Terzo capitolo

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Giorgio si alzò di malavoglia dal corpo della ragazza andando a vestirsi per uscire con l'amico.
«Amore sei pronto?» lo chiamò la rossa entrando in stanza.
«Un attimo» disse il corvino mettendosi i vestiti.
«EHY BRO MUOVITI!» urlò il biondo dal salotto.
«SÍ ROMPIPALLE ARRIVO!» urlò di rimando Giorgio.
Lui, Valerio e Allison andarono in discoteca ma il corvino non si toglieva dalla testa LowLow.
«Giò» lo chiamò il biondo avvicinandosi «che hai?» disse ancora il ragazzo.
«La sensazione di conoscere una persona, come se prima quella persona fosse stata tutto per te ma tu non dovresti manco averlo mai visto» sussurrò il ragazzo accendendosi la sigaretta con l'accendino dell'amico.
«Parli di LowLow, vero?» chiese l'altro, Valerio conosceva Giulio da anni e sapeva della disputa tra i due ragazzi ma non avrebbe mai pensato di dover tener nascosto al suo migliore amico il nome di quel piccolo nano.
Giorgio annuì espirando il fumo bianco.
«Già...» sussurrò il biondo facendo confondere l'amico «quel ragazzo è sempre pronto ad uscire» rifletté di nuovo ad alta voce.
«Lo conosci?» chiese ad un tratto il corvino.
Valerio sorrise «diciamo che ne ho sentito parlare» disse semplicemente mentre gli squillava il telefono accanto a Giorgio.
Il più grande lesse il nome - Sabatello lo Sgabello - per poi passare il cellulare all'amico.
Finita la chiamata Giorgio squadrò Valerio dalla testa ai piedi «chi è Sabatello?» chiese curioso.
Vale sorrise scuotendo la testa per poi sparire tra tutte le persone lasciando da solo Giorgio.
«Quel ragazzo è tutto matto» pensò ad alta voce il corvino prima di alzarsi e uscire da quel posto.

20 febbraio 2011

Giulio stava camminando avanti e indietro, come aveva fatto a non riconoscerlo subito.
Riguardò per la milionesima volta la foto del cantante, era ovvio che quel ragazzo fosse Niccolò!
Decise di chiamare finalmente Valerio.
«Giulio sto-» cercò di dire il ragazzo ma fermato da una voce femminile che gli riceva di mettere giù e di dedicarsi a lei.
«Senti me ne fotto se stai scopando con una troia di merda, ora voglio il numero di Niccolò» disse di fretta il riccio continuando a camminare per la stanza.
Il ragazzo dalla parte opposta del telefono si fermò un attimo, questo non era il Giulio Elia Sabatello che conosceva.
Però gli dette comunque il numero e subito dopo il riccio chiuse la chiamata.
«Amore» lo chiamò Giulia nella stanza opposta.
«Domani hai un concerto a Roma, ti ospiterà per una settimana l'Honiro. Mi raccomando non portarti dietro l'intero armadio» gli ricordò la castana prima di uscire di casa.

21 febbraio 2011

Giulio era su quel treno da ormai due ore e si stava iniziando a stancare seriamente finché non si addormentò.
A risvegliarlo fu una dura voce metallica per comunicare che era arrivato.

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