It's a (hard) work to be a superhero

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Terza parte dedicata alle avventure notturne della nostra coppia preferita.


Ladybug finì il giro di ronda e rientrò a casa, si diresse verso il bagno e aprì l'acqua, poi tornò ad essere semplicemente Marinette. Andò sul terrazzo, spostò un vaso e aprì un piccolo scrigno che utilizzava per nascondere i regali proibiti che le arrivavano da Chat; ne estrasse una paperotta in gomma, a prima vista un giocattolo infantile che le aveva regalato il suo focoso amante una sera della settimana scorsa "così anche quando ti farai il bagno penserai a me!" le aveva scritto sul biglietto allegato. Solo più tardi aveva notato che la paperotta aveva un tasto sul fondo, un tasto che la accendeva facendola vibrare dolcemente.

Prese l'animaletto di gomma, se lo portò in bagno immergendosi completamente nell'acqua calda tra le bolle aromatizzate alla vaniglia e si lasciò andare al piacere stringendo tra le gambe quel gioco, lasciandola a massaggiarle l'intimità, immaginando al suo posto la lingua ruvida di Chat o le dita morbide di Adrien. E per la prima volta si sentì sporca, una puttana, una poco di buono. Come poteva affermare di amare Adrien se sognava il sesso sfrenato che le proponeva Chat? Come poteva scopare con Chat se la mattina dopo appena sveglia il suo primo pensiero era mandare un messaggio dolce ad Adrien? Doveva assolutamente prendere una decisione ma era difficile, il suo cuore era diviso. Se all'inizio aveva pensato che quello con Chat fosse solo sesso senza nessun sentimento ora iniziava a starci male, era addirittura arrivata a sperare che Chat fosse Adrien in modo da riuscire ad averli entrambi. Doveva fare chiarezza, doveva decidere. Inoltre c'era il nodo Ladybug: non poteva continuare a mentire al fidanzato sulla sua doppia, o tripla, vita. Avrebbe dovuto dirglielo ma come fare? Conoscendo il carattere di Adrien sapeva che si sarebbe preoccupato tantissimo, avrebbe sofferto vedendola combattere e sapendola spesso in pericolo.

Poi un'idea prese il sopravvento e in un lampo la supereroina di Parigi fu sui tetti, lanciata alla ricerca del piacere. Lo trovò poco dopo, nelle fattezze del suo collega in nero. Chat era appollaiato sul tetto del Louvre e si godeva la fresca brezza estiva quando un rumore di passi lo destò dai suoi pensieri. "my lady, a cosa devo l'onore di questa visita?" chiese il ragazzo incuriosito. "stavo pensando, Chat, che in questo anno insieme siamo cambiati molto, e mi piacerebbe approfondire il nostro rapporto" sussurrò maliziosa la coccinella nell'orecchio di un gatto notevolmente sorpreso. "mi è giunta voce delle tue visite notturne ad una giovane parigina e mi sono sentita tradita, credevo fossi solo mio!" continuò lasciandolo sempre più basito "sono qui per farti capire che sei e devi essere solo mio, gattino cattivo!"

Di fronte a lui Ladybug lo fissava negli occhi, profondi occhi blu fissi su di lui, poi mentre era ancora scioccato lei lo prese per il campanello lo tirò a sé baciandolo. Fu il loro primo bacio dato non per necessità, un bacio passionale, profondo, carico di sensualità. Le labbra dischiuse, le lingue che danzavano, sfiorandosi per poi allungarsi e scontrarsi, le mani di lei tiravano la testa del ragazzo quasi a costringerlo al bacio per evitare che si potesse anche solo minimamente allontanare, lui la strinse a sé con forza e continuò il bacio fino che l'aria glielo permise. Si staccarono leggermente, qualche filo di saliva ancora li univa data l'intensità del bacio, quando Ladybug gli disse a fil di labbra "sei stato un gattino davvero cattivo, devi essere punito!" per poi lanciarsi verso un tetto allontanandosi nella notte. Chat, ancora sconvolto per l'azione della ragazza si lanciò all'inseguimento. I due supereroi si inseguirono per un po', saltando sui tetti, volando tra i vicoli, giocando a nascondino tra i comignoli fin quando, arrivati in una zona industriale deserta, Ladybug con una mossa a sorpresa intrappolò Chat con il suo yo-yo. Si avvicinò sempre tenendo il cavo in tensione, tanto da non lasciarlo muovere ma non abbastanza da far male, con un dito dette un colpetto al campanellino di Chat, per poi scendere con lo stesso dito lungo il contorno dei muscoli delineati e accentuati dalla tuta nera. Lasciandolo pian piano libero lo spinse a terra, salendogli a cavallo e bloccandogli le spalle con le mani, mantenendolo immobile con il proprio peso, pur sapendo che se avesse voluto liberarsi lo avrebbe potuto fare in ogni momento. "Gatto cattivo!" gli disse in faccia "adesso sarai punito!" e scese su di lui, prendendo tra le labbra il campanello e aprendo la cerniera lasciando scoperto il petto muscoloso di Chat che sempre più incuriosito la lasciava fare. Lasciò la presa dalle braccia, intimandogli di restare immobile, per continuare a spogliarlo fino a lasciarlo nudo con solo la maschera, poi alzandosi in piedi a cavallo del ragazzo iniziò lentamente a sfilarsi il costume, facendo salire notevolmente la temperatura e l'eccitazione del gatto sotto di lei. Completamente nuda e in maschera gli si accovacciò sopra, portando la sua intimità a pochi centimetri dalla sua bocca, ma fuori dalla sua portata, poi con una mossa rapida si distese su di lui, lasciando che i seni massaggiassero i suoi pettorali e la sua erezione sfiorasse le sue labbra soffici e umide, ma senza permettergli di penetrarla. Si muoveva sinuosa, leggera e delicata mentre il profumo del sesso era tutto intorno a loro. Strusciava sensualmente il membro eretto sul suo clitoride, gemendo di piacere e ansimando al contatto, sempre tenendolo al di fuori; Chat era in estasi, finalmente la sua lady si stava concedendo a lui in un modo che non avrebbe mai sognato in mille anni. La ragazza continuò questa danza erotica fatta di strusciamenti e massaggi sensuali senza mai farsi penetrare fino a quando raggiunse l'orgasmo. Spasmi scossero il suo corpo ancora steso sul ragazzo mascherato, lo baciò, un leggero schiocco di labbra, poi si rivestì lasciando Chat con una vistosa erezione e una notevole voglia da soddisfare.

"Se mi vuoi prendimi!" urlò mentre spariva nella notte parigina; il ragazzo si vestì più in fretta possibile e si rimise all'inseguimento fiutando e seguendo la scia di ormoni che la ragazza lasciava ad ogni salto per raggiungerla sul balcone dove tutto aveva avuto inizio. Lei lo stava aspettando, ancora trasformata, sdraiata sul prendisole; non appena fu lì la baciò, le mani scesero ad esplorare quel corpo che conosceva a memoria e che amava alla follia. Si spogliarono, stavolta molto velocemente e si lasciarono andare alla passione. E per la prima volta, nudi uno di fonte all'altra, entrambi capirono. Capirono di essersi presi in giro come due stupidi, capirono che tutto il gioco delle maschere non era altro che un inutile inseguirsi tra loro, capirono che l'amore che li legava andava oltre ogni tradimento e ogni gelosia, oltre ogni notte di passione folle che avevano passato. Niente preliminari, la voglia esplose tra di loro, la danza di prima li aveva caricati di eccitazione, le maschere aumentavano l'erotismo e per la prima volta riuscirono a essere completamente loro, nessun trucco, nessun inganno, Adrien e Marinette, Chat Noir e Ladybug. Quattro elementi, due persone una sola anima. La notte fu indimenticabile, parecchie finestre si schiusero e molte vergini arrossirono nel sentire i gemiti di piacere dei due amanti e solo la fortuna sfacciata della più fortunata tra le coccinelle fece sì che Tom e Sabine avessero deciso di passare la sera da amici.

La mattina dopo i due amanti si risvegliarono trasformati nel letto di lei, due paia di occhi li fissavano dal comodino. "ragazzi, dobbiamo parlare!" disse loro Plagg. "Tikki mangia biscotti e abita in una pasticceria, la cosa può andare! ma io con tutti gli straordinari che ci state facendo fare ho seriamente bisogno di ferie!" e nel dire così casualmente allungò verso di loro una brochure "è sempre stato il mio sogno vederlo! Potrei accontentarmi anche di un pomeriggio".

Così la domenica Adrien si fece accompagnare a prendere Marinette e insieme dopo un paio di ore d'auto giunsero di fronte alla maison du camembert, nell'omonimo paese in Normandia, sede del museo dedicato a tale formaggio, dove un estasiato Plagg rischio più volte di essere scoperto durante l'arco della giornata.



Piccola nota autore: la storia nasce come one-shot, ma nello scriversi ha deciso di crescere e diventare un po' più lunga (visto il tema ci sta). tenete d'occhio gli avvisi per gli aggiornamenti perché' avranno cadenza ad cazzum, visto che scrivo solo su ispirazione. comunque un altro capitolo è già pronto mente un altro e' in revisione e la mia mente sta viaggiando verso nuovi orizzonti (oltre che verso nuovi psicanalisti)

50 shades of (Chat) noirDove le storie prendono vita. Scoprilo ora