Era appena scesa la notte su Arda, e nelle profondità di Angband, la dimora del Vala Rinnegato, egli ed il suo allievo più fidato, Mairon l'Ammirabile, stavano lavorando rispettivamente nelle fucine e nello studio.
Erano giorni che il Vala Melkor e il Maia Mairon non vedevano il cielo, anche se era difficile vederlo, per colpa delle nubi nere che si estendevano sopra Angband.
In quella notte, però, il vento di Manwë aveva fatto sì che le nubi nere svanissero, come se avesse ripulito la sporca e pesante aria della dimora di Melkor.
Mairon era circondato da pile di pergamene ingiallite dal tempo e da altre pergamene recenti, macchiate dalla sua elegante, ma oscura scrittura. Il tutto illuminato da una candela posta sulla scrivania, mentre il resto dello studio era completamente buio.
Continuava a mormorare parole incomprensibili nella Lingua Nera mentre guardava i fogli, li sfogliava e li leggeva e ogni tanto si grattava la nuca tenendo la testa china.
Strizzò gli occhi, e se li stropicciò concentrandosi su quelle pergamene che guardava da ore, tantissime ore.
Un orco bussò alla porta e quel rumore improvviso fece innervosire il Maia, che senza distogliere lo sguardo disse ringhiando:-Cosa c'è? Sto lavorando, non disturbatemi!-
-Mio Signore, abbiamo bisogno del vostro aiuto al...-
-Ora io non posso aiutare nessuno! Devo finire dei lavori con queste...maledette pergamene!-
Alla sua interruzione, l'orco se ne andò via.
-Oh, ho bisogno di riposare, ma non posso farlo! Devo soddisfare gli ordini del mio padrone e io non voglio deluderlo. Io sono il suo Maia più fidato e non posso fargli pensare che io sia un sempliciotto che è entrato ad Angband solo per avere parte dei suoi immensi e incredibili poteri...- un altro rumore improvviso spaventò Mairon che mosse di scatto il polso sporcando il foglio e si innervosì ancora di più sbattendo il pugno sulla scrivania -COSA C'È ORA?-
Bussarono di nuovo alla porta, ma nessuno diceva niente.
Mairon stavolta si voltò di scatto osservando la porta come se fosse un nemico da abbattere. Si alzò muovendo la sedia rumorosamente e si avviò verso la porta borbottando, ma appena la aprì i suoi occhi si illuminarono di gioia e poi di un po' di paura.
-Maestro...-
Dietro la porta c'era una imponente figura nera, dalla pelle grigia come cenere, occhi blu come il cielo limpido nel cuore della notte. La sua testa era sovrastata da una corona di ferro con incastonati i tre Silmarilli, le preziose gemme create dal Noldo Fëanaro Curufinwë, che brillavano di una luce bianca, che se fissate anche per brevi secondi, potevano rendere ciechi chiunque li guardasse. Egli era Melkor, chiamato Morgoth dai figli di Ilúvatar, l'essere più terribile di Arda, ma quand'egli vide Mairon, un piccolo sorriso gli si dipinse in volto e non sembrava un essere cruele e violento.
-Ti ho sentito parlare da quando hai cacciato via quell'orco- disse con la sua voce profonda, che era capace di far tremare la terra. Sembrava lo volesse rimproverare, ma il suo tono di voce era molto tranquillo.
Mairon distolse lo sguardo dai suoi occhi appena lo sentì parlare e non disse niente.
-Ti vedo molto stanco, Mairon. Hai lavorato molto in questi giorni...Guarda che occhi...-
Una mano si appoggiò a una guancia di Mairon, accarezzandola. Era fredda e ruvida, bruciata dai Silmarilli che una volta Melkor aveva toccato e toccava la pelle calda del Maia. Poi scese verso la mascella e gli prese delicatamente il mento e lo fece alzare. Mairon non potè fare altro che guardarlo in viso. Il viso di Melkor era cambiato: non aveva più quel leggero sorriso. Ora aveva una espressione preoccupata e fissava gli occhi stanchi di Mairon.
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Angbang OS
FanfictionPrima di tutto vorrei dirvi: ~ATTENZIONE~ Ci sono scene di sesso :3 Era appena scesa la notte su Arda, e nelle profondità di Angband, la dimora del Vala Rinnegato, egli ed il suo allievo più fidato, Mairon l'Ammirabile, stavano lavorando rispettivam...