Settimo Capitolo

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«Vai Giulio» lo invitò Valeria sedendosi.
Il piccolo prese un bigliettino che lesse ad alta voce «canta una canzone a tua scelta. Creato da Massimo» per poi tirare un sospiro di sollievo «qualcuno meno pervertito» per poi mettersi a cantare una sua canzone.

«Bene, vai Giò» lo invitò il biondo togliendosi la parrucca che iniziava ad infastidirlo.
«Saltella per tutta la stanza senza cadere e, se cadi, bacia in bocca un ragazzo» lesse il corvino iniziando a saltellare come richiesto ma mentre stava per cadere suonarono al campanello.
«VADO IO!» urlò Giorgio correndo alla porta e trovandosi davanti Massimo tutto sorridente.
«Che ci fai qui?» chiese il più alto abbracciando l'amico.
«Ho pensato di farti visita» spiegò Massimo entrando e salutando con una mano i due conoscenti ma fermandosi ad esaminare Giulio finché non lo riconobbe e dalla bocca uscì un flebile «tu?».
Valerio e Niccolò si affrettarono a portarlo in bagno lasciando un attimo allibiti gli altri due.
«Che coosa?» domandarono straniti il riccio e il corvino.
«Non provare a dire nulla su Giulio, fa finta che non vi conosciate» ordinò il moro mentre il biondo controllava che nessuno origliasse.
«Okay ma... Perché?» chiese il rapper stranito.
«Giorgio è stato malissimo quando... bhè lo sai e non vogliamo risucceda» spiegò Valerio sistemandosi nervoso la maglia.
«Okay, andiamo» rispose convinto Massimo prima di uscire dalla stanza.
«Il mio bagno è pulito vero? Per un orgia potevate chiamare anche me e Giulio però!» brontolò il corvino appena gli amici entrarono nella sala.
«C'è me no!» strillò acuto il riccio facendo ridere gli altri.
«Dai, coi bigliettini abbiamo finito» proclamò il moro guardando malizioso Giorgio e Giulio «e voi due dovete dare una cosa» disse ancora spingendo i due rapper nel bagno.
«Allora...ehm...che...si fa?» domandò Giulio rosso in viso.
«Ehm... bhè bho» rispose il corvino.
«Segalo!» urlò Valerio dalla parte opposta della porta.
«Ehm...tu... ehm... cioè...» cercò di dire Giorgio fermato dalle mane tremanti di Giulio che si appoggiarono sulle sue.
«Non sono abituato a farmi segare da qualcuno che non è Giulia» spiegò il riccio giocando con le dita del più grande.
«Mh» annuì il corvino «ma...?» chiese.
«Non c'era un ma, se devi farlo fallo ma se non siamo costretti evita» spiegò il rapper.
«Siete costretti!» urlò Niccolò di là dalla porta.
«Bhè... quindi io...» disse Giorgio avvicinandosi.
«Sí...ehm...certo... cioè...non... c'è...oddio l'imbarazzo che provo se qualcuno mi guarda!» urlò imbarazzato il piccolo.
«Aspetta» sussurrò Giorgio prendendo un tele e mettendolo sugli occhi «meglio?» chiese facendo sorridere Giulio «molto» rispose il riccio.
«Ma così non so dove sei» protestò il corvino iniziando a tastare il corpo del più piccolo fino a raggiungere il posto desiderato.
«Gio-Giorgio» lo chiamò con voce stridula Giulio.
«Shhh» sussurrò il più grande infilando una mano nei pantaloni dell'amico, il quale sentì i brividi lungo tutta la schiena.
«Posso?» domandò il corvino toccando l'orlo dei boxer dell'amico.
«Puoi» assecondò il più piccolo facendo così infilare una mano di Giorgio nelle proprie mutande.
«Ommiodio» sussurrò Giulio cercando di trattenersi dal gemere.
«Aspetta, tocca il pulsante vicino al water» ordinò il corvino e così l'ospite fece «bene ora siamo in una stanza insonorizzata» affermò convinto il ragazzo.
Così Giulio si lasciò sfuggire un gemito e molti altri quando l'amico iniziò ad aumentare la velocità.
«Giò- Giò - Giorgio spostati» strillò ma venne subito dopo bagnando così la mano del ragazzo.
«Ops sono venuto» sussurrò allora imbarazzato.
Giorgio si lavò le mani togliendosi poco dopo la benda.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 11, 2018 ⏰

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