La lama della spada affondò nella testa del fantoccio di paglia, tagliandola a metà.
"Mi chiedo cosa stiano combinando a quello stupido incontro" pensò Myra con rabbia, mentre si avventava sul secondo manichino, che ai suoi occhi aveva appena assunto le fattezze del principe Cyrus.
Lo fece a pezzi senza troppe cerimonie.
"Quei due maledetti idioti staranno sicuramente facendo gli smielati con lei. Quanto vorrei averli qui, in questo momento..."
Al posto del terzo fantoccio immaginò di colpire Ianos, continuando a infierire fino a quando una mano forte e fredda non le afferrò il polso.
- Mimi, in nome del buonsenso che spero tu abbia, che cosa stai facendo?
Recuperando alla svelta il contegno, la ragazza si voltò lentamente, abbozzando un piccolo sorriso.
Nonno Glaucus era stato trasformato in vampiro da Nesius quando ormai si avvicinava ai settant'anni, particolare che spiccava fortemente sul suo aspetto: era alto e robusto e vantava ancora una certa maestria nel combattimento, tuttavia il volto solcato dalle rughe, la barbetta bianca incolta (dettaglio del tutto inusuale per gli esponenti della razza vampirica) e l'espressione grave e antica, ulteriormente invecchiata da un monocolo dalla montatura d'oro, erano testimonianza di una lunga e travagliata vita umana.
Gli occhi albini, velati di venature rossastre, si spostarono dai fantocci distrutti al volto della nipote, reso inquietantemente angelico da uno sguardo carico di finta innocenza.
- Immaginavo che fossero Ianos e il principe Cyrus – spiegò serafica la diciassettenne. – Così li ho fatti a pezzi. Hai detto tu stesso che serve sempre una forte motivazione per combattere, anche quando ci si allena. Non hai idea di quanto mi renda motivata il pensiero di uccidere quei due in modo lento e doloroso.
Il vegliardo sospirò, posandole una grossa mano callosa sulla spalla: - Adesso ce l'hai pure con il principe Cyrus?
- Avresti dovuto vedere come si è rivolto a Dany, quel... quel...
Glaucus strinse nervosamente le labbra tra loro non appena vide il terribile fuoco accendersi negli occhi della nipote, una fiamma nera di odio e furia omicida che brillava nelle sue pupille ogni volta che qualcuno si avvicinava a Danae più del dovuto.
Il vecchio aveva visto altre volte quel fuoco nel corso della sua lunga vita: era stato un poliziotto nell'Ottocento, quand'era ancora umano, e aveva incrociato lo sguardo di alcuni tra i più cruenti assassini in circolazione, tra i quali il maledetto mostro che aveva distrutto metà della sua famiglia.
"Mi fai rivivere quel momento quando ti comporti così" pensò, osservandola mentre, come nulla fosse, raccoglieva i resti dei manichini per spostarli ai bordi del campo di addestramento. "Rivedo lui attraverso una persona che amo. Quale peccato posso aver commesso per meritare un simile castigo?"
- Nonno, possiamo proseguire?
L'anziano vampiro annuì, porgendo all'impaziente allieva l'arma che preferiva in assoluto: una lunga frusta color argento.
Myra piegò le labbra in un ghigno, spostandosi verso i bersagli mobili: il nonno non avrebbe potuto farle regalo migliore, trasformando il salone secondario della villa in un'enorme palestra. In questo modo avrebbe potuto allenarsi comodamente a casa e in solitudine, senza dover seguire lezioni di insegnanti sconosciuti e aver a che fare con una classe di allievi con cui non sarebbe mai andata d'accordo.
Attivò il meccanismo spostando una piccola leva, chiuse gli occhi e cominciò ad ascoltare i movimenti delle sue prossime vittime di legno e metallo. Si passò la lingua sulle labbra, immaginandosi di assaporare il gusto del sangue, poi cominciò ad attaccare, spinta da una sete sempre più implacabile.
Amava combattere con la frusta: se la cavava bene con molti tipi di armi, ma riusciva a percepire soltanto quella come una perfetta estensione del proprio braccio, una giustiziera letale pronta ad abbattere qualsiasi nemico.
Pur sapendo che al nonno non sarebbe affatto piaciuto, cominciò nuovamente a immaginare le persone che più odiava al posto dei bersagli in movimento. Era più forte di lei, nei momenti in cui si ritrovava separata da Danae solo l'odio e la vendetta riuscivano a donarle dei barlumi di felicità.
Ianos, Cyrus, Erasto, Hector... tutti afferrati dalle sue spire e soffocati lentamente. Poi un colpo secco e zac! La testa di Sophia rotolava a terra, presto seguita da quelle di Icarus e Galene.
