II - Invito

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"Già so che ciò che mi ha salvato poi mi ammazzerà"

***

POV Louis

«Ma dico, qualcuno ti ha forse chiesto di commentare?!», esclamai scioccato. Il ragazzo dei tratti asiatici si tacque, ma con un ghigno sul volto.

La classe cadde nel silenzio più assoluto, sentivo gli occhi di tutti puntati su di me, tra cui quelli di Marcel e di quel cretino moro, il quale inizialmente sgranò gli occhi ma poi si mise a ridacchiare compiaciuto. Ero entrato neanche 10 minuti prima e volevo già spaccare la testa a qualcuno, perfetto.

«Allora il nuovo non è solo una bomba sexy, ma è pure aggressiva!», il moro fece ridere tutta la classe tranne me e Marcel. Lui stava davvero andando in contro a una morta lenta e dolorosa.

«E tu saresti?» chiedi con disprezzo, ignorando le parole che aveva appena usato per descrivermi.

«Malik, Zayn Malik (Sono Bond, James Bond *bada tss*), dolcezza.», rispose tutto fiero

Lo osservai. Era un ragazzo davvero bello, questo dovetti ammetterlo, aveva la pelle ambrata che lo distingueva dal resto della classe, e due occhi stupendi, color pece, ma era davvero, davvero irritante e vanitoso. Era insopportabile. Non ero una di quelle persone che giudicare dalle apparenze, ma Zayn mi stava davvero incitando all'omicidio.

«Bene Malik, se non vuoi avere problemi, ti consiglio di lasciar stare in pace Marcel. Io ho trovato la sua tesina molto profonda e interessante ma ho tenuto il mio giudizio per me. La prossima volta bada a fare lo stesso.»

Il silenzio regnante sulla classe fu ben presto sostituito da tutta una serie di applausi, accompagnata da un sorriso direi del professore. Mi sentii stranito. Cosa avevano da applaudire? Avevo solo difeso un compagno.
Malik mi guardò con aria di vendetta ma lo ignorai. Non avevo paura di lui. O forse si, ma mi promisi di non ammetterlo mai.

Mi girai verso Marcel, che nel frattempo mi guardava in modo strano, e non seppi il perchè. Non mi pareva di aver fatto nulla di male, anzi, lo avevo pure aiutato. Tutto ad un tratto mi sentii in colpa per essere intervenuto: forse lui preferiva cavarsela da solo. Ma se cavarsela da solo significava ignorare le prese in giro, che razza di soluzione era?

Improvvisamente la campanella suonò, e la lezione finì così come i miei pensieri. Dovetti uscire dall'aula.

***

POV Marcel

Volevo scomparire, nascondermi per sempre e non essere più trovato. Che idiota ero stato! Non avevo nemmeno ringraziato il liscio, Louis, per avermi difeso. Maledissi la mia estrema timidezza, era esasperante non riuscire ad aprir bocca dalla paura.
Camminavo nel corridoio immerso nei miei pensieri, o meglio rimproveri, quando andai a sbattere contro qualcuno. Louis cadde a terra. Oh mio Dio, pensai. Che disastro ero stato!

«Scusa, non volevo, mi dispiace.» riuscii a dire balbettando. Wow, ero riuscito a fare progressi. L'aiutai a rialzarsi, vergognoso come non lo ero mai stato. Perchè dovevo farmi le figuracce peggiori?

«Non fa niente.», disse lui dolcemente. La sua voce mi fece calmare, mi riempii i polmoni d'aria. Un silenzio imbarazzante si fece spazio tra di noi, ma per fortuna poco dopo il ragazzo prese parola.

«Marcel, ti ho forse fatto un torto? Se non volevi essere aiutato bastava dirmelo...», ammise con occhi bassi.

Sorrisi. Era più preoccupato di avermi creato problemi che arrabbiata perchè non avevo nemmeno osato ringraziarlo. Quel ragazzo era stupendo.

