Capitolo IX: Regalo di compleanno

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Capitolo IX: Regalo di compleanno

Miriam stava finendo di truccarsi quando sentì bussare alla porta.

“Sì?”, domandò, affacciandosi alla porta del bagno.

“Sono Rogue”, udì la risposta.

“Entra, tesoro”, la invitò allora, tornando allo specchio, “Sono in bagno.”

La ragazza aprì la porta:

“Hai un minuto per me?”, chiese, titubante, “Vorrei chiederti una cosa.”

“Ma certo, vieni avanti”, la esortò la donna, ritoccando le ciglia col mascara, “Sei pronta per stasera?”

Quel giorno era il ventesimo compleanno di Bobby, e come regalo Miriam aveva invitato lui e Marie a cena in un ristorante molto alla moda di Oceanside, a Long Island, il Blue Dream, le cui specialità di pesce stavano avendo grande successo nella Grande Mela. Poi avrebbero dormito in albergo e sarebbero rientrati il giorno successivo. Era venerdì, ed il sabato i ragazzi avrebbero avuto lezione, ma Darkarrow non aveva avuto difficoltà ad ottenere il permesso di Charles a far fare loro un giorno di vacanza.

“Per la festa, sì”, fu la risposta, “E anche… per qualcos’altro.”

Il tono della ragazza era decisamente emozionato ed indusse Miriam ad interrompere le operazioni di maquillage. Depose il flaconcino del mascara e si voltò verso la porta del bagno, sulla cui soglia si era affacciata Marie. La ragazza indossava una maglia scollata color crema, decorata con un grande fiore rosa su un lato e chiusa sul davanti da grandi bottoni di strass, ed una gonna scampanata di panno verde scuro.

“A cosa ti riferisci?”, indagò Miriam, ma aveva già un’idea: il giorno prima, con lei e Xavier, Rogue aveva dimostrato di aver raggiunto il controllo completo del suo talento.

“Penso che stanotte farò l’amore con Bobby”, annunciò Marie in tono sognante, “Sarà il mio regalo per il suo compleanno.”

Darkarrow sorrise: proprio quello che si era aspettata.

“Magnifico”, commentò, strizzandole un occhio, “E che cosa volevi chiedermi?”

Rogue avvampò.

“Ecco, io…”, cominciò, alquanto imbarazzata.

“Ehi”, fece Miriam, in tono rassicurante, “Abbiamo già parlato di cose molto intime, ricordi? O hai paura di scandalizzarmi?”

La ragazza rammentò i loro discorsi sul sesso, che erano andati dalla fredda anatomia alla bollente descrizione di posizioni ed atteggiamenti, fin nei minimi particolari.

“No, certo…”, ridacchiò, rilassandosi, “Insomma, ho comperato questo completino intimo e volevo sapere se lo ritenevi adatto.”

Rapidamente, si sbottonò la maglia e l’aprì, rivelando un reggiseno di pizzo e seta color rosa cipria elegantemente sexy.

“Davvero carino”, approvò la donna più anziana, “E sotto cos’hai, slip o perizoma?”

“Delle culottes”, rivelò Rogue, “Sai… non sopporto il perizoma.”

“Neppure io!”, rise Miriam, “E poi lo trovo più volgare che sexy: molto meglio le culottes, credimi. Hai proprio scelto bene. Calze o collant?”, volle sapere poi.

“Calze, ovviamente… autoreggenti. I reggicalze costano una fortuna!”, si lamentò la ragazza.

“Già, hanno prezzi esagerati”, concordò Darkarrow, segnandosi mentalmente di regalarne uno a Marie alla prima occasione, “Direi che sei assolutamente perfetta”, concluse poi, “E hai pensato alla protezione?”, indagò poi, inarcando un sopracciglio.

The Princess and the Wolverine (La principessa e il ghiottone)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora