Capitolo 6

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"Ma che cazzo mi prende?! Sará la stanchezza"

al pensiero di aver trovato la soluzione chiuse il getto della doccia, si asciugó, si mise i sui boxer ovviamente neri e si diresse verso il letto spostando le coperte in modo scocciato ma anche delicato, si sdraió e con il pensiero del profumo di cannella del ragazzo per poi addormentarsi.

Ore 6:00 a.m. a casa Jaeger

La sveglia suonó come al solito alle 6 del mattino per dispiacere di Eren che quella notte aveva dormito solo due misere ore, avrebbe dormito un'ora in più se non avesse perso tempo a pensare all'accaduto della scorsa notte. Dopo uno sbuffo e un sonoro "uffa", si alzó e si diresse in bagno, aprì la porta con una leggera spinta per poi trascinarsi dentro, aprire l'acqua del rubinetto e sciaquarsi la faccia con un'ondata d'acqua gelata per riprendersi, quando alzó la testa verso lo specchio la prima cosa che notó furono le occhiaie poste sotto quei due rubini esausti. Dopo essersi lavato indenti sindiresse verso l'armadio prese le prime cose sottotiro e le indosso, come al solito doveva svgliare i fratelli, lasciargli 20$ e preparargli la colazione, ma non ne aveva propio voglia quella mattina. Andó in camera del fratellino aprendo la porta ma trovó il letto fatto e la camera ordinata, si domandò dove cavolo fosse poi pensó che forse è in bagno, quindi andó in camera della sorella ma anche essa era vuota e ordinata, con aria interrogativa e preoccupata si precipitò in salotto dove trovó Armin e Sasha seduti attorno al tavolo che parlavano, appena lo videro gli sorrisero e Armin iniziò a parlare

-buongiorno! Ieri abbiamo notato che sei tornato tardi a casa per via del lavoro, quindi abbiamo preparato noi la colazione e sistemato le nostra camere-

disse indicando la tavola su cui era appoggiati: biscotti, latte, cereali e pancakes. Il fratello si stava commovendo dal gesto dei suoi fratelli, tanto che gli abbracció quasi mettendosi a piangere ma si trattenne, si staccò dall'abbraccio per poi buttarsi sulla colazione e fare piazza pulita dei pancakes preparati dalla sorella maggiore, dopo di che si misero tutti lo zaino sulle spalle e uscirono tutti e tre di casa diretti verso scuola, ma per il ragazzo lo attendeva la seconda giornata di lavoro e aveva la sensazione che sarebbe stata un disastro.

Ore 6:00 a.m. a casa Ackerman

Sono le sei del mattino e ovviamente l'uomo era già sveglio da un'ora per via dell'inssonia che ora lo affliggeva, aveva dormito si e no venti minuti poi rassegandosi all'idea che non sarebbe riuscito a dormire decise di fare un po' di esercizio facendo flessioni, addominali, trazioni e così via. Dopo fatti gli esercizi per scolpire ancor di più quel fisico perfetto, entró in bagno accendendo il getto della doccia per poi farsi colpire dall'acqua calda che scorreva sul suo corpo snello, dopo dieci minuti uscì dalla doccia e si vestì non badando neanche a quello che prendeva dall'armadio visto che i vestiti che lui possedeva erano tutti uguali e rigorosamente tutti neri, si lavó i sui denti immacolati e bianchi come perle per poi scendere in cucina e trovare la sorella come sempre seduta sullo sgabello intenta a leggere il giornale e sorseggiare il suo cappuccino, quando si accorse dell'arrivo del fratello chiuse il giornale, lo piegò e lo appoggió sul tavolo mentre lui le faceva un cenno del capo che significava

-buongiorno-

ma la donna andró dritto al sodo chiedendogli

-Dove sei stato ieri notte? Chi è lei?- disse con tono e sguardo perverso e lui di risposta

-sto cazzo- la spense lui ma lei non si arrese insistendo

-Daii chi è? È una collega? Aspetta corse so chi è, è Petra!!- rispose lei convinta ma non aveva finito

-che ave fatto sporcaccioni ehhh-continuó lei e lui di tutta risposta gli mostrò il medio per poi dire

-Petra? Pff ma fammi il favore quella è un'oca- ma non era finta

-E comunque ero con il ragazzo nuovo- disse infine lui credendo di aver fatto azzittire la sorella ma si sbagliava

-Eren!!! Eri con luiiii! Ehh monello che avete fatto voi due soli soletti?-

sembrava una macchinetta spara perversioni pensó l'umo che stufo della donna gli mostrò nuovamente il terzo dito e uscì di casa con le chiavi della macchina che dopo giunto alla vettura la mise in moto e sfrecció verso il lavoro.

Cosa sarebbe successo quel giorno dopo l'altra notte? Sarebbe stato un disastro? Sarebbe stato un successo? Sarebbe stato normale? Chi lo sa.

Ore 19:00 al bar..

Eren non faceva a meno di pensare a che sarebbe successo quella sera al lavoro, era nervoso e preoccupato di fare una delle sue figuracce, anzi era certo che le avrebbe fatte visto l'agitazione che aveva in corpo, tra un pensiero e l'altro arrivó al bar ma si fermó davanti alla porta d'ingresso e li il cuore gli inizió a battere sempre forte ma prese coraggio e entró, appena entró nel bar e chiuse la porta delicatamente, l'uomo credendo che fosse un cliente non alzó nache lo sguardo e continuó a fare quello che stava facendo ma una voce lo fece bloccare, la voce del moccioso che aveva detto un semplice

-buonasera-

Il ragazzo si andó a mettere il grembiule a mezza vita e la maglia a meniche corte nera e prese il taquino, quando ebbe finito tornó nella sala principale dove andò verso un tavolo di clienti chiedendogli cosa volessero ordinare, prese l'ordine e andò a consegnarlo alla cucina che dopo venti minuti arrivó il piatto pronto e fumante, il ragazzo lo prese sentendo scottare il piatto ma pensó "ce la posso fare non scotta molto" ma si sbagliava quando credeva di farcela, notó che l'uomo lo stava osservando attentamente e questo mise in agitazione il ragazzo che dopo aver distolto lo sguardo dall'uomo si giró ma quando lo fece si sentì un rumore di piatti rotti che attiró l'attenzione di tutti mentre il ragazzo pensó

"che cosa ho fatto"
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Tadaaa ecco un'altro capitolo, spero che vi sia piaciuto e mi scuso per gli errori grammaticali. Comunque volevo ringraziarvi per le 58 visualizzazioni😍 uau grazie mille.
Vi invito a lasciare un like⭐ se vi è piaciuto il capitolo grazie e ciaoo❤

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