Capitolo X: Breve separazione
(attenzione: capitolo molto hot!)
Alcune settimane dopo, Miriam scese a cena con espressione adombrata. Logan, che la stava aspettando al tavolo dei docenti, se ne accorse subito ed aprì bocca per chiederle che cos’era successo, ma venne preceduto da Charles:
“Miriam, sei nera come una nube temporalesca… Cosa c’è che non va?”
La donna prese il tovagliolo e se lo distese accuratamente sulle ginocchia. L’esagerata compostezza dei suoi movimenti rivelava il suo sforzo per rimanere calma.
“Devo partire per la Tunisia”, sbottò, “Domani.”
Wolverine sollevò un sopracciglio, sorpreso:
“Così all’improvviso?”, domandò.
“Già”, bofonchiò Darkarrow, “Gli speculatori locali stanno provando a mettere i bastoni tra le ruote al mio progetto e devo andare là di persona a sistemarli.”
Ciclope sogghignò apertamente:
“Li concerai per le feste!”, commentò.
Di questo Logan non dubitava minimamente: l’aveva già vista in azione, seppure solo a mezzo telefono, e ne aveva ricavato la convinzione che Miriam fosse un’avversaria irriducibile. Che non andava neppure tanto per il sottile, quand’era necessario.
Poi comprese che, per la prima volta da quando stavano insieme, si sarebbero dovuti separare. Scoprì che l’idea non gli garbava affatto.
“Quanto dovrai star via?”, chiese contrariato.
“Almeno una settimana”, rispose lei, “Dipende da quanto saranno testardi, ma io non ho nessuna intenzione di tirarla per le lunghe.”
“Non è nel tuo stile”, affermò Hank ridendo.
“Proprio così”, confermò Miriam, facendo un sorrisetto feroce. Logan pensò che non avrebbe voluto trovarsi nei panni dei suoi avversari.
Conclusa la cena, si fermarono con Xavier e Hank a guardare un documentario in tv, poi salirono di sopra.
“Domani ti accompagno in aeroporto”, si offrì Wolverine.
“Grazie”, accettò lei, contenta di prorogare quanto più possibile il momento della separazione, “Mi piacerebbe che tu venissi con me”, sospirò poi, “ma dovrei lasciarti solo tutto il giorno per occuparmi della faccenda, e la sera sarei nervosa ed arrabbiata, tutt’altro che una buona compagnia…”
“Me ne rendo conto”, annuì Logan, di controvoglia, “Però ci sentiremo tutti i giorni, okay?”
“Puoi contarci… E adesso smettila di parlare e pensa invece al modo migliore di salutami...”
*************
Il mattino dopo alle dieci e mezzo erano al Kennedy; Miriam aveva già passato il check-in ed ormai mancavano solo dieci minuti all’imbarco.
Logan la prese per le spalle e le posò la fronte sulla fronte.
“Mi mancherai, piccola”, dichiarò a bassa voce.
“Anche tu mi mancherai, Logan…”, bisbigliò lei di rimando. Le pesava davvero molto separarsi da quell’uomo che era entrato così inaspettatamente nella sua vita e nel suo cuore, ma il dovere la chiamava, e lei non era persona da sottrarsi al dovere.
“Chiamami appena arrivi”, le raccomandò Wolverine, “non importa che ore saranno qui. Okay?”
“Okay”, lo rassicurò Darkarrow. Sollevò il viso e gli sfiorò le labbra con le labbra in un bacio lieve. Poi si staccò da lui, si voltò e, trascinando il trolley, si diresse al controllo doganale ed al suo cancello d’imbarco.
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The Princess and the Wolverine (La principessa e il ghiottone)
FanfictionWolverine incontra una mutante che come lui possiede il dono dell'autoguarigione e della virtuale immortalità: la principessa Miriam di Valleogra, detta Darkarrow, grande amica e collaboratrice del Professor X. Non è certo l'unica, ma la cosa più st...