Capitolo 3

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Capitolo 3.

Merlin si svegliò alcune ore dopo, si sentiva un po' meglio e si mosse tra le braccia di Arthur che abbassò il volto guardandolo: «Bentornato Merlin» il giovane mago arrossì imbarazzato: «Grazie» si guardò intorno notando che erano ancora tutti lì ne rimase sorpreso, quando Kilgarrah si rivolse a lui si voltò a guardarlo: «Sei stato bravo giovane mago, adesso devi mantenere la promessa che hai fatto»

Merlin annuì e guardò prima Uther e poi Arthur, un leggero sorriso comparve sul suo volto: «C'è qualcuno che vuole vedervi» il principe lo osservò perplesso: «Qui ci siamo solo noi Merlin»

Il ragazzo sorrise e disse: «Asino! Non siamo soli lei era con me e mi ha chiesto di potervi parlare» Uther allora lo interruppe: «Ygraine?» Merlin annuì e si rivolse a Gaius: «Gaius ho bisogno del tuo aiuto. Potresti creare un cerchio attorno a noi tre in modo che possa far tornare Ygraine qui e che loro possano vederla e sentirla» il vecchio cerusico annuì e Merlin si allontanò dal petto di Arthur con un po' di tristezza, gli piaceva stare lì. Si sistemò meglio e pronunciò delle parole che Arthur e Uther non riconobbero, ma poco dopo lo spirito di una bellissima donna apparve davanti a loro: «Grazie Emrys, per aver mantenuto al tua promessa»

«Sono lieto di aiutarla maestà» Arthur sbarrò gli occhi per un attimo guardando la donna prima di sussurrare: «Madre...» la donna si voltò a guardarlo e gli si avvicinò sfiorandogli il volto: «Ciao piccolo mio, sei diventato davvero un bell'uomo, mi dispiace non esserti stata vicino. Devo, però, chiederti una cosa: Tu odi la magia?» la domanda sorprese Arthur che rispose: «E' malvagia...» la donna sorrise: «No, Arthur. Su questo sbagli, come sbaglia tuo padre. Ti ricordi l'Haphac che ha avvelenato la fonte del castello, certo è stato invocato dalla magia malvagia di Nimueh, ma è stato Merlin che ti ha aiutato ad ucciderlo con l'uso della magia. E quando Valliant usava lo scudo magico e tu non hai creduto alla versione di Merlin, lui ha trovato il metodo di far uscire allo scoperto i serpenti dallo scudo magico. La sfera che ti ha guidato quando eri nella caverna dove hai preso i fiori della morte? È stato sempre lui a crearla, nonostante il veleno che gli scorreva in corpo potenziato dalla magia di Nimueh. La volta che sei stato morso dalla bestia errante, Merlin è andato a prendere l'acqua della vita da Nimueh dando la sua vita in cambio per la tua o almeno così credeva, ma lei ha puntato a sua madre, poi Gaius che voleva sacrificarsi per loro è stato salvato da Merlin che ha governato i poteri della vita e della morte» il principe si voltò a guardare il giovane mago e gli chiese: «E' per quello che mi hai detto quelle cose quel giorno?» Merlin sorrise timidamente e abbassò lo sguardo non riuscendo a reggere oltre lo sguardo indagatore del principe, ma la donna riprese il suo discorso: «La magia non è malvagia, sono le persone che ne fanno un uso scorretto ad esserlo» si voltò a guardare il marito e disse: «Ti rendi conto che quello che mira alla vita del ragazzo per ottenere i suoi poteri, lo fa per vendicare tutti i maghi che hai ucciso nel corso degli anni. Non è un peccato usare un dono per il bene degli altri» l'uomo abbassò per la prima volta il capo colpevole, sua moglie aveva ragione, aveva usato la scusa della sua morte per incolpare chiunque dell'uso della magia uccidendolo, senza informarsi per quale motivo la usasse.

«Emrys, ti chiedo di continuare a proteggere Arthur e tutti coloro che ne avranno bisogno e riporta quei draghi alla realtà liberandoli dal potere di quell'essere. Riporta l'equilibrio nel mondo Ultimo Signore dei Draghi» Merlin guardò la donna e sorrise: «Sarà fatto mia signora» poco prima di sparire la donna disse: «Rivela i tuoi veri sentimenti a mio figlio, non farlo penare ancora» posò un bacio sulla sua fronte per poi baciare la guancia del figlio e le labbra del marito tornando così nel mondo degli spiriti.

Tornati alla realtà Arthur abbracciò Merlin che ne rimase sorpreso per un attimo: «Arthur...» il principe si allontanò di poco e baciò le labbra del ragazzo in un timido tocco leggero. Quando si guardarono negli occhi il principe disse: «Sei un idiota Merlin» il giovane mago sorrise divertito: «Tu sei un Asino invece, ma ti amo»

«Rimettiamo insieme questo medaglione» prese il sacchetto contenente i pezzi del medaglione e lo apri prendendo i vari pezzi e posandoli a terra davanti a loro, tutti gli altri li raggiunsero e prendendone uno a testa spinsero i pezzi l'uno verso l'altro e poco dopo si unirono avvolti in una luce argentata. Quando si diradò un medaglione a forma di drago con una gemma rossa al centro apparve davanti a loro.

Kilgarrah sorrise divertito: «Erano secoli che non rivedevo il medaglione del Supremo Signore dei Draghi» Merlin alzò lo sguardo e si mise in piedi era stanco di stare seduto, certo il suo corpo era ancora dolorante, ma doveva imparare a controllare i poteri del medaglione se voleva proteggere Camelot dal nemico.

«Kilgarrah voglio iniziare subito» il drago scosse la testa: «Non ora giovane mago devi recuperare le forze e poi potrai iniziare»

Arthur sorrise e gli disse prendendolo per il polso: «Torniamo a Camelot, riposerai e guarirai da queste ferite poi potrai domare il potere del medaglione e io ti aiuterò come posso» quelle parole fecero sorridere Merlin che assecondò la richiesta del principe: «Va bene torniamo a casa»

Recuperato il bagaglio del giovane mago Arthur lo prese in braccio e lo portò fino alla piccola barca che li aveva portati lì Merlin si guardò intorno: «E' piccola non può reggerci tutti» guardò per un attimo la barca e allungò la mano verso di lei per pronunciare poi un incantesimo e in pochi minuti il mezzo di trasporto divenne più grande: «Adesso possiamo andare tutti insieme dall'altra parte»

Salirono tutti sulla barca e tornarono a riva. Arthur aiutato dal padre che prese il bagaglio del mago fece scendere il figlio dalla barca e davanti al suo destriero lo aiutò a far salire Merlin che si accoccolò tra le braccia del ragazzo e si diressero tutti e sette al galoppo verso Camelot.

Merlin durante il tragitto si addormentò e Arthur senza svegliarlo le fece scendere da cavallo, tenendolo tra le sue braccia si rivolse al vecchio cerusico: «Gaius lo porto nelle mie stanze» l'uomo sorrise: «Non fattelo affaticare, deve riposare per un pò» Arthur annuì e portò il mago nella sua stanza, togliendogli gli abiti e mettendogliene alcuni suoi puliti lo coprì mettendolo sotto le coperte.

Alcuni minuti dopo lo raggiunse accarezzandogli i capelli, rimase a lungo ad osservarlo riposare.

Non immaginava nemmeno lontanamente di poter sopportare tutto quel dolore per ottenere un potere tanto grande da difendere tutta Camelot, lentamente si avvicinò alle labbra del mago e ci posò sopra un bacio delicato, prima di raggiungerlo tra le braccia di Morfeo.  

The Medallion of the Lord of the DragonsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora