IV - Cambiare

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"Cambiare per gli altri è mentire a se stessi"

***

POV Louis

Ero tornato da poco a casa, il corpo dolorante per le botte, ma non reo triste, ne vergognoso, perché sapevo che avevo aiutato Marcel. O meglio, lo avrei salvato da una brutta sorte che io stesso avevo causato. Non avrei dovuto sfidare Zayn Malik, ne ero pienamente cosciente. Facendo così avevo solo creato danni e una marea di problemi che avrei potuto evitare il primo giorno di scuola.

Ripensai alla mia esperienza di poche ore prima: quel bastardo non si sarebbe  più avvicinato a Marcel. Non finché ci sarei stato io. Non sapevo cosa mi spingesse a salvare una persona che a malapena conoscevo. Mi sentivo responsabile di qualcuno, come se la sua vita dipendesse dalla mia, e la sensazione era stranissima. Per la prima volta la mia testa pesava a qualcun altro oltre a me, abituato a contare solo su me stesso.

Marcel sarebbe arrivato tra poco, ma decisi lo stesso di farmi una doccia rapida. Mi guardai allo specchio, come sempre avevo un aspetto orribile, ma questa volta ad aggiungersi a questo disastro c'erano pure i lividi: il mio ospite non avrebbe assolutamente dovuto sapere cos'era successo con Malik. Probabilmente si sarebbe arrabbiato, o peggio ancora, spaventato di cosa ero riuscito a combinare con il mio orgoglio.

Dopo la doccia, mi spalmai un po' di crema antidolorifica sui glutei. Strinsi i denti dal dolore: bruciava. In seguito scesi giù in cucina e trovai un bigliettino sul tavolo da pranzo.

"Sono fuori a fare compere, studia, mi raccomando.
Baci, mamma."

Sbuffai, ovvio che avrei studiato, a lei importava solo questo: studio, studio e solo studio. Improvvisamene qualcuno, optai per Marcel, suonò al citofono. Mi precipitai all'entrata per farlo entrare, aprii la porta, e come previsto era lui.

Era vestito come questa mattina, con pantaloni beige stretti, una camicia bianca e un gilet a quadri anch'esso beige. Vestito così aveva quell'aria tipica da nerd dei fil americani. Non capivo perché si vestiva così, ma non dissi nulla, dopo tutto, chi ero io per commentare il suo stile?

«Ciao.», disse lui imbarazzato, grattandosi la testa. Gli sorrisi per confortarlo, vederlo così sotto pressione mi metteva nelle tue stesse condizioni.

«Entra pure, fa come se fossi a casa tua.»

Entrò e si guardò intorno. Casa mia non era molto grande, ne troppo moderna, ma era comunque casa, il mio rifugio.

«Vieni, andiamo in camera mia.»

Marcel mi seguì senza dire una parola. Sperai che dopo averlo conosciuto meglio il suo comportamento sarebbe cambiato. Entrati, tirai fuori dallo zaino i miei pesantissimi libri e li buttai sul letto con nonchalance.

«Abbiamo tantissime cose da fare per domani...», sbuffai svogliata.

«A me veramente manca solo matematica.», il ragazzo occhialuto si grattò la testa.

«Perfetto, così avrai tutto il tempo di aiutarmi! Sempre se ti va, ovviamente...«, annuì mettendo in mostra due adorabili fossette, e dopo di che, cominciammo a studiare.

***

«Te l'avevo detto io che non era complicato.», sorrise commentando l'ultimo esercizio di matematica.

Marcel aveva uno di quei sorrisi che ti migliorava la giornata, uno di quei sorrisi buffi ma impacciati allo stesso tempo. E poi quello due fossette lo rendevano ancora più carino.

«Ti va di fare una pausa? Abbiamo studiato no stop e ora sono esausta.», ammisi con un sospiro.

«Si, certamente!»

Ci sdraiammo entrambi sul mio letto, lo sguardo rivolto verso l'alto e rimanemmo in silenzio. Era una persona curiosa, con un'innocenza accompagnata da un alone di mistero che mi affascinava. Mai avevo conosciuto un ragazzo come Marcel, e per questo deciso che avrei dovuto tenermelo stretto.

«Non sei un po' stanco della merda che ti circonda? Dei pregiudizi e delle prese in giro?», le parole mi uscirono di bocca senza il mio permesso. La curiosità aveva vinto sul buon senso, e in quel momento ebbi paura di aver toccato un tasto dolente.

«In che senso?», chiese lui raddrizzandosi. Forse lo avevo ferito, non dovevo fare quelle domande, ma ormai era troppo tardi per tornare indietro.

«Non ti è mai venuto in mente di cambiare?», dissi facendomi coraggio.

Per un attimo rimase in silenzio, guardando il soffitto. Perfetto, magari lo avevo offeso. Ero davvero bravo a dire cose inopportune. Avrei dovuto imparare a riflettere prima di parlare, o avrei causato altri disastri.

«Ci ho pensato, credimi, e alla fine sono giunto alla conclusione che capito quel che capito, io non cambierò per gli altri, non rinuncerò mai a ciò che sono.», la sua risposta mi colpì al cuore. Una fitta di gelosia si impadronì di me, Marcel era così fiero di ciò che era, non si vergognava di se stesso. Al contrario, io avevo sempre la tendenza a cambiare per gli altri, a costruire sei muri per non mostrare le mie debolezze. Scoprire quel lago genuino e modesto del ragazzo mi fece sentire una nullità.

«Non la pensi come me, vero?», giro la testa verso di me.

«No, anzi, ammiro il tuo punto di vista, Marcel. Cambiare per gli altri non è mai la soluzione. Però se provassi a cambiare le te stesso non sarebbe la stessa cosa, giusto? Non cambieresti chi sei, solo cosa vorresti essere.»

«Non ho mai pensato all'idea di cambiare da questo punto di vista. Sai, forse hai ragione: è disarmante sentirsi invisibili e inutili come mi sento io. Vorrei solo essere notato. Tutti qui. Ma non so assolutamente da dove cominciare.», disse con il capo chino per l'imbarazzo.

Un'idea mi balenò nella mente.
«Ti aiuterò io!», balzai in piedi euforico.

~•~•~• spazio pandacornoso ~•~•~•

Aspettate un secondo.

SONO PASSATE DUE SETTIMANE DA MIO ULTIMO AGGIORNAMENTO?! ODDIO RAGA SCUSATEMI, NON ME NE SONO PRATICAMENTE RESA CONTO.
In più Wattpad non mi fa pubblicare la storia perchè "il massimo di tag è 20"
SCUSA, MA SE LA MATEMATICA NON È UN'OPINIONE, IO NE HO MESSI 18

Avete ascoltato la nuova canzone dei 5SOS? Sinceramente non me l'aspettavo così, però è carina.

Tralasciando Zayn che ci da gioie su Instagram, Liam con il nuovo singolo che farà uscire, Louis che ci da altre gioie mettendo like alle page Larry, la vita fa schifo, è tutto un "bene ma non benissimo".

Vabbè raga non vi rompo più di tanto.
Ci vediamo domenica, se tutto va bene.

All the love, -C.

Fake || Versione Larry Stylinson || SOSPESA ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora