1 - Nati nel posto sbagliato.

100 3 0
                                    

Un anno prima.

Sophia’s Pov

Destinazione: Londra. La nuova città della mia vita.    

Quella città magica dove tutto era possibile, dove tutti avevano un’occasione per ricominciare da capo, realizzando i propri sogni e, stavolta, lo avrei fatto anche io, senza voltarmi più alle spalle.

Come la maggioranza delle persone era disposta a scappare dal mondo per trovarne uno migliore, sentivo che, forse, il mio era lì, anche se non ne capivo ancora il perché. E per la prima volta nella mia vita, avevo deciso di fare un qualcosa di bello senza pensarci due volte. O almeno, senza riempirmi la testa di mille ‘se’.      

Il grande giorno tanto atteso era arrivato, e ancora stentavo a crederci. Preparavo i bagagli da settimane ormai.

Mi sarei trasferita lì per un bel po’ di mesi - quel po’ che bastasse per il mio praticantato – e per quanto riempissi le valigie, non mi sembravano mai riempite abbastanza. Al mio ritorno sicuramente sarebbero state piene di molte più cose, che sicuramente avrei conservato per sempre con me, come ricordi indelebili, foto sempre ben lucide, cd ascoltati milioni di volte o souvenir da conservare in una scatola, così da custodire un pezzo di Londra anche qui, in Italia. Nuove persone, nuova città, nuove conoscenze, nuove opportunità per essere felice.

Ogni cosa di cui avevo bisogno in quel momento, era lì, ed io la stavo andando a prendere.

Se ci fossi riuscita, allora la mia valigia sarebbe stata piena davvero. Ero tanto emozionata per quel viaggio e mi sorpresi di non averlo mai organizzato prima di allora. O di aver avuto paura anche solo di pensarlo, dato che non volevo lasciare quello che avevo qui a portata di mano. Ma lì avrei avuto una nuova vita e non potevo impedire al mio destino di condurmi, dove voleva che io stessi.

Sentivo un urlo dentro di me, e gridava che sarei dovuta andare lì. A qualsiasi costo.  

Mi guardai attorno sognante, per accertarmi di aver preso tutto prima della partenza, e vidi sulla scrivania quel foglietto di carta tanto piccolo quanto grande, che costituiva la mia vera possibilità per andare in quella città meravigliosa. Ed era grazie a lui se tra meno di due ore, avrei preso il primo volo per l’Inghilterra.

Stringevo tra le mani la borsa di studio di lingua inglese che mi aveva regalato l’accademia giornalistica – dati i miei ottimi risultati in giornalismo estero che avevo conseguito negli ultimi mesi – e avrei potuto praticare le mie due passioni lì, in un tipico college londinese. Chi non avrebbe desiderato una cosa del genere?

Migliorare il mio inglese lì, sarebbe stato più divertente del previsto e praticare giornalismo in varie sedi professionali, mi avrebbe permesso di ottenere livelli molto più alti. Avrei raggiunto la mia carriera molto più presto di quanto pensassi e avrei avuto del tempo da dedicare a me stessa in quella città di cui tutti parlano, e che io vivrò davvero per i prossimi sei mesi.                      

Ero su di giri. Si, tutto stava ruotando decisamente a mio favore.                                                   

Chissà cosa sarebbe successo una volta arrivata lì?                                                          

All’improvviso un colpo alla porta mi distrasse dai miei pensieri. 

“Sophia!” esclamarono entrambe le mie amiche non appena mi videro.  

“Ragazze!” dissi andandole incontro per abbracciarle. “Cosa ci fate qui?” sorrisi.   

“ E ce lo chiedi?” rispose Charlie.                                                                                               

Come l'ultima volta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora