Il primo incontro

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STO in una stanza che sarà camera mia,mentre sistemo i vestiti nell'armadio.

E' una casa enorme e quasi del tutto vuota,perchè?Beh perchè non è  casa mia,cioè si ma non voglio.Si stava cosi bene in  Sardegna,sono nata e ho vissuto tutti li i miei 18 anni con il mare e il sole.Invece ora sono qui a Milano,perchè i  miei genitori hanno detto che qui ci sono più opportunità lavorative.Mio padre fa l'architetto e mia mamma anche,io non ero per niente d'accordo a lasciare tutti i miei amici,i miei luoghi preferiti e il mio ragazzo.Ma è come se si fossero tappati le orecchie e non hanno sentito ragioni,ormai son qui.                                                        Sento mia mamma chiamarmi per la cena,ma non ho voglia di nulla e quindi mi addormento per la stanchezza del viaggio.

E' mattina presto è mi preparo per andare a scuola,odio essere in ritardo e non ho la minima idea di come sia la scuola i cui finirò le superiori.Salgo in macchina e mio padre parte,mentre io guardo dal finestrino il quartiere in cui vivrò,Baggio.

Beh la scuola è scuola,sono al mio banco mentre ascolto la prof. matematica,materia in cui me la cavo appena.Quando sono entrata prima in classe un'altra insegnante mi ha presentato ai ragazzi,che saranno i miei compagni di classe.Volevo sotterrarmi,non mi piace sentirmi osservata e sono molto timida e introversa.Ma male non sta andando,vicino a me c'è un ragazza simpatica e magari andrà meglio ,chissà.

10 giorni dopo......

STO in metro per ritornare a casa,beh per poco visto che dovrò anche andare a lavoro.                       Mi sono abbastanza adattata a Milano,ma vorrei tornare in Sardegna e smetto di pensare quando ricevo una chiamata da Claudio,il mio ragazzo e mantenere una relazione cosi distanti non è facile.

Salgo le scale e mi metto dei pantaloncini e un top,mia mamma esagera con il riscaldamento.       Non ho ancora degli amici,a parte due ragazze che mi stanno simpatiche e quindi ora mi sto annoiando.Io quando non ho nulla da fare canto e quindi metto lo stereo a tutto volume,mi rilassa un  sacco.Ho fatto danza classica da piccola  e mi metto a fare delle piroette,una dietro l'altra.Ma mi fermo poi,perchè mi gira la testa e mi appoggio alla finestra e guardo fuori.In questo quartiere  è tutto cosi monotono di giorno,a parte il parchetto verdissimo che ho scoperto e invece di notte non gira bella gente.Difronte a me c'è un palazzo non troppo grande e mi soffermo a guardare le persone che ci sono.Vedo una signora che pulisce il balcone,un uomo che fuma distratto e poi vedo un ragazzo in una stanza.E' alto,ha i capelli raccolti e posso notare altri particolari visto che è davanti a me,credo che stia parlando o cantando, bho non so.Ondeggia la testa a qualche ritmo musicale,forse,  e cammina avanti e indietro non credo ci sia qualcuno con lui e mi acciglio a guardarlo.Poi si sfila la felpa e mi sembra di capire che faccia delle flessioni,si vede anche da qui che non è per niente male.Rialzandosi si avvicina alla sua finestra,la apre appena beh è sudato.Oh no,ha incrociato il mio sguardo e si è accorto che lo fissavo.Mi guarda male,direi, e io mi levo per non farmi vedere.Cazzo faccio,non è da me spiare le persone e mi rendo conto che è ora di andare al negozio,meglio.

Sono le 5 del pomeriggio e qui è il mio 4 giorno di lavoro,è un negozio in centro di Salvatore Ferragamo e insomma ci viene un sacco di gente ricca.Sono qui dalle 3 e stacco alle 7,beh sono io e un'altra commessa che ci diamo il cambio.Ormai ho 18 anni e voglio essere indipendente e non far pesare tutto ai miei,bene è arrivata una signora e la aiuto a cercare un abito di classe.Anche se non ne capisco molto di queste cose,la donna se ne va soddisfatta.Finito di sistemare degli scatoloni,mi siedo sul divanetto che sta difronte al camerino e approfitto della calma,per chattare con le mie amiche lontane.

X:"Hey c'è un cliente di la,te ne devi occupare."dice avvicinandosi la direttrice.

Io:"Si certo."dico alzandomi velocemente. Bho io non vedo nessuno,no vabbè non ci credo.C'è il ragazzo della finestra,che guarda delle camicie blu che stanno in un angolo del negozio.Forse non si accorgerà che sono la ragazza che lo guardava,quindi mi dirigo verso di lui.

Fuori è sereno e dentro tu piovi.  GHALIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora