Capitolo III: Genesi di un'amicizia
Il lunedì seguente alla cerimonia in memoria di Jean Grey, Scott ricominciò a tenere lezione; era infatti l'insegnante di matematica della Scuola di Xavier per Giovani Dotati, come suonava il nome ufficiale, irriverentemente chiamata Scuola Superiore per Mutanti dai suoi studenti. Ciò fece molto piacere a Charles ed a Miriam, perché significava che il processo di guarigione era iniziato e, sebbene la strada fosse ancora lunga, il giovane stava ricominciando a vivere.
Quello stesso pomeriggio, Darkarrow stava percorrendo il vialetto che dall'ingresso posteriore portava all'erbario, con l'intenzione di raccogliere qualche pianta medicinale, quando notò Rogue raggomitolata in un angolo, le braccia attorno alle gambe raccolte, il volto premuto tra le ginocchia. Le sue spalle erano scosse da un pianto silenzioso.
Preoccupata, Miriam si avvicinò, facendo attenzione a produrre del rumore camminando in modo da non spaventare la ragazza. Marie alzò stizzosamente lo sguardo per vedere chi stava invadendo la sua privacy, ma constatando che si trattava della sua omonima si rilassò (Miriam e Marie sono varianti di Maria, N.d.A.).
La donna si sedette a terra accanto a lei e le circondò le spalle con un braccio; Rogue indossava un cardigan di lana grigio scuro e lei un giubbotto di velluto a coste, per cui non correva alcun pericolo di toccare inavvertitamente la sue pelle, con le conseguenze devastanti che ciò comportava.
"Cosa c'è, Marie?", le domandò sottovoce, dolcemente. La ragazza si asciugò gli occhi con una mano e singhiozzò.
"Oh, Miriam, è così frustrante!", proruppe, "Vorrei tanto poterlo abbracciare, baciare, e invece non posso neppure sfiorarlo, altrimenti rischio di ucciderlo!"
La donna non ebbe bisogno di chiederle di chi stesse parlando: Marie e Bobby Drake erano innamorati da diversi mesi, ma la mutazione di lei vietava loro l'intimità a cui aspiravano tutti gli adolescenti al primo amore.
"È demoralizzante, lo so", mormorò Miriam, con compassione, "ma devi aver pazienza: prima o poi, con l'aiuto del professore e mio, riuscirai a controllare il tuo talento, ed allora tu e Bobby potrete stare insieme come desiderate."
Charles stava infatti tentando di insegnare a Marie il modo di controllare coscientemente i centri nervosi che governavano il suo dono, e Darkarrow si sottoponeva alla verifica lasciandosi toccare perché, grazie alle sue capacità rigenerative, riusciva a combatterne gli effetti letali.
"Sì, può darsi...", sussurrò Rogue, avvilita, "ma quanto tempo ci vorrà? E se Bobby si stanca di aspettare?"
Miriam esitò prima di rispondere: la ragazza aveva il morale a terra, ma incoraggiarla troppo avrebbe potuto rivelarsi disastroso, sul lungo termine. Decise di essere realista:
"È una possibilità, certo. Ma se si verificasse, significherebbe che lui non ti ama abbastanza. Ricordati che il sesso non è il fondamento dell'amore, ma semplicemente la sua espressione fisica. Non è col sesso che trattieni un uomo al tuo fianco, ma col sentimento, che è molto più difficile da coltivare e mantenere nel tempo."
Rogue sospirò e strinse le labbra, annuendo: sapeva che l'amica più anziana aveva ragione. Il problema era che lo sapeva la sua mente, ma il suo cuore non voleva accettarlo.
"So che è difficile", continuò Miriam, con simpatia, "ma cerca di vedere la vostra attesa come una verifica dei vostri sentimenti. Quando verrà il momento, sarà ancora più bello."
Marie prese un fazzoletto dalla tasca e si soffiò il naso.
"Mi chiedo come sarà", mormorò, arrossendo, "Non sono mai stata con un ragazzo..."
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The Princess and the Wolverine (La principessa e il ghiottone)
FanfictionWolverine incontra una mutante che come lui possiede il dono dell'autoguarigione e della virtuale immortalità: la principessa Miriam di Valleogra, detta Darkarrow, grande amica e collaboratrice del Professor X. Non è certo l'unica, ma la cosa più st...