«Oh no, anzi, ti ringrazio. Non sono molto brava a difendermi. Mi dispiace non averti ringraziato prima ma é la prima volta che qualcuno prende le mie difese...», risposi facendomi coraggio. Poco a poco le parole cominciarono a farsi strada con più semplicità.

Il ragazzo si mise a sorridere e il mio cuore perde un battito, o forse mille, non lo seppi con certezza tanto ero paralizzato.
«Tu non sei un tipo molto coraggioso, vero?» ridacchiò.

«Per nulla», ammisi arricciando il naso.

«Ora dovrei andare, ho lezione», ammise imbarazzato.

Annuii. Una parte di me era sollevata del fatto che dovesse andarsene, il liscio mi metteva decisamente sotto pressione, ma l'altra parte, più importante, non voleva lasciarlo andare.
Vicino a lui mi sentivo a mio agio, e tutti i miei difetti, la timidezza, l'agitazione, la paura e l'imbarazzo, non contavano più. Per la prima volta nella mia vita sentivo che qualcosa stava cambiando. Lui mi salutò con un gesto della mano e mi superò, dirigendosi verso la sua aula. Improvvisamente si girò nella mia direzione.

«Ti va di venire da me questo pomeriggio? Potremmo studiare insieme se ti va.», mi urlò

Era la prima volta che venivo invitato a casa di qualcuno. Soprattutto a casa di un ragazzo palesemente gay.
Per qualche secondo pensai di aver sognato, era impossibile che tutti questo stesse accadendo proprio a me.

«Si certo!» sorrise soddisfatto e sparì.

***

POV Louis

Marcel era un ragazzo davvero strano. Non solo per il suo aspetto, ma anche per il suo carattere. Eppure c'era qualcosa in lui, non so cosa, che mi attraeva. Ero felice di averlo invitato, sembra una brava persona, era ingiusto che venisse giudicato solo per il suo aspetto da secchione.

Percorsi il corridoio principale, stranamente vuoto, avviandomi verso l'aula di matematica, quando una mano mi spinse contro il muro, facendomi gemere dal dolore.

«Non ti saresti dovuto mettere contro di me, bambolina*»

Oh no, mancava solo lui. Malik.

~•~•~• spazio pandacornoso ~•~•~•

*ho lasciato bambolina perchè non sapevo con cosa cambiarlo, ma suona comunque bene per un maschio piccolo e minuto.

Anygayyyyy

Hola gentah. Oggi ho fatto un'eccezione perchè è il compleanno di Hazza!

Ora scriverò qua un discorso che ho fatto anche su Twitter in onore del compleanno di Harry:

Buon compleanno H,
Sai, hai sempre detto che il tuo album era più su di te che su chiunque altro. Forse ho appena scoperto chi è quella sweet creature.
Prima d'ora non credo di aver mai sentito parlare di una persona così fantastica. Vai a trovare i bambini malati, fai gentilissime e a volte anche fin troppo esagerate donazioni, il treat people with kindness. Parli di una sweet creature, ma Harry, quella sweet creature sei tu.
Non riesco ancora a capire, dopo sette anni, perchè la gente ti chiami "gay" anche se hai detto che non vuoi etichette.
Non riesco ancora a capire perchè la gente compri le tue felpe con la scritta treat people with kindness e poi non lo fa.
Non riesco ancora a capire come fai una così dolce creatura a resistere a tutto il male che c'è nel mondo.
Non riesco ancora a capire quella gente che, oltre tutto e tutti, come te combatte così tanto.

Quindi grazie, Harry, per cercare di darci un mondo migliore.
Passa un buon compleanno.

E grazie Anne per aver sfornato un duo greco looool.

Bando alle ciance ciance alle bande che ballano il pong, notteeeeee

All the love, -C.

Fake || Versione Larry Stylinson || SOSPESA ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora