La ragazza sorpresa da quello che era appena accaduto riaprì la porta per vedere chi l'avesse bloccata. Tante persone si sarebbe aspettata di vedere ma mai il ragazzo del tetto. Come faceva a sapere dove abitava? A questa domanda la ragazza non aveva una risposta quindi senza timore e senza alcuna preoccupazione la rivolse al diretto interessato. Il ragazzo, preso alla sprovvista dal carattere di Black che non si mostrava essere minimamente spaventata, rimase per un secondo spiazzato prima di risponderle: "ti ho seguita, ovviamente. E devo dire che mi hai fatto sprecare anche un bel po' di benzina con tutti i giri che hai fatto". Esclamò con tono distaccato il moro.
" Potevi fare a meno di seguirmi, nessuno te lo aveva chiesto." Rispose piccata la ragazza.
Il moro era sempre più sbalordito dal coraggio della ragazza: o era davvero forte o era molto stupida, nessuno gli si era mai rivolto con così poco interesse o rispetto. Lui era quello temuto, lui era il capo e in quando tale pretendeva che gli altri si comportassero di conseguenza. Ma questa ragazzina minuta non mostrava niente di ciò nei suoi confronti e la cosa lo stava cominciando a stancare.
" Senti ragazzina tu non sai chi sono ma mi devi portare rispetto, capito?"
" Non so chi sei ma la cosa non mi tocca minimamente altrimenti te lo avrei chiesto. Seconda cosa io porto rispetto a chi voglio e terzo nemmeno tu sai chi sono quindi sei pregato di smetterla di rompere le palle e spostarti dalla mia porta che ho di meglio da fare." Disse tutto d'un fiato la ragazza per poi sbattere la porta in faccia a quel ragazzo così strano.
Fatto ciò salì in camera sua evitando con cura di passare per la cucina in modo tale da non avere la tentazione di mangiare. Come ogni giorno la ragazza si tolse tutti i vestiti restando solo in intimo e andò a pesarsi in bagno. 2 etti in meno del giorno precedente, 2 etti in meno di inutile e orribile grasso. Black si mise davanti allo specchio e si guardò a lungo osservando ogni più piccola imperfezione e fissando ogni rotolo di ciccia immaginaria che i suoi occhi facevano distopicamente apparire sul suo corpo già troppo magro.
Il disprezzo era nell'aria, era tangibile. Nessuno poteva comprendere tutto l'odio che quella giovane ragazza nutriva nei propri confronti, era un odio così puro da essere inconcepibile.
La ragazza disgustata come sempre si rivestì, non prima però di aver dato un'occhiata ai tagli sulle braccia e sui polsi che lentamente stavano cominciando a cicatrizzarsi.
Preso il diario cominció a scrivere una nuova pagina di turbinanti e intrigati pensieri.
" Caro diario,
ormai sarai stanco di sentire il leggero strusciare della penna sulla tua carta, le linee di inchiostro che fluiscono da essa e imbrattano di nero le tue pagine, ma io ho bisogno di te. Oggi ho fatto uno strano incontro, un ragazzo che mi ha particolarmente infastidita: non sopporto chi vuole entrare in contatto con me, mi piace la mia solitudine, anzi mi piace scegliere con chi stare. Il problema è che non mi piace mai nessuno.
Mi sono pesata sai? Ho perso 2 etti eppure non riesco a sentirmi felice, non riesco a gioire di questo numero che si sta abbassando, è sempre e comunque troppo alto e i miglioramenti, se di miglioramenti si può parlare visto che mi vedo sempre più grassa, troppo lenti. Mi odio, è proprio brutto il mio corpo, non riesco a immaginare qualcosa di più brutto.
Adesso devo andare, sta sera c'è la corsa e io, come sempre vincerò. Forse dovrei dimagrire per andare più veloce, così peserei meno e la moto sfreccerebbe come il vento... presto lo scoprirò.
Tua Black"
STAI LEGGENDO
VERSO IL NULLA
General FictionATTENZIONE: CONTENUTI SENSIBILI Non è una storia da cui prendere ispirazione L'adolescenza di oggi è sempre più colpita da problemi come autolesionismo, anoressia, bulimia o depressione. Storia di una ragazza incompresa.