- L'intera famiglia di idioti spazzata via!
Si voltò soddisfatta, mentre il nonno incrociava le braccia e la fissava con fare perplesso.
- Suppongo tu ti riferisca alla famiglia di Ianos.
- I quattro che ho strozzato erano lui, il principe, Erasto e quello scimmione del figlio più grande. I manichini senza testa sono la scema gravida, il secco troglodita e la babbea lagnosa.
- Hai risparmiato soltanto la moglie del sindaco – osservò Glaucus,
Myra attorcigliò la frusta attorno al proprio polso: - Beh, non è onorevole attaccare una persona cieca, anche se si tratta di un vampiro.
- E attaccare una mezzosangue incinta, due ragazzini e in generale delle persone innocenti lo è?
- Questione di punti di vista, nonno – replicò l'albina, ponendosi sull'attenti. – Se non cercheranno di portarmi via Dany non correranno alcun pericolo. Passiamo alla prossima fase dell'addestramento, ora.
- Mimi – la voce del vecchio sgranò appena. – Non credi di star esagerando con questa storia? Tua sorella deve decidere da sola cosa fare della propria vita...
- Qual è la prossima fase, nonno?
Non c'era più fuoco nelle sue pupille, solo tizzoni morenti, eppure Glaucus sapeva che le fiamme infernali potevano divampare di nuovo in qualsiasi momento.
Afferrò due spade di legno, lanciandone una alla nipote: - Attaccami.
Mimi si lasciò sfuggire un ghigno, assumendo la posizione di guardia. Preferiva di gran lunga lottare contro un avversario vivo piuttosto che affrontare dei manichini. Alla lunga, l'immobilità o i movimenti meccanici diventavano poco stimolanti.
Studiò rapidamente l'avversario, cercando di individuare una breccia nelle sue difese, pur sapendo che il nonno difficilmente si sarebbe lasciato cogliere impreparato.
Finse di mirare alla gamba sinistra, quella che da umano si era rotto ed era rimasta un po' meno stabile anche dopo la trasformazione, ma virò il colpo all'ultimo, dirigendolo verso l'altra gamba. Sicuramente Glaucus si sarebbe aspettato facilmente un attacco diretto al suo punto debole, infatti fu soltanto grazie alla sua secolare esperienza di guerriero se riuscì a parare il fendente della nipote, lasciandosi sfuggire un gemito di sorpresa.
Myra non perse tempo, ingaggiando subito un rapido ed elegante duello. Adorava combattere contro il nonno, anche se per finta, il fatto di sentirsi ogni giorno sempre più abile pareva quasi far avvicinare il momento in cui sarebbe tornata a casa, pronta a difendere sé stessa e Danae da qualsiasi pericolo.
"Quando imparerò a sconfiggere il nonno senza fatica sarò pronta" sogghignò, mentre con un affondo riuscì quasi a raggiungere lo sterno del vecchio.
Mentre cambiava rapidamente strategia, mirando prima di tutto a disarmare l'avversario invece che colpirlo, la voce di Kiros interruppe il finto combattimento, portando i due sfidanti ad assumere una posa neutrale.
- Dany e papà sono tornati. E c'è anche... il principe.
La mascella della diciassettenne si irrigidì, mentre Glaucus posava una mano sulla spalla della nipote con fare comprensivo: - Se vuoi possiamo riprendere più tardi...
Solitamente Myra non permetteva a niente e nessuno di distrarla dalla lezione, ma questa volta le cose erano diverse: doveva accertarsi che quello schifoso viscidone regale tenesse le zampe lontane da sua sorella.
- Cosa ci fa quello in casa nostra? – borbottò rivolta al fratellino, il quale diede un'alzata di spalle.
- Credo li abbia accompagnati a casa, tutto qui. Forse papà l'ha invitato a entrare.
"Papà si meriterebbe un bel discorsetto" pensò l'albina tra sé, mentre raggiungeva il salotto a passo cadenzato. Varcando la soglia rischiò di scontrarsi con Isaac, il quale le rivolse un'espressione complice.
Il principe non piaceva nemmeno a lui e questo era positivo: un alleato in più poteva far comodo.
Myra quasi parve udire la voce del nonno nella testa, mentre si fermava a qualche metro di distanza dai famigliari e dallo sgradito ospite.
"Alleato contro chi, Mimi? Contro cosa? Un principe già sposato che probabilmente vedrete un paio di volte nella vita?"
- Mimi, sei qui!
Dany aveva un'espressione estasiata, quasi avesse appena vinto una vacanza alle terme: - Non potrai mai immaginare cosa è successo oggi pomeriggio! Stavamo chiacchierando nel salotto di Casa Erastide (un salotto stupendo tra l'altro, dovresti venire a vederlo prima o poi) quando Sophia è entrata in travaglio, così il principe Cyrus l'ha accompagnata in carrozza all'ospedale... posso solo immaginare le facce dei medici che si sono visti Sua Maestà piombare in mezzo a loro!
- Una situazione piuttosto esilarante, devo ammetterlo – fece eco l'erede al trono con un sorrisetto.
Con i muscoli facciali duri come il marmo, Myra si sforzò di mostrare un minimo interesse per il racconto della gemella.
- Quindi la... tizia, Sophia... alla fine ha dato alla luce...
- Un maschio, sì, l'hanno chiamato Basileus. Ianos mi ha detto che stasera, se vogliamo, possiamo già andare a vederlo!
- Buono a sapersi – borbottò l'altra, gettando un'occhiata truce al principe non appena egli eseguì un piccolo inchino per poi baciare il dorso della mano di Dany, che arrossì leggermente.
- Purtroppo ora devo proprio andare, ma è stato un piacere passare il pomeriggio con voi.
- Il piacere è stato nostro – replicò Nesius, atono. – Avete intenzione di far nuovamente visita al nostro distretto in futuro, Altezza?
- Temo che i prossimi mesi saranno piuttosto impegnativi per me, ci sono un sacco di faccende da sbrigare a palazzo e in giro per il regno. Tuttavia, sarei lieto di incontrarvi al Gran Ballo: considerato che i protagonisti della festa saranno mio fratello e le sue pretendenti, avrò la possibilità di intrattenermi con gli ospiti e, chissà, ballare con qualche bella fanciulla come vostra figlia Danae, mio caro Nesius.
- Che prospettiva curiosa – s'intromise Myra con fare saccente. – Non sapevo che l'erede al trono, maritato da decenni, avesse la possibilità di danzare con altre donne davanti a tutti. Non si finisce mai di imparare, dice il nonno.
Uno strano ghigno si dipinse sul bel volto del nobile ospite: - Ammiro coloro che non temono di dire ciò che pensano. Comunque, mia moglie non è una persona gelosa, di certo non la turberà vedermi chiedere l'onore di un ballo a qualche graziosa ragazza. Bene, devo proprio lasciarvi, ora...
- Permettetemi di accompagnarVi alla carrozza, principe – si offrì Nesius, con un tono che lasciava trasparire più un dovere che un piacere.
Cyrus si congedò, scambiando un ultimo convenevole con Dany, poi uscì dal salotto con fare altezzoso, scortato dal vampiro albino.
- Il principe fa paura – commentò Kiros, affacciandosi timidamente alla soglia del salotto. – Isaac ha detto che anni fa, prima di diventare vampiro, era uno stregone...
- Un viscido, ecco cos'è! – rispose acida Myra. – Sono contenta che se ne sia andato.
- Con me è stato molto gentile... e con la famiglia di Ianos si è comportato in modo esemplare.
Dany pareva piuttosto confusa dall'avversione dei parenti per l'erede al trono.
- Capisco non si possa stare simpatici a tutti e so che a Mimi non sta simpatico praticamente nessuno... ma, Kiros, perché hai paura di lui?
- Così... è una sensazione che ho e basta – mormorò il bambino, dando un'alzata di spalle. – Non mi piace come ti guarda.
La minuta diciassettenne si lasciò sfuggire una risatina, scompigliando affettuosamente i capelli del fratello: - Non devi preoccuparti per me, so difendermi da sola, Kiros.
"Ah sicuro" pensò Myra, scuotendo la testa. "Lo prenderai a pugni con quegli stuzzicadenti di braccia che ti ritrovi, se tenta qualcosa..."
- Mimi, ora che Sua Altezza se n'è andato, che ne diresti di riprendere l'addestramento?
Pur rivolgendosi alla nipote, Glaucus pareva concentrato su qualcos'altro: gettava occhiate innervosite nella direzione in cui si erano incamminati Nesius e Cyrus e aveva stretto senza accorgersene le mani a pugno.
"Chissà cosa lo preoccupa tanto" rifletté la nipote più grande, seguendolo silenziosa in palestra.
Per un breve attimo, le ombre sui corridoi parvero allungarsi fino ad assumere forme contorte e mostruose. Tuttavia, bastò un battito di ciglia per scacciare l'inquietante visione.
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NYCHTAPOLIS - Lo Spirito dell'Ombra
VampireNychtapolis, il regno dei vampiri, è un luogo nascosto e dimenticato dal mondo umano, una città mitologica in cui ombre e oscurità si alternano instancabilmente. Da secoli offre protezione ai leggendari esseri assetati di sangue che raramente se ne...