Capitolo 6

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Apro la porta ed entro in classe.

-Buongiorno, lei deve essere la signorina Parker.

O-MIO-DIO.
Quando la preside mi aveva detto che c'era il professor Raeken alla prima ora, mi ero immaginata un vecchio col pancione, e invece mi trovo di fronte ad un uomo giovanissimo e sexy da far venire un infarto.
Finalmente una gioia!

Mi fa cenno di avvicinarmi alla cattedra e non me lo faccio ripetere due volte, ovviamente mi stanno fissando tutti, compreso quelli che sembrano usciti dal film 'il pianeta delle scimmie', il che è alquanto imbarazzante.

-Ragazzi, vi presento la signorina Alison Parker, una nuova alunna della Central High School.

Non so perché, ma ho la sensazione che la matematica diventerà la mia materia preferita.

In fondo alla classe, vicino alla finestra, vedo Christian. E' seduto da solo, e quando si accorge che lo sto guardando, distoglie subito lo sguardo e si concentra a guardare il vetro alla sua sinistra.
Ora che ci faccio caso, l'unico posto libero è proprio accanto a lui.
E che cavolo!

-Alison, vada pure a sedersi vicino a Christian, così almeno è in compagnia di qualcuno che conosce.

Si, ma preferirei sedermi vicino ad un qualsiasi sconosciuto, ma non vicino a lui.
Ovviamente non posso dirlo a voce alta, ma sono sicura che Christian lo sa già.

-Vi conoscete già? Come mai?

Domanda uno dei due giocatori di football seduti in seconda fila.
Sarà una mia impressione, ma sembra che questa sia una domanda fatta apposta per provocare Christian che in questo momento lo guarda come se volesse pestarlo a sangue.

-Oh, Alison è una nuova componente della famiglia Maddox.
Dice quel figo di un professore.

Di colpo tutti iniziano a parlare tra di loro a voce bassa come se avessero appena sentito lo scoop dell'anno e gli sguardi si spostano da me a Christian che sembra sia sul punto di lanciare il banco contro il muro. Per fortuna non lo fa, ma si limita a guardarmi male come al solito.
Io intanto poso la borsa vicino alla sedia e inizio a desiderare di dissolvermi nell'aria come il fumo.

Durante la lezione non ci siamo rivolti la parola, né uno sguardo.
Sono stata tutto il tempo a scarabocchiare sul mio quaderno, così tanto che mi fa leggermente male la mano.
Poso la penna e mi accorgo che il ragazzo di prima, non la smette di fissarmi con un mezzo sorrisetto, e questo mi innervosisce, così sono costretta a rivolgermi all'essere al mio fianco.

-Hei, chi è quello in seconda fila?

Lo indico con un cenno della testa.
Christian non mi risponde e continua a svolgere gli esercizi dettati dal professor figo.
Chi l'avrebbe mai detto, è molto attento in classe e direi che la matematica per lui non è un linguaggio alieno come lo è per me.

Comunque non mi arrendo, e continuo.

-Non la smette di fissarmi.

-E ci credo, con quei capelli che ti ritrovi.

Risponde senza distogliere lo sguardo dal quaderno e con aria disinteressata.
Spalanco gli occhi e resto un po' a bocca aperta.

-Cos'hanno i miei capelli che non va?

Mi guarda per qualche secondo.

-Sai, esiste un oggetto chiamato 'spazzola', dovresti provarlo.

-Come ti permetti?!

Torna a scrivere senza accennare nessun tipo di espressione.
Vorrei tanto schiacciargli quella testolina sul banco.

Ok, stamattina per la fretta non li ho spazzolati, ma non credo che stiano tanto male.

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