Io non ho mai conosciuto la cattiveria...non conoscendola, non sapevo identificarla e, di conseguenza, non sapevo difendermi da essa. Ora che sono un'adulta, qualcosa dentro di me, mi aiuta a cavarmela nelle situazioni difficili, ma da piccola...da piccola era devastante. C'erano dei bambini che mi facevano dispetti, mi umiliavano, si prendevano gioco di me, senza un vero motivo, senza ragione e soprattutto senza vergogna. Io ho sempre creduto nell'amicizia, quella vera, quella viscerale e non mi capacitavo di come fosse possibile essere così prepotenti, a maggior ragione quando si è così piccoli e verso chi chiami "amica" un giorno e il giorno dopo "sfigata".
Così, quando subivo qualche angheria, chiudevo gli occhi e immaginavo di crescere, crescere e crescere fino a diventare...una gigantessa! Sovrastavo tutto il mio paese, i boschi e le montagne e vedevo le persone che mi avevano fatto del male, piccole piccole e ridevo di loro. Una gran bella soddisfazione!
E ancora adesso mi capita di fantasticare: avete presente quei momenti in cui nulla va come deve andare? Avete presente quelle giornate in cui sembra che dobbiate accumulare brutti avvenimenti per scontare chissà quale pena e vi viene da pensare: "Cosa ho fatto nella vita scorsa per meritarmi questo? Ero forse Stalin?". Bhe, esattamente in quei giorni, appena mi infilo sotto le coperte, chiudo gli occhi ed entro nel mondo in cui nulla può andar male ed arriva la gigantessa. Attraverso mari, campagne, città...arrivo accanto alla Torre Eiffel e alla Statua della Libertà, tolgo, con un dito, la neve dalla punta delle montagne, mi godo l'alba più volte in "un giorno" proprio come faceva il Piccolo Principe e le persone mi guardano e stentano a crederci...e poi, quando voglio, torno della mia solita statura e ricomincio la mia vita, ma con qualcosa in più: una consapevolezza. Voi direte "E quale?" Bhe, è molto semplice. Immaginate la scena: il capo vi dice che qualcosa non va nel lavoro che avete svolto, anche se voi sapete benissimo che è lui che sbaglia, il professore si accanisce su di voi qualche mese prima degli esami di Stato, il vostro ragazzo o ragazza brontola per qualsiasi cosa...vi basta star zitti, chiudere gli occhi, sorridere (perché no?) e fare un semplice pensiero: "Chi sei tu? Tu sei solo un puntino lontano che si confonde tra gli alberi. Tu passeggi tra le dita dei miei piedi e io devo stare attenta a non schiacciarti. Tu sei solo una pulce che ha una vita altrettanto piccola. Non hai dormito gomito a gomito con la Sfinge, non hai infilato la testa tra le nuvole ritrovandoti i capelli come zucchero filato, non sei andato in mezzo all'oceano e visto due Continenti contemporaneamente. Tu non sei nessuno. Io sono tutto". Una volta finito di fantasticare avrete molta più fiducia in voi stessi e probabilmente loro avranno finito di parlare.
Un saluto a tutte le gigantesse e i giganti del pianeta! Prima o poi ci incontreremo, infondo il Mondo è così "piccolo"!