Capitolo 6

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Capitolo 6

I giorni dal loro primo rapporto passarono veloci, ma il padre di Edward aveva parlato con un suo collega medico americano che si mostrò disponibile a visitare Aaron e vedere così cosa poteva fare per aiutare il ragazzo.

Quella sera si presentò nella stanza del figlio che era tornato solo tre giorni prima a vivere con loro, lo trovò intento a studiare con Aaron.

«Edward, ho parlato con un mio collega del problema di Aaron, vorrebbe visitarlo ma...»

«Ma?» il ragazzo lo osservava preoccupato.

«Per visitarlo deve partire per l'America e sono diciotto ore di volo» Aaron prese per il braccio Edward e lo guardò con occhi da cucciolo abbandonato.

«Tranquillo piccolo, non ti lascio. Vengo con te se può farti sentire al sicuro.» il ragazzo annuì e Edward gli accarezzò i capelli, stava male ancora per quello che avevano creato le sue parole, ma Aaron non glielo faceva pesare.

«Quando dobbiamo partire?»

«Domani mattina alle sei ho prenotato il primo volo, quindi stasera resta da noi, Erika porterà qui la sua valigia come passa per andare in ospedale» Edward annuì e strinse a sé Aaron che sembrava piuttosto preoccupato e spaventato.

«Andrà tutto bene, non vedo l'ora di sentire di nuovo la tua voce Aaron» un leggero sorriso comparve sul volto del ragazzo. Quella sera andarono a letto presto, Erika aveva portato la valigia di Aaron e alle cinque della mattina si svegliarono, si prepararono e andarono in aeroporto. Appena il loro volo fu chiamato Aaron, Edward e il padre del ragazzo salirono sul loro mezzo di trasporto e aspettarono.

Diciotto ore dopo erano in ospedale, il collega del padre di Edward li aspettava e dopo una visita accurata al ragazzo disse loro quello che attendevano.

«L'operazione durerà venti minuti e se tutto va come previsto dopo un mese di riabilitazione parlerà come prima, ma non dovete forzare la mano» Aaron guardò Edward che gli sorrise.

«Andrà tutto bene. Quando inizierà?» il medico sorrise, aveva già predisposto tutto per quella sera.

«Tra una decina di minuti, quindi Aaron, se vuoi farmi il favore di seguirmi, ti diamo un camice e ti portiamo in sala operatoria, vedrai che non ti accorgerai nemmeno del tempo che ci metteremo» Il ragazzo annuì e posò un bacio delicato sulle labbra di Edward e seguì il medico.

Appena fu pronto per l'operazione lo portarono nella sala, il tempo passò lento e Edward iniziava ad essere ansioso e a nulla valsero le parole di suo padre per tranquillizzarlo, non le sentiva nemmeno. Solo quando le luci della sala operatoria si spensero, si rilassò un pochino vedendo il medico avvicinarsi a loro.

«Aaron è forte, sta bene si sveglierà tra una decina di minuti. L'ho fatto portare in una stanza, vi accompagno da lui» li condusse dal ragazzo che come detto dal medico si svegliò dieci minuti dopo. Vedendo Edward al suo fianco Aaron sorrise e gli sfiorò il volto con la mano.

«Sei stato bravo Aaron, appena te la senti iniziamo con la riabilitazione, per oggi riposati» Aaron annuì e si addormentò di nuovo.

Da quel giorno il tempo sarebbe stato l'unico a dire loro se Aaron avrebbe ripreso a parlare, ma Edward gli avrebbe dato tutto il suo amore anche se lui non avesse più parlato. 

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