Capitolo VII: Giardini tropicali

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Capitolo VII: Giardini tropicali

(attenzione, capitolo  molto HOT!) 

Passarono altre settimane, e giunse febbraio.

Rogue migliorava sempre più rapidamente le sue capacità di controllo sul proprio potere, mentre proseguiva di pari passo con l’addestramento come membro giovane degli X-Men assieme a Bobby e a Colosso. Jubilee divenne maggiorenne e chiese di entrare a far parte del gruppo degli X-Men junior; venne accettata, perché la sua capacità di manipolare l’elettricità poteva rivelarsi assai utile in combattimento. Tra qualche settimana anche Kitty avrebbe compiuto diciotto anni e pure lei, nonostante la sua timidezza, era fermamente intenzionata ad unirsi a loro.

Durante tutto quel tempo, Logan cercò di cogliere quanti più momenti possibile per stare vicino a Miriam: durante i pasti, nel corso delle lezioni di difesa personale ai ragazzi, oppure facendo una delle numerose attività ricreative che era possibile praticare nelle apposite aree. Imparò perfino a tirare a biliardo, rivelando un talento insospettato. Tutto ciò senza però fare una chiara avance: era consapevole che Miriam ricambiava il suo interesse, ma continuava a percepire in lei una reticenza che non riusciva a spiegarsi, e che tuttavia sentiva di dover rispettare, o l’avrebbe allontanata da sé. Con qualsiasi altra si sarebbe stufato nel giro di pochi giorni e sarebbe andato a caccia di qualcuna più disponibile; ma Miriam non era qualsiasi altra.

Non poteva sperare che le sue manovre passassero inosservate in un ambiente chiuso come quello dell’istituto: non ci volle molto perché tutti capissero che stava facendo il filo a Darkarrow.

Da parte sua, la donna era lieta del perdurare dell’interesse di Logan nei suoi confronti, ma non agiva in alcun modo particolare per incoraggiarlo, perchè era ancora incerta riguardo ai suoi reali sentimenti per quell’uomo; l’unica sicurezza che aveva era che tra loro esisteva una forte attrazione, e non solo fisica.

Era consapevole che aspettare significava rischiare di stancare Wolverine, di natura scarsamente dotato di pazienza; d’altro canto, l’attesa le avrebbe rivelato la reale portata del suo interesse per lei. Quanto a se stessa, non aveva dubbi che, presto o tardi, sarebbe giunto il momento in cui la sua confusione si sarebbe risolta ed avrebbe potuto dare al suo rapporto con Wolverine la svolta più adeguata.

Quel momento era più vicino di quanto immaginasse.

*********

Come di consueto, a pranzo mangiarono tutti insieme, tranne Hank che era andato ad una riunione con la ristretta cerchia dei consiglieri del Ministero per gli Affari Mutanti, di cui faceva parte come rappresentante appunto dei mutanti. L’attuale Presidente degli Stati Uniti era infatti molto sensibile e comprensivo verso questa parte della popolazione che diventava ogni giorno più importante, sia in positivo che in negativo. Il dottor Henry McCoy era stato scelto non solo perché era un mutante, ma anche perché era un prestigioso scienziato, ed inoltre un fine diplomatico.

Durante il pasto, Logan notò che Miriam era insolitamente taciturna e, anche se si sforzava di apparire distesa, più spesso che no la sorprese con la fronte aggrottata. Charles le lanciava occhiate dispiaciute, come se fosse al corrente di ciò che la crucciava e non fosse in grado di aiutarla.

Quando, finito di mangiare, Darkarrow si alzò, Logan la imitò e l’accompagnò fuori dalla mensa.

“Ti vedo giù”, le disse nel suo modo diretto, ma in tono insolitamente gentile, “Vuoi parlarne?”

Miriam trattenne un momento il respiro: quella premura da parte di Wolverine, un tipo sempre sulle sue, era inaspettata. Si rese conto che, nel suo modo tutto personale, le stava dicendo che teneva a lei.

The Princess and the Wolverine (La principessa e il ghiottone)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora