Capitolo 2

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Capitolo 2.

Uther, Arthur e Morgana scesero nel piazzale del castello pronti per mettersi in viaggio e poco dopo furono raggiunti da Ginevra, Lancillotto e Gaius. Il sovrano perplesso domandò: «Siamo tutti qua per lo stesso motivo Gaius?» il vecchio cerusico rispose: «Sì maestà, siamo stati scelti» Arthur si guardò intorno e sbottò: «Dov'è quell'impiastro di Merlin?»

Il vecchio cerusico rispose alla domanda del principe: «Lui è andato avanti, ho la sensazione che sappia cosa stia succedendo era strano ultimamente» a quelle parole il principe ripensò al giorno prima e capì che c'era davvero qualcosa che non andava nel modo di comportarsi del servo.

Saliti in sella ai loro destrieri i sei raggiunsero l'isola dei beati solo nel pomeriggio. Uther, Arthur, Lancillotto, Morgana e Gwen presero le spade dai loro foderi e si incamminarono dove la voce nella loro testa li guidava, raggiunsero così il luogo dove si trovava Merlin.

Kilgarrah era alle spalle del giovane mago, Arthur voleva attaccarlo, ma la voce del drago riempì l'aria sorprendendoli: «Giovane Pendragon frena la tua smania di battaglia, sono qui per aiutarvi» la voce di Merlin era un debole sussurro: «Sono pronto Kilgarrah inizia pure»

Il drago abbassò lo sguardo su di lui: «Devo spiegare loro perché sono qui» Merlin si limitò ad annuire impercettibilmente e il drago riprese il suo discorso: «Questo è un luogo sacro, l'Isola dei Beati è il regno della religione antica come sapete tutti. Soprattutto tu Uther Pendragon e tu Gaius. Non siete qui per questo, ma per Merlin, lui ha bisogno del vostro aiuto, un uomo assettato di potere punta a distruggere Camelot con i suoi enormi poteri magici e dei draghi soggiogati al suo volere» Uther fece per ribattere qualcosa, ma il drago lo anticipò: «No Uther, non sono morti i draghi, ma sono controllati da lui, sono rimasti nascosti fino ad ora per vendicarsi di te al momento giusto e per farlo questa persona che li comanda ha bisogno di qualcosa che Merlin ha e per questo vuole ucciderlo»

Arthur a quelle parole impallidì, Merlin sapeva e restava concentrato nel suo limbo di potere, le voci esterne gli arrivavano distanti e flebili.

Ginevra prese coraggio e rinfoderando la spada mosse qualche passo avanti e chiese: «Sono Ginevra e sono pronta per aiutare Merlin, qualsiasi cosa io debba fare sono pronta» il drago sorrise al coraggio mostrato della ragazza così avvicinò un dito a lei e disse: «Cedigli tutto il tuo dolore» per un attimo solo non successe niente poi una sfera gialla apparve davanti a lei e ne rimase sorpresa era molto grande e poco dopo il drago la spinse nel corpo di Merlin con noncuranza.

Il corpo del mago si irrigidì all'improvviso e pur di non urlare si morse a sangue il labbro e mentre quel rivolo di sangue scivolava sul suo mento due pezzi di medaglione apparvero sulle sue mani: Amicizia e Amore.

«Chi è il prossimo?» domandò il drago curioso, Morgana mosse un passo avanti e rispose: «Sono io, non so cosa succederà ancora, ma se posso aiutare un amico lo farò» il drago fece la stessa cosa che aveva fatto con Ginevra e davanti alla ragazza apparve una sfera verde, quando anche quella fu spinta nel corpo del mago due lacrime di sangue scivolarono sul suo volto e un altro frammento apparve nelle sue mani.

Il drago lo osservò cercando di capire se avrebbe retto ancora: «Sicuro di voler proseguire Merlin» la voce del mago tremante e dolorante arrivò alle orecchie di tutti: «Sì. È me che vuole, non posso permettergli di raggiungere Camelot e distruggerla» quella risposta bastò al drago che disse: «Tre frammenti sono apparsi: Amore, l'amore sconfinato di Merlin per la vita di tutti, ma soprattutto per la vita del suo principe. Amicizia, il nobile sentimento che lega Ginevra al ragazzo e infine Dolore, il dolore che prova Morgana per la perdita della sua famiglia naturale e soprattutto il dolore per tutte le persone giustiziate da Uther»

The Medallion of the Lord of the DragonsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora