Ci mettemmo un paio di giorni a piedi per arrivare davanti la nostra vecchia scuola. Non sembrava vero, era vuota, silenziosa, con le luci spente, non c'erano lezioni da molto tempo, e grigia com'era ora sembrava un edificio vecchio abbandonato e una possibile trappola piena di infetti e pericoli. Lanciai un sasso contro un vetro del primo piano per attirare dei vaganti allo scoperto. Un paio caddero di sotto e picchiarono i cranei che si trasformarono in delle gelatine rosse sul piazzale. Quanto mi ricorava, quella scuola, era cambiata moltissimo ma i ricordi resteranno per sempre. Alcuni facevano ancora molto male, altri mi facevano ridere ma tutti mi mancavano. Mi mancava quando il docente parlava di un tema che non volevi affrontare, mi mancava il suono della campanella e dei mille bliz. Mi mancavano gli amici e cavolate che facevamo per divertimento. Mi mancava tutto di sto posto. Come sempre mi perdo nei miei pensieri e questo mi provoca spesso brutti risvegli nella realtà, ma sta volta grazie al gruppo ero rimasta al sicuro, avevano fatto un cerchio attorno a me, che senza essermi resa conto ero crollata per terra in un pianto pazzesco. Avevo perso tutto quello che avevo prima o quasi. Avevo perso i miei genitori, gli amici,la tranquilla routine giornaliera, il lavoro che tanto mi piaceva, la scuola e il coraggio.
All'improvviso, mi fermai mi asciugai le lacrime e tirando fuori la katana uccisi almeno una decina di zombie, stavo urlando e stavo correndo. Quando tutti gli infetti nelle vicinanze furono eliminati mi fermai. Tutto il gruppo mi stava guardando sorpreso, ma anche solidare e complice in quei sentimenti. Dovevo trovare il coraggio proprio come lo trovavo, ogni giorno prima di tutto questo. Senza dire nulla prima che potessero fare una qualsiasi cosa corsi dentro l'edificio ignorando le loro parole. Dovevo trovare quella donna portarla via da chissà quale strazzio subito e ridarle un sorriso. Era sicuramente un gruppo organizzato per poter fare tutto questo.
Ma non mi spaventava.
Sapevo che quel gruppo ci aveva sentiti arrivare.. mi correggo, mi aveva sentita arrivare.
Dopo un paio di corridoi e scale controllate trovai il loro nascondiglio.
Non mi sarei certamente immaginata quello che invece era davanti ai miei occhi.
STAI LEGGENDO
Ormai nulla è come prima
Fantasíaormai possiamo solo correre e sperare che tutto vada bene, ma soprattutto dobbiamo lottare anche solo per respirare