La mia vita

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"We. La mia apatica è tornata a casa. Qui c'è lo zaino. Non so dove tu ti sia cacciata ma in questa busta c'è anche una sorpresa oltre allo zaino. Aprila a mezzanotte mi raccomando. Chiamami appena puoi. Sai che io e i ragazzi siamo in pensiero. Ci sentiamo.
Bacini e cuoricini
I ragazzi della tua gang"
Mi ero quasi dimenticata di loro. La mia gang. Quelli che mi hanno sempre accetterà per com'ero. Entro e salgo in camera. Mi stendo sul letto e mi addormento. Sento busciare varie volte e mi arrivano un miliardo di messaggi.
Io:"Porcatroia eccomi e che cazzo datevi una calmata prendetevi una camomilla non so" urlo e sbraito scendendo con solo una felpa rubata a Gionata l'ultima volta che l'ho aiutato con le canzoni. Apro e chi mi ritrovo davanti se non............. un tizio sconosciuto.
???:"Devo parlarti"
Io:"Io no" dico chiudendo la porta ma lui la blocca con il piede.
???"Aspetta Serena"
Io:"Come fai a sapere il mio nome?"
???:"Sono Diego, il tuo nuovo compagno di classe. Quello che si è seduto difronte a te."
Io:"Ma se avete cambiato i posti in continuazione solo per parlare. E poi io noto solo le persone che mi importano. Hai visto quelli che mi hanno parlato oggi in classe? Beh di loro mi importa. Hai visto Pietro? Quello con la tuta color canna? Beh di lui non mi importa proprio come non mi importa di voi. E ora se non ti dispiace" dico chiudendo la porta
G:"Baby" dice Gio prima che io riesca a chiudere quella dannata porta
Io:"Cosa?"
G:"Bella frà" dice abbracciando quel tizio....Diego
D:"We fra"
Io:"Vi offro una tazza di caffè, Magari un cornetto e vi raccontate chi vi siete scopati in questi giorni?" dico sarcastica
G:"Se ce l'hai, Molto volentieri"
Io:"Senti devo studiare domani ho un interrogazione e devo recuperare tutti i voti di merda che ho" dico ricordandomi dell'interrogazione di domani.
G:"Ok. Ma solo per curiosità. Quella è la mia maglia?"
Io:"No" dico ridendo e chiudendo la porta per dedicarmi a quell'interrogazione di merda.

...4:50...

Suonano alla porta e vedo Gio.
Io:"E quelli?" chiedo indicando i libri e lo zaino che aveva in spalla
G:"Sono solo a casa e ho pensato che potrei aiutarti con Francese."
Parliamo del più e del meno fino alle 9:30. Lo invito a restare per la notte dato che la mia amica non c'è perché è fuori Italia per una visita ai cugini a Londra.
Si fanno le 11:50 e la curiosità di aprire quella busta aumenta. Lascio passare questi 10 minuti fuori al terrazzino a fumare e a dondolarmi sul dondolo che ho là fuori. Si fa mezzanotte e lo apro. Dentro ci escono 2 scatole. Apro quella con i nomi dei ragazzi e dentro ci esce un ciondolo d'oro con un bigliettino con su scritto:
"Abbiamo tutti queste collane. Tu la parte migliore perché ci rappresenti."
Il ciondolo è a forma di pizza perché quello è il nostro simbolo:

"Il ciondolo è a forma di pizza perché quello è il nostro simbolo:

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Sento prendere qualcosa dalla busta. Gio mi passa la scatolina sorridendo e dice
G:"Questo è solo da parte mia. Volevo rimediare per tutte le cazzate fatte. Per tutte le volte che ti ho rotto il cuore eccetera" dice con un tono di voce tra il triste, il Felice e il serio. Anche in Quella scatola esce un ciondolo. Ma del tutto diverso:

Noto che ne ha uno anche lui

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Noto che ne ha uno anche lui. Solo che nel suo non c'è lo spazio ma delle foto grigie e sfocate e non posso credere che non l'ho mai visto

 Solo che nel suo non c'è lo spazio ma delle foto grigie e sfocate e non posso credere che non l'ho mai visto

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...il giorno dopo...

Oggi è sciopero dei professori e, anche se nessuno dei miei prof aderirà, io non ci vado. Non mi potete costringere ad andarci. Mi sveglio con Gio di fianco. Ci siamo addormentati abbracciati. Gli accarezzo i capelli e leggo le notifiche: Mirko Martorana ti ha chiesto l'amicizia. L'amicizia a una ragazza si chiede di persona e non su Facebook .Scorro le sue foto e mi accorgo di averlo già visto. Haaaaaa, si. Quel ragazzo che si era seduto alla mia destra e per prendere una penna """""Caduta""""" si è appoggiato alla mia coscia e se non eravamo in classe gli avrei tirato un pugno.
"Abbiamo passato una giornata insieme io, Gio e la madre, Valentina. Lei è come una mamma per me. Io non ho mai conosciuto la mia.

...10:39...

G:"We baby." dice con voce da """sono tutto fatto"""
Io:"fammi mettere i piatti in lavastoviglie" dico piegandomi per metterli
G:"We Sere potresti farmi il piacere di non metterti a 90?"
Io:"Dammela" dico togliendogli al canna di mano e mettendomi su di lui. Faccio un tiro e lo bacio fino a quando le nostre lingue non diventano tutt'uno. Sentiamo bussare e Gio va ad aprire staccandosi da me. Finisco la Canna e vado da lui all'ingresso e lo vedo a terra, sparato al cuore"
Mi alzo di colpo e per fortuna era solo un incubo. Ho dei pessimi ricordi con le pistole. Lui si è accorto che mi sono svegliata. Stava seduto sul letto a fumare e a guardare le storie su Instagram.
G:"Tutto ok, piccola?"
Io:"Si bro. Vado a fumare una sigaretta."
G:"Ok vengo con te"
Ci alziamo dal letto e andiamo a metterci sul dondolo in terrazzo. Io mi stringo a lui mentre ci passiamo Quella sigaretta.
G:"Sputa il rospo" Dice ridendo
Io:"Non mi va di parlarne"
G:"Ma sei preoccupata no?"
Io:"No Gio sto bene"dico convincendomi del fatto che stavo malissimo per quel sogno. Non che era la prima volta che vedevo sangue. Sin da piccola ho visto sangue scorrere dalle vene mie e di altre persone. Non avendo conosciuto i miei genitori sono stata per un po' con i parenti di papà. Armi, droghe, sesso. Li succedeva di tutto. A Pagani ho imparato a non fidarmi mai di nessuno. Neppure di me stessa. Quando venni qui trovai era perché la madre di Gio mi adottò e lui e Andrea sono magnifici. Siamo come fratello e sorella tutti e tre.  Non che io non ho una mia famiglia. Quella di mia madre la uso solo quando mi serve il cash altrimenti li odierei a morte. Appiccicosi, superiperultramegaprotettivi e fissati con ciò che devo fare.
G:"Ok ma non essere scontrosa" dice sbuffando, alzandosi e andandosene. Sento la porta giù sbattere e capisco che se ne è andato. Mi sento a pezzi, come se fossi stata io ad ammazzare Gio nel mio sogno. Vado in bagno e mi guardo allo specchio con i polsi appoggiati sul lavandino e pensando a ciò che ho fatto dopo l'ultima incisione di una lama sulla mia pelle.

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