Era fantastica, soprattutto sembrava sicura. Erano tutte sbarrate: porte e finestre. Attorno alla casa un recinto non molto alto, forse un metro, e dentro ad esso c'era una capretta, i suoi versi attirarono l'attenzione dei propretari. E finalmente lo rividi. Gli era cresciuta la barba e aveva gli occhi lucidi. Sono corsa verso di lui e non l'ho più lasciato fino a quando sono arrivati dei vagati, attirati dal rumore. Mi scostai e tirai fuori la katana. Aiutai Mattia a farli fuori erano troppi per uno solo. Jason mi stava guardando, aveva capito che ero un po cambiata. Ora infatti ero più sicura di me, ma soprattutto ero determinata a vincere più che prima. Quando finalmente tutto il gruppo di vaganti cadde a terra immobile facemmo le dovute presentazioni. Non avevo mai conosciuto sua mamma, avevo in mente di conoscerla in un altro modo ma è stato un incontro davvero particolare.
Passammo la serata davanti al fuoco, tutti e cinque a ridere e scherzare. Dopo però saltò fuori l'argomento del virus, di cosa era successo alle varie famiglie e mi scese qualche lacrima, come a molti altri.
Terracina aveva saputo del virus quando era a casa da solo, la sua famiglia era andata un giorno dai parenti e lui aveva voluto restare a casa. Lui pensa che siano ancora vivi in un altro paese. La mia storia invece ha meno speranza. Ero in giro con i miei genitori, in centro città. Eravamo tranquilli a fare una passeggiata da noi non si era ancora visto un vero vagante, li facevano vedere solo al telegiornale. Mio padre aveva dei problemi motori per cui muoversi con velocità era quasi impossibile. È stato attaccato e mia madre che stava cercando di proteggerlo pure io sono riuscita a scappare a prendere il primo mezzo pubblico e sono arrivata a casa. Solo li avevo davvero realizzato cosa stava succedendo.
Non sono riuscita a salvarli, non li ho protetti perchè avevo paura.
Ma ora non succederà più, per nessun motivo.
Dissi a tutti che secondo me non avremmo resistito molto li in montagna ora che eravamo in cinque. Proposi di andare a casa mia c'erano abbastanza letti, abbastanza cibo per almeno un mese ancora, era più grande e soprattutto vicina a negozi di tutti i generi. Dissi anche che lasciavo tranquillamente tutto il tempo che volevano per pensarci.
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Ormai nulla è come prima
Fantasyormai possiamo solo correre e sperare che tutto vada bene, ma soprattutto dobbiamo lottare anche solo per respirare