Capitolo 1

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Capitolo 1.

Era notte fonda e Merlin stava dormendo tranquillo, quando tutto cambiò.

Si trovava in una radura, un uomo incappucciato incombeva su di lui come un avvoltoio sulla carcassa di un animale morto: «Emrys, ti ruberò i poteri di Signore dei Draghi e distruggerò Camelot e tutti i suoi abitanti» il giovane mago provò a ribattere qualcosa, ma la voce non gli usciva mentre i suoi poteri magici venivano rubati. Poco dopo la scena cambiò si trovava davanti ad una Camelot in fiamme, c'erano morti ovunque e si mise a correre cercando Arthur disperatamente, lo trovò poco dopo a terra privo di vita e urlò tutto il suo dolore.

Riaprì gli occhi mettendosi seduto sul letto con una mano stretta sul petto all'altezza del cuore che minacciava di uscire dalla sua cassa toracica.

Prese un respiro profondo e ricercò la calma che al momento gli mancava.

Osservò il cielo fuori dalla finestra, non era ancora l'alba e il suo bisogno di risposte era impellente, così scese dal letto si rivesti e uscì dalle stanze di Gaius senza fare rumore.

Non voleva svegliare il vecchio cerusico e rispondere alle sue domande senza avere una risposta a quelle che gli ronzavano in testa al momento. Uscito da Camelot raggiunse la radura dove aveva parlato per la prima volta con Kilgarrah come Signore dei Draghi, chiuse per un attimo gli occhi e con i suoi poteri richiamò il drago che non tardò a presentarsi davanti a lui.

«Giovane mago a cosa devo la tua chiamata?» domandò il drago perplesso. Merlin si prese un attimo prima di rispondere a quella domanda: «Un pericolo enorme incombe su Camelot. Un uomo cercherà di impossessarsi dei miei poteri di mago e signore dei draghi per poter distruggere Camelot, io devo impedirglielo, ma non ho idea di come farlo»

Il drago rimase a lungo in silenzio e Merlin iniziava a spazientirsi, fece per dire qualcosa, ma Kilgarrah lo anticipò: «Per salvare Camelot ti servirà il medaglione del signore dei draghi, ma è andato perso e diviso in sette parti. Ognuna di esse rappresenta un sentimento: Amore, Coraggio, Orgoglio, Speranza, Volontà, Amicizia e infine Dolore. Dovrai recuperare tutti i pezzi e rimetterli insieme in un luogo ben preciso poi potrai affrontare questo nuovo pericolo come signore assoluto dei draghi» una domanda sorse nella mente del giovane mago: «Cosa dovrò fare per ottenere questo potere?»

Non sapeva ancora che il suo corpo, la sua anima, la sua mente e il suo cuore avrebbero subito il più terribile dei dolori che mai e poi mai una persona normale avrebbe mai e poi mai voluto provare.

«Per recuperare questo potere dovrai sopportare su di te, una prova della durata di sette giorni, ma se ne avrai la forza potrai portarla a termine in un giorno e potrai imparare a domare i tuoi nuovi poteri, arrivando allo scontro con il massimo controllo di essi» il mago sospirò e si voltò verso Camelot per un attimo solo il suo pensiero andò ad Arthur che ancora dormiva ignaro di quello che sarebbe successo da quel momento a un paio di giorni: «Sono pronto dimmi solo cosa devo fare» il drago sorrise e rispose: «Devi andare sull'Isola dei Beati e io comunicherò alle persone che dovranno raggiungerti come farlo. Dovrai farti trovare in stato di meditazione seduto sul grande altare di pietra e li avrà luogo la tua prova»

«Partirò subito per la prova, devo solo recuperare delle provviste. Sarai tu a guidarmi in questo percorso Kilgarrah, non dovrò fare tutto da solo vero?» il drago rispose: «Non sarai mai solo in questo percorso, ti condurrò io stesso appena tornerai sull'isola dei beati e chiamerò a te coloro che ti aiuteranno a superare la prova»

Merlin annuì e tornò di corsa al castello raggiungendo le stanze del vecchio cerusico recuperò delle provviste e tornò dal drago. Una volta che il mago si fu issato sulla sua schiena prese il volo e raggiunsero l'Isola dei Beati. Quando Merlin scese dalla schiena del drago aveva le gambe completamente scorticate dallo sfregamento delle squame del drago contro di esse, ma non si lamentò per niente, andò dritto all'altare e si issò su di esso, incrociò le gambe e chiuse gli occhi liberando la mente, gli ci volerò diversi minuti per estraniarsi da tutto quello che lo circondava, era troppo legato al mondo umano e quello spirituale aveva bisogno di una forza d'anima enorme per essere raggiunto. Bisognava soprattutto trovare un ancora abbastanza forte che lo tenesse legato a terra e gli permettesse di non perdersi nel nulla.

Il giovane mago, però, aveva già scelto la sua ancora personale e per un attimo solo l'immagine di Arthur gli danzò davanti agli occhi e certo che la sua ancora non l'avrebbe mai abbandonato si lasciò andare nel mondo spirituale ed è li che la vide.

La prima a parlare fu proprio lei: «Ciao Emrys, io sono Ygraine, la madre di Arthur» per un attimo il giovane mago non seppe cosa rispondere, ma le sorrise gentilmente: «E' un piacere conoscerla maestà. Ci sarà anche lei ad aiutarmi?» la donna gli accarezzò il volto sorridendo: «Sì, mio piccolo Emrys. Ti aiuterò restandoti vicino, vorrei solo che mi permettessi di rivedere il mio bambino e parlargli per un attimo»

Merlin sorrise a quella richiesta e disse: «Quando avrò recuperato i pezzi del medaglione vi farò incontrare lo prometto» la donna sorrise e disse: «Grazie, dovrai dire la verità a mio figlio lui ti accetterà per come sei» Merlin sorrise alla donna e il loro discorso si chiuse lì perché Kilgarrah aveva parlato con le sei persone che l'avrebbero aiutato e sarebbero arrivati in poco tempo.

Kilgarrah intanto contattò mentalmente sei persone, solo sei, Merlin era già in possesso di un frammento del medaglione del signore dei draghi.

A Camelot sei persone si destarono sorprese dal loro sonno e presero la decisione di raggiungere quella voce imponente che li avvertiva del pericolo e della necessità del loro arrivo sull'Isola dei Beati. 

The Medallion of the Lord of the DragonsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora