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Pov's Giulia

-GIULIA SVEGLIATI! O faremo tardi!-
Una fastidiosa voce disturba il mio sonno ristoratore con acuti da soprano.
Mi rotolo tra le coperte immergendo la faccia nel cuscino nella speranza di non sentirla più.

-GIULIA- Ripete dopo un paio di secondi. -Dai Hanna smettila, che ora sono?- Chiedo senza abbandonare il caldo tepore delle coperte.
-È tardi. La lezione di erbologia inizia tra un quarto d'ora e noi siamo in dormitorio, tu sei sotto le coperte e ci vogliono dieci minuti per arrivare alla serra. Quindi SBRIGATI-
Tra un quarto d'ora... Quindi se la lezione inizia alle otto...

-HANNA SONO LE SETTE E QUARANTACINQUE PERCHÉ NON MI HAI SVEGLIATO?!- Grido buttandomi giù dal letto, inforco velocemente gli occhiali e corro in bagno per lavarmi e vestirmi.
Infilo in fretta gonna, camicia e calze... LA CRAVATTA...DOV'È LA MIA CRAVATTA?
-Hanna hai visto la mia cravatta?- le chiedo in preda al panico mentre corro verso l'armadio.
-Era sotto al letto- le sento dire mentre mi tuffo a terra in cerca della striscia di tessuto gialla e nera che orna il mio collo da tre anni a questa parte.
La indosso in fretta e afferrando la borsa coi libri e infilando le scarpe, faccio cenno ad Hanna di seguirmi e inizio a scendere le scale correndo.

Corro così veloce che salto un gradino e inizio a rotolare.
Nel miscuglio di colpi che il mio corpo subisce vado a sbattere contro qualcosa di morbido, o forse è meglio dire qualcuno.
-AHIA- sento una voce lamentarsi, mi sposto subito per vedere Cedric Diggory sdraiato a terra.
Oh Dio.
Oh Merlino.

SONO CADUTA ADDOSSO A CEDRIC DIGGORY.

-Cedric scusa, davvero mi spiace, non ho fatto apposta.- inizio a farneticare mentre lui si alza, mi guarda e sorride, i caldi occhi marroni sembrano divertiti e i capelli mossi perfetti come sempre.
Me lo ritrovo davanti in tutta la sua altezza.
-Fa niente Giuly, adesso muoviti, non hai erbologia tra... Sei minuti?- Annuisco mentre sorrido come un ebete.
Lui mi poggia la mano sulla spalla per accompagnarmi verso la porta.
Al suo contatto sento un brivido partire dalla schiena e sento le ginocchia cedere.
Nascondo le mani in tasca per non fargli vedere che tremano e, salutandolo in un miscuglio di balbettii, esco dalla Sala Comune.
Mi poggio al muro, riprendo fiato rendendomi conto solo ora che lo stavo trattenendo.
Sono tre anni che lo vedo e sono tre anni che ogni volta il mio cuore accellera e sembra esplodermi nel petto.
Qualcosa mi scivola lungo la spalla e realizzo che è la borsa dei libri.

LA LEZIONE!

Corro verso la serra, non posso più permettermi ritardi.

Pov's Martina

-Va bene ragazzi, per oggi abbiamo finito, siete liberi di andare.- La professoressa Sprite ci congeda e io raccolgo con lentezza le mie cose.
-Ciao Martina- sento dire a qualcuno di fianco a me. Mi volto e mi trovo davanti una ragazza castana con gli occhiali, alta circa come me.
La stessa che era in cabina con me sul treno tre anni fa, era la più silenziosa e modesta.
Era abbastanza scontato che sarebbe stata smistata in tassorosso. Mentre per me le cose erano più una cosa tipo 'Stupido cappello, o mi smisti in serpeverde oppure io ti uccido mentre dormi con l'aiuto di mio padre'.
-Ah, ciao Giulia, come va?- Dico, anche se non mi interessa più di tanto, solo per fare conversazione.
-Bene, te? Ti ho vista stanca oggi- Dice. -Beh, giornata no- dico alzando le spalle con nonchalance. -Inoltre ho sonno, non ho dormito molto-
-Mi dispiace, ora io vado. Ciao- Saluta per poi andarsene.

Adesso dovrei avere... Incantesimi, ma non ho voglia di andarci, vabbè se per una volta salto una lezione non credo che morirà qualcuno.
Decido di non andare e allora, mentre la professoressa non guarda, mi allontano dal resto del gruppo e mi dirigo verso il Lago Nero, che con le sue acque gelide mi ha sempre aiutato a superare le giornate no.

4 intruse ad Hogwarts Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora