CAPITOLO 4

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dopo essermi messa la benda percorriamo una strada che pareva non finire mai.
faceva molto freddo, il vento aumentava ogni secondo di più.
-sei pronta?- mi chiede con voce convinta.
-si- dico ricambiando il tono.
mi toglie la benda e davanti a me c'è la torre eiffel, abbasso lo sguardo e lui, guardandomi negli occhi si mette in ginocchio ..
-Joanna, vuoi sposarmi?- dice porgendomi l'anello.
mi salgono le lacrime.
dopo tutto quello che abbiamo passato, la morte dei miei genitori e di mio fratello, i litigi, le incomprensioni di sentirsi più un padre e figlio che una coppia.. questo significa che ce l'abbiamo fatta..!
-si!- gli urlo buttandomi su di lui e abbracciandolo più forte che posso.
ci sediamo a terra entrambe.
-io.. davvero non posso credere che tu abbia fatto tutto questo per me.
-io ho sempre saputo di volere te.- dice fissando il panorama.
-lo sai.. spesso pensavo di essere sbagliata, in qualche modo mi sentivo inferiore, immatura.. o come se tu, stando con me, cercavi solo di farmi star meglio da tutto quello che è successo.
-non devi pensarla così, io ti ho sempre amata per quello che sei, non per quello che hai passato o se sei matura o meno..
-sei sempre stata l'unica cosa, l'unico motivo per andare avanti.
continuo a pensare che il sogno sia un segno, un avviso forse, non lo so.
-e che segno? che perderai le gambe? i sogni sono sogni.. non altro. è solo immaginazione.
-lo so, ma stavolta penso sia diverso.
-non rovinare tutto, ti prego. voglio sposarti, voglio stare con te, magari avremo una famiglia, ma ti prego smettila. devi smetterla di pensare che sei immatura, inferiore, che magari la tua mente si è fermata a quello che è successo.
e se è così, devi andare avanti.. per me, per noi.
per quello che avremo e per quello che saremo.
-ci proverò.- le rispondo mettendo la testa sulle mie ginocchia.
-non devi provarci.- dice prendendomi la testa tra le sue mani. -tu ce la farai.
lo abbraccio.
-ti amo tanto.
lo stringo di più.
-dai vieni, andiamo a farci una passeggiata.. abbiamo un matrimonio da organizzare!
-andiamo - dico dandole tanti baci a stampo.
percorriamo così le lunghe strade di Parigi mano nella mano.
è proprio come nelle favole, io e lui, parigi, tutto ciò di cui ho bisogno.
manca solo la mia famiglia, ma io andrò avanti, lo farò per lui.
cercherò di sentirmi meglio con me stessa, ora devo sposarmi, voglio una famiglia tutta mia, bisogna dimenticare quello che è stato.
non posso continuare a pensare di non essere niente, voglio essere qualcosa, per lui.
-anya, ci sposiamo!- le dico a telefono.
parte un urlo.
-finalmente! sarò la damigella d'onore! dobbiamo scegliere il vestito, il ristorante, tutto! che bello! arriverà un nipotino?!
-hahahah non lo sappiamo ancora, devo pensare prima al matrimonio. tra 3 giorni torniamo, e cominciamo ad organizzare. voglio sposarmi subito, c'è stato solo dolore fino ad adesso, e ora voglio ricominciare, ricominciare a vivere.
-sono così felice per te, quando tornerai parleremo meglio!
adesso che potevo essere felice.

il migliore amico di mio padre 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora