Forse

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“Se non ci penso, non ho bisogno della terapia” ragionò Ray. “Ne ho passate tante, eppure non ho mai avuto bisogno dell’analisi”.

Camminando passava in rassegna le finestre dell’hotel sperando in qualcosa di più di una semplice intuizione o di un ricordo sbiadito. Naturalmente non ne cavò nulla, di fatto, anche se gli piaceva immaginare tante scene divertenti e drammatiche ambientate sul prospetto di quel palazzo ormai diventato cupo e oscuro, come se fosse stato segnato, avvelenato dal sangue. Entrando in macchina, gli ritornò in mente uno studio da lui fatto anni prima, che gli aveva aperto le porte al grado d’ispettore. L’analisi argomentava di come il sangue può essere individuato dai danni che provoca su alcuni materiali da costruzione.

“Ma perché ho studiato da geometra?” pensò amaramente il detective. Cercando di mettere in moto l’auto, si rese conto che il motore era andato.

-E perché non ho studiato meccanica?- urlò scalciando nell’abitacolo.

Tutta la rabbia che aveva in corpo la consumò, accendendola e tirandola da due pacchetti di sigarette fumati senza sosta dalla scena del crimine alla centrale.

"Se il capo mi vieta ancora di entrare nel suo ufficio per la puzza di fumo..."

Di colpo fu interrotto dal suo astioso pensiero, da Andy che rientrava in centrale con, in viso i segni del terrore.

-Che ti è capitato recluta?- gli chiese Ray.

-Ventiseiesima West.- rispose Andy con la voce che sembrava affievolirsi, come il finale di una canzone anni Ottanta.

-Allora? Che vuoi dire?– ma Andy non accennava a rispondere.

–Andy!– urlò Ray prendendogli la testa tra le mani e fissandolo negli occhi.

–E’ la prima volta che mi chiama per nome, detective– rispondendo fece capire al collega che non avrebbe detto nient’altro.

Andy era spento. Annichilito da qualcosa di violento cui nessuno poteva prepararlo all’accademia.

Ray era sconvolto. Non si era mai curato delle persone in generale. Supponeva che non avessero niente d’interessante, che non potessero arricchirlo in qualunque modo, altrettanto pensava di se stesso nei confronti degli altri. Da ragazzino pochi amici, persi poi per strada. Al liceo era popolare solo perché lui non voleva esserlo. Le ragazze gli venivano dietro per il suo atteggiamento tenebroso, e i ragazzi a turno cercavano invano di picchiarlo, visto che Ray gracilino non era mai stato. Fissando Andy, ritornò alla sua scelta di fare l’agente di polizia. L’aveva rimosso dalla mente. “Se non ci penso, alla fine sparirà”. Usava spesso questa frase.

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