Pov Rachel. ·Hogwarts·
Mi svegliai con un mal di testa lancinante.
Aprii gli occhi, e mi guardai in torno disorientata: la stanza in cui mi trovavo era avvolta nel buio, tranne una luce che proveniva dalla finestra alla mia sinistra, oltre il letto dove ero sdraiata ce ne erano altri.
Ero in un'infermeria!
Quanto diavolo avevo dormito?
Ma la domanda più lecita era, dove diavolo ero finita?!
Sentii la porta aprirsi, subito mi misi a posto, chiudendo gli occhi.
Sentii dei passi che si avvicinavano a me, mi appoggiò qualcosa di freddo sulla fronte, e per poco non schizzai fuori dal letto dalla sorpresa.
Poi capii che era la mano di una donna.
Dopo poco non sentii più la mano sulla mia fronte, e dei passi che andavano verso la porta, e quest'ultima che si chiudeva.
Come diavolo c'ero finita lì?!
Poi tutti gli avvenimenti successi prima, mi colpirono come uno schiaffo:~flashback~
Ero nella mia "caverna", stavo dipingendo uno dei tanti muri, quello che stavo disegnando era molto simile ad un castello.
Sentii delle braccia che mi circondavano la vita, e cacciai un urlo, per lo spavento.
Quel qualcuno cominciò a ridere.
-sono io, Rachel- disse Apollo, dietro di me continuando a ridacchiare.
-cretino- ribattei, dandogli una gomitata sul fianco.
-questo non lo dovevi fare- mi sussurrò.
Avevo avuto mezzo secondo per pensare "oh oh", che mi ritrovai sulla spalla del Dio.
-Apollo mettimi giù- urlai cercando di divincolarmi dalla sua presa.
-no, è più divertente così- disse portandomi chissà dove.
Poi si fermò.
-mi metti giù- borbottai.
-eh va bene- disse, e mi mise giù finalmente.
Rivolsi lo sguardo verso Apollo, che guardava quello che avevo disegnato poco prima.
-come mai questo disegno?- chiese improvvisamente serio.
- l'ho sognato, perché?- chiesi confusa.
Si girò verso di me, e sorrise.
-niente, tranquilla- disse con mezzo sorriso.
Assottigliai lo sguardo, mi stava nascondendo qualcosa, ne ero sicura.
-tu non me la racconti giusta- dissi sedendomi sul divanetto vicino, guardando il pavimento.
Lo sentii sospirare, e avvicinarsi.
-non ti sto nascondendo niente, credimi- disse sedendosi vicino a me.
-Allora perché quando l'hai visto ti sei fermato?- chiesi sospettosa.
Sospirò di nuovo, facendo passare la mano fra i suoi capelli biondi.
-mi sembrava familiare, tutto qui- disse scoccando un'occhiata al disegno.
-me lo potevi dire subito- dissi provando ad alzarmi, ma lui mi prese per i fianchi facendomi cadere su di lui.
Mi ritrovai sopra il Dio, che mi teneva le braccia attorno i fianchi.
-non volevo farti preoccupare- disse stringendo la presa su di me.
Fu il mio turno a sospirare.
Mi lasciai cullare dalle braccia di Apollo, e appoggiai la testa sul suo petto.
-perché dobbiamo sempre discutere?- chiese il Dio del sole.
-sinceramente non lo so- risposi aggiustando la presa attorno il suo collo.
Appoggiò la fronte sulla mia, chiudendo gli occhi.
Sentivo il suo respiro caldo sul mio viso.
Mi diede un bacio sulle labbra.
Ci staccammo dal bacio, e mi fece appoggiare la testa nell'incavo del suo collo.
Socchiusi gli occhi, godendomi il calore che emanava , mentre lui mi accarezzava i capelli e la schiena.
Sentivo gli occhi chiudersi da soli, ero esausta, ho passato quasi tutto il giorno a disegnare e dipingere su quella maledetta parete.
-riposati Rachel, sei stanca- disse premuroso continuando ad accarezzarmi.
Chiusi gli occhi, e mi addormentai cullata dalle braccia di Apollo.
Mi svegliai sentendomi stringere contro qualcuno.
Aprii gli occhi, non ero più sul divano, Apollo mi aveva spostato sul letto, e sicuramente quello dietro di me era lui.
Chiusi gli occhi cercando di riaddormentarmi, ma non ci riuscivo.
Decisi di fare un giro, forse riprendevo sonno, ma c'era un problema Apollo mi teneva stretta al suo petto.
Mi rigirai tra le sue braccia, stava dormendo, per fortuna.
Cercai di sgusciare via dalle sue braccia senza svegliarlo.
Dopo un paio di tentativi ci riuscii, presi una felpa ed uscii.
L'aria fresca della notte mi colpì, facendomi rabbrividire.
Gironzolai per qualche altro minuto, ma cominciava a fare freddo, e decisi di ritornare nella mia "caverna".
Stavo per entrare, quando due braccia afferrarmi da dietro.
Cacciai un urlo, ma quell'individuo mi mise subito dopo un pezzo di stoffa sulla bocca, per non farmi chiamare aiuto.
Improvvisamente mi sentii stanca, il tizio mi mise sulla spalla, cominciando a camminare chissà dove.
Vidi uscire da casa mia Apollo, doveva aver sentito il mio grido.
Appena mi vide, i suoi occhi si infuocarono di ira, il tizio se ne accorse e cominciò a correre , ovviamente Apollo ci rincorse.
L'uomo si fermò di colpo, lasciandomi cadere a terra, ormai sentivo tutto attutito.
Una piccola mano mi afferrò la spalla, e tutto si oscurò.
Riuscii a sentire solo Apollo chiamarmi, prima che il buio mi avvolgesse.
Quando aprii gli occhi, non mi trovavo più al campo; ero in un corridoio di pietra, era notte, la luce della luna illuminava un po' l'ambiente.
Alla mia sinistra c'era un'armatura medievale appostata su un piccolo rialzo sempre in pietra.
Dei passi che si avvicinavano, mi misero subito sull'attenti.
I passi si avvicinavano sempre si più, non sapevo cosa fare, non c'era nessun nascondiglio, e non potevo scappare.
All'improvviso una forte luce mi accecò, mandai la vista oltre la luce, c'erano due persone, un uomo, con i capelli neri e unti che gli arrivavano alle spalle, e una tunica nera, e teneva in mano una specie di bastoncino da cui usciva la luce.
E una ragazzina con i capelli lunghi castani ricci e con gli occhi azzurri, aveva anche lei una tunica nera, ma aveva anche ricamato sopra il simbolo con un leone.
Mi cedettero le gambe, e persi i sensi.
~fine flashbach~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Ciao a tutti!!Questo é il secondo capitolo spero vi piaccia.
Lasciate tanti voti e commenti grazie.
Al prossimo capitolo.....
CIAO!!!!!!

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Scomparse!
AksiContinuo di ~nuova semidea~.... ~tratto dal capitolo~ -dove é Rachel!- ringhiai arrabbiato. Stavo facendo avanti e indietro nelle mie stanze, sull'Olimpo. Dove diavolo era quella ragazza. Non la vedevo, ne a Long Island ne in America. Dove sei Rache...