50 shades of (chat) noir

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Avviso: storia hardcore con tematiche e scene di sesso esplicito. Leggete solo consapevolmente e non rompete il caxxo. Grazie.

Marinette, la piccola, dolce, innocente Marinette. Dall'innocenza dei suoi tredici anni quando era diventata per la prima volta Ladybug tanto era cambiato in lei: negli anni del liceo aveva imparato a scoprire il suo corpo, aveva scoperto l'amore con il suo Adrien, ma aveva segreti inconfessabili, segreti che avrebbero fatto impallidire ogni Christian Grey parigino.

Se lo ricordava ancora come ieri, il giorno dopo aver combattuto contro Le Dislocœur e aver baciato Chat Noir i suoi pensieri si erano fissati su quel bacio, sulle sensazioni provate, sui tremiti che ancora la sera nel letto la assalivano al ripensarci. Si era calmata sotto una doccia fresca, riscaldata solo dai suoi gemiti di adolescente alla scoperta della propria intimità. Era stata la sua prima volta, la prima masturbazione, il suo primo orgasmo, l'aveva sconvolta e aveva, in un lampo di piacere, fatto crollare tutte le barriere che la sua mente casta e timida aveva innalzato contro quello che lei considerava un atto impuro e sporco. La sera del sabato si era trovata con Alya, un sabato tra amiche, nessuna delle due aveva ancora il fidanzato quindi si confidavano, anche se non senza pudore, ogni scoperta e novità e così Marinette confessò ad Alya la sua scoperta del piacere e con suo grande stupore Alya reagì sorridendole, avvicinandosi e dandole un casto bacio a fil di labbra. Non si spiegava come ma dieci minuti dopo erano entrambe nude a letto, avvinghiate, mentre si baciavano e con le dita esploravano quel mondo di piacere liquido che si era dischiuso improvvisamente tra loro. Ansimavano, si baciavano, toccandosi i seni e le intimità con gesti dolci, chiaramente femminili, sentendosi bene, senza alcuna vergogna. Stettero così, abbracciate nel letto nude a coccolarsi per ore e quella che sembrava un'esperienza saffica casuale ed estemporanea si rivelò invece un loro segreto portato avanti negli anni a venire, anche quando entrambe erano ormai felicemente fidanzate. Certo se prima i loro incontri erano settimanali ora, con l'avanzare degli anni e con i fidanzati che chiedevano e davano attenzioni, ormai erano saltuari e casuali ma la complicità che le univa in quei momenti era ancora unica.

Il primo anno di liceo Alya e Ninó si erano fidanzati e, complice l'emancipazione della mora, avevano deciso di concedersi quasi subito i piaceri della carne. Quello che Ninó non sapeva era che Alya raccontava tutto in maniera dettagliata all'amica che se inizialmente arrossiva nel sentire l'amica parlare di pompini, scopate e altri termini tecnici che preferiva scordare, si trovò poi a fantasticare su quanto sarebbe stato bello poter fare le stesse cose con Adrien, trovandosi spesso ad usare il telefono della doccia per placare quelle sue fantasie.

L'anno successivo poté finalmente soddisfare la sua curiosità quando riuscì a conquistare il cuore del suo Adrien, con il quale non perse troppo tempo prima di concedersi completamente. La loro prima volta fu il suo ricordo più bello, era una sera d'inverno, poco prima di Natale e Adrien era rimasto a casa sua per cena. Una forte quanto improvvisa nevicata aveva impedito al ragazzo di tornare a casa e nemmeno il suo autista personale era riuscito ad andare a prenderlo, quindi era stato praticamente obbligato a fermarsi a dormire dalla fidanzata. Erano fidanzati da circa tre mesi, era successo tutto poco dopo l'inizio della seconda e il loro amore era sbocciato improvviso e bellissimo come lei aveva sempre sognato, ma ora entrambi volevamo di più, lei ingolosita dai racconti di Alya, lui eccitato dalle avventure che Ninó gli raccontava nei momenti che condividevano in amicizia, quindi cosa meglio di quella serata per approfondire il rapporto? Verso le undici si erano ritirati in camera, la madre di lei aveva preparato la chaise-longue per la notte, ma nessuno dei due avrebbe mai pensato di usarla per dormire. Avevano iniziato a baciarsi appena chiusa la botola, spostando la chaise-longue sopra di essa per evitare di essere disturbati, poi sempre baciandosi si erano spogliati, lentamente, dolcemente, andando ad aumentare la carica sessuale che stava nascendo tra loro. Si erano ritrovati seminudi nel letto, Adrien aveva iniziato la sua personale lotta con il gancetto del reggiseno, per poi lasciarsi andare a languidi baci sui capezzoli della mora. Lei dal canto suo non se ne voleva star ferma e aveva infilato le mani delicatamente nei boxer del ragazzo per saggiarne il membro decisamente turgido ed eretto, poi con un delicato movimento lo aveva liberato dalla costrizione dell'elastico e, lasciandosi scivolare sotto il corpo atletico dell'amato, aveva iniziato a leccarlo, prima leggermente, quasi fosse un delizioso gelato, poi sempre più avidamente facendo sobbalzare il ragazzo ad ogni colpo di lingua. Adrien la prese e la voltò, portandola sopra di sé, sfilandole le mutandine e posizionando il suo viso proprio sotto la sua intimità, iniziando un delicato lavoro di lingua, prima sulle labbra esterne, poi sul clitoride e quindi internamente per quanto la lunghezza della lingua lo permettesse. I gemiti di Marinette crebbero notevolmente di intensità tanto che i due dovettero fermarsi qualche volta e tendere l'orecchio per capire se i genitori di lei fossero ancora addormentati. Dopo una decina di minuti di tortura entrambi decisero che era venuto il momento fatidico, Marinette si sdraiò e allargò le gambe, lasciando intendere tutta la sua voglia di essere presa, Adrien non se lo fece ripetere e appoggiò il membro spingendo dolcemente per farsi strada tra quelle labbra bagnate e calde, abbracciando la ragazza e sussurrandole parole dolci nell'orecchio, cercando di prepararla al momento di dolore per la perdita della verginità. Per lei fu uno shock, un coltello rovente le trapassò il ventre, lacrime improvvisamente sgorgarono dai suoi occhi, ma si avvinghiò ancora di più ad Adrien, ben sapendo che nel giro di poco sarebbe passato tutto. Il ragazzo capì, si mosse con dolcezza dentro di lei, lasciando che il corpo femminile si adattasse e abituasse alla penetrazione, poi quando vide che le lacrime erano tornate sospiri iniziò la sua danza, spingendo pian piano sempre più a fondo, con movimenti aritmati, a volte lenti e lunghi, altre dolci ma veloci, godendo sempre di più del calore che sentiva intorno al suo membro. Marinette era estasiata, il dolore completamente sparito, una nuvola di piacere avvolgeva il suo corpo, il calore che sentiva provenire dal suo ventre si diffondeva sui seni per arrivare al cervello e mandarle delle scariche adrenaliniche, si lasciò trasportare e venne, per la prima volta non per mano sua. Seguendo gli spasmi della ragazza anche Adrien si lasciò andare e con un gemito venne dentro di lei, ringraziando che la ragazza prendesse la pillola!

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