Capitolo 4

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Susan

Entriamo dal grande portone che, una volta, portava alla piazza cittadina di Macra. Osservo il pavimento piastrellato dove pochi colori sbiaditi fanno capolino dai tasselli che compongono un geometrico disegno floreale. Qui la vita deve essere stata davvero bella un tempo.
Mi avvicino al centro dello spazio mosaicato e mi fermo. Mi abbasso per toccare le piastrelle e chiudo gli occhi. Improvvisamente intorno a me si presenta il mondo di Macra come era cent'anni fa, prima dello scoppio della guerra. Mi ritrovo nel bel mezzo di una festa cittadina: la gente danza felice nella piazza tenendosi per mano, la musica invade le vie, le case sono adornate a festa... Vedo bambini spensierati che giocano felici; giovani donne adornate di fiori primaverili che ridono insieme ai ragazzi che, per l'occasione, portano indosso un berretto di seta; anziani signori che si affacciano dalle finestre sorridendo nel ricordare la loro gioventù...
Che luogo ameno!
Una voce mi riporta al mondo presente.

"Allora, vieni? Sei lì da cinque minuti...che fai?"

"Osservo..."

"...non mi pare: avevi gli occhi chiusi..."

Mi scappa una mezza risata "io osservo col cuore"

Pleo rimane interdetto, così gli faccio cenno di avvicinarsi e gli porgo una mano, che lui non si attarda a stringere.

"Chiudi gli occhi" quasi bisbiglio

Il centauro fa come ho detto e io, in un battibaleno, lo catapulto in quella realtà serena che, qualche istante prima, mi aveva sottratta al presente.
Questa volta osservo il ragazzo che ho di fronte, il quale porta gli occhi in ogni angolo di quel paradiso e ride in modo sincero. Guardo i suoi lineamenti dolci, le sue guance rosee, la fronte liscia, il naso all'insù, lo guardo dritto nei suoi verdi occhi sgranati. La sua espressione è veramente estasiata.
Termino la magia e torniamo con dispiacere nella piazza vuota e triste.

"Che roba è??" Chiede Pleo guardandomi ancora sorridente.

Alzo le spalle e gli indico il simbolo che ho lasciato su una piastrella della piazza.

"Magia" rispondo semplicemente.

Mi avvicino al simbolo e ci passo sopra la mano sinistra cancellandolo, poi riprendo a camminare.
Poco dopo Pleo mi affianca correndo.

"Quindi tu sei una maga?" Urla lui incredulo

"Non proprio..."

"Non proprio? Fai le magie!"

"Non tutti i tipi di magie...secondo te dove dobbiamo recarci?" Mi guardo intorno disorientata mentre pongo la domanda al mio nuovo amico.

"...non lo so..."

Gli edifici sono tutti uguali anche se alcuni sono più cadenti di altri. La città sembra totalmente disabitata, non c'è anima viva nel raggio di chilometri, non un suono, non un movimento. Solo il silenzio, un silenzio tranquillo, troppo tranquillo...
Mi giro verso Pleo, non sentendolo più al mio fianco, ma il centauro è completamente immobile qualche metro più in là.

"Che aspetti?!" Gli urlo

Pleo non si muove e non risponde. Sembra una statua. Mi avvicino a lui e lo osservo. Mi correggo, è una statua: è completamente fermo.

"Magia di strega..." Dico tra i denti.

"Già, proprio così" sento una voce femminile sprezzante e poi vedo tutto scuro, buio pesto e silenzio quasi ronzante, mentre il mio respiro sembra fermarsi e la gola bruciare.

Guerra Per La CoronaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora