il migliore amico di mio padre 2

CAPITOLO 3

Rimasi li sul letto per molto.
quando sentii la porta aprirsi, era lui.
<<senti scusa, io non volevo>> dice sedendosi accanto a me sul letto.
<<lasciami stare, non voglio più vederti.>>
<<come? senti io ti amo, tu non puoi farmi questo>> quasi urla.
<<si che posso, ho capito tutto. per te sono solo un'orfanella da accudire, e nient'altro. non sono mai stata la tua ragazza.!>>
<<tu sei la mia ragazza, ma io non..>>
<<okay, se sono la tua ragazza e mi ami spiegami perché cazzo fai così.>> le chiedo.
<voglio farlo dopo il matrimonio, voglio essere sicuro che tu mi ami e che mi sposi.>>
<<ma dici sul serio? inventa una scusa migliore!>> dico facendo un sorriso ironico.
<<è questo, e basta.>> dice alzandosi e andando alla finestra.
<<questa decisione l'hai presa per me, o per te?>> chiedo.
<<per te, ovvio.>>
<<beh io non voglio aspettare dopo il matrimonio, oramai è tanto che stiamo insieme, e non penso ti servano altre certezze.. questo mi fa solo pensare che non mi ami.>>
<<non vuoi aspettare?>> dice guardandomi pentito.
<<no. io ti voglio.>> dico decisa.
non se lo fa ripetere due volte che mi prende in braccio e comincia a baciarmi, facendomi sedere sul solito muretto.
comincia a togliermi la maglia, seguita dal reggiseno.
poi mi sbottona i pantaloni, cominciando a farmi impazzire facendo strani movimenti con la mano sopra le mutandine.
le sfila anche quelle e comincia a farlo li.
si sfila i pantaloni prendendo un preservativo e i boxer.
se lo infila.
<<sei sicura?>>
<<mai stata più convinta>>
in un colpo secco entra in me, ci sono gemiti di dolore e piacere, un misto.
lui, parigi, noi.
tutto perfetto.
arriviamo entrambe all'orgasmo dopo poco, ci volevamo così tanto..
<<ti ho fatto male?>> mi chiede dolcemente buttando il preservativo.
<<no. è stato bellissimo, ora sono davvero convinta che tu mi ami.>>
<<prima non lo eri?>> chiede
<<certo. ma questa cosa mi faceva dubitare, chi uomo dopo un po' non desidera la sua donna?>>
<<pensavo che volevi aspettare, perché non me ne hai mai parlato, per questo.>> dice prendendo dell'acqua e un bicchiere.
<<beh non lo facevo perché aspettavo te.. ma ora basta parlarne, mi sento davvero bene ora.>> dico avvicinandomi e baciandolo.
<<anch'io.>> dice ricambiando il bacio.
<<allora? la visitiamo questa Parigi?>> chiede ridendo.
<<Andiamo!>>
scendiamo e percorriamo le strade di questa città mano nella mano.
è tutto fantastico, vorrei solo che i miei genitori e mio fratello fossero qui, vedendo io come sono felice.

torniamo a casa stanchi, mi limito a farmi una doccia e mi addormento subito con un accappatoio rosso della doccia.
Zayn lo stesso.
la mattina dopo mi risveglio in un letto pieno di petali rossi.
mi alzo e penso subito al sogno.
i petali segnano una strada..
la seguo, mi fa uscire dalla stanza e mi fa salire tutte le scale dell'albergo, fino ad arrivare alla terrazza.
trovo lui davanti a me che mi mette una benda.
il sogno.