Game over

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L'avete chiesta più' volte, l'avete voluta voi, ed ecco il degno finale di questa storia, nata come one-shot e cresciuta fino a questo punto. Godetevi il gran finale, con fuochi d'artificio e ricchi premi!


Due anni dopo la maturità, un sabato sera di luglio, la scuola aveva organizzato il Gran ballo per gli ex studenti. Adrien era passato da Marinette verso le 19 volendo concedersi un po' di tempo da solo con lei prima del ballo. Si sentiva ancora in leggero imbarazzo ogni volta che incrociava lo sguardo di Tom, ma dopotutto quello che era successo non si poteva cambiare, inoltre ormai erano entrambi maggiorenni quindi le loro acrobazie a letto non avrebbero più avuto interruzioni. E proprio per quello e per scaricare la tensione che lo accompagnava in quella calda sera estiva il ragazzo non appena entrato in camera aveva preso possesso delle labbra di Marinette, iniziando velocemente a spogliarla, senza d'altro canto incontrare resistenza. In un lampo si erano ritrovati entrambi nudi sul letto, silenzioso testimone di passione ardente. Sfidando il caldo della mansarda si amarono, lasciandosi andare alla libidine in un amplesso sudato. Dopo aver amoreggiato si diressero in bagno dove, stando ben attenti a non incontrare membri della famiglia Dupain, entrambi si fecero una doccia fresca. Doccia che si rivelò meno fresca del previsto quando la ragazza iniziò ad insaponare per gioco Adrien, cercando casualmente il contatto intimo e venendo subito ricambiata, dando vita ad un gioco di leggere toccatine, baci sensuali sui capezzoli, passaggi di labbra e lingua sui corpi bagnati dal getto fresco della doccia, lingue intrecciare a fil di labbra, fino che Marinette non si lasciò andare al secondo orgasmo in meno di due ore.

Alle 21 uscirono di casa dirigendosi verso la scuola, dove si incontrarono con Ninó e Alya prima di entrare tutti insieme; i due ragazzi si scambiarono uno sguardo d'intesa senza che le ragazze si accorsero di nulla. All'interno la musica era alta, il piccolo bar che era stato allestito era preso d'assalto da molti dei ragazzi che cercavano rinfresco per la serata e molte coppie stavano ballando su quello che normalmente era il campo da basket della scuola. I quattro si divisero, le ragazze meno interessate ai drink si appartarono con le amiche di scuola a chiacchierare di tutto e niente come spesso succedeva, i due ragazzi si misero in coda al bar per caricarsi in vista della serata. Il divertimento e la felicità si potevano percepire nell'aria e nulla avrebbe potuto sconvolgere quella festa, tranne un paio di ragazzi decisamente ubriachi, come normale dopo una dozzina di shot di vodka a testa, che avevano un piano per lasciare le ragazze sbalordite. Ninó si portò alla consolle e, conoscendo il DJ della serata in quanto colleghi, si fece lasciare il microfono chiamando a sé Adrien che barcollando leggermente lo raggiunse sul piccolo palchetto attrezzato per la serata. Il silenzio calò improvviso tra i circa 150 studenti presenti mentre Marinette e Alya cercavano di mimetizzarsi, di farsi piccole e scomparire ma la vergogna e l'imbarazzo crescevano in loro; i due ragazzi nonostante la vodka scorresse imperiosa nelle loro vene, presero il microfono e "Marinette! Alya! Volete sposarci?" dissero in coro alternandosi soltanto per il nome delle fidanzate, ricevendo in risposta un boato di fischi e applausi mentre le ragazze, rosse per l'imbarazzo, erano state portate di peso verso il palco ed il silenzio era tornato a regnare, sembrava che molti stessero trattenendo il fiato nell'attesa della risposta. Le ragazze si guardarono incredule, prima di urlare un "SI!" e saltare sul palco a baciare i rispettivi fidanzati e di nuovo fischi e applausi accompagnarono la risposta. 

Verso l'una i quattro ragazzi abbandonarono la festa, cercando in qualche modo di tornare a casa e ringraziando che Marinette abitasse vicino perché nessuno di loro sarebbe stato in grado di guidare. Arrivati a casa accaldati, ubriachi e sudati i due ragazzi si fecero una doccia mentre le ragazze, anche loro abbastanza alticce, li aspettarono in camera di Marinette, cambiandosi e preparandosi per la notte. Complice l'alcool, il caldo, l'eccitazione per la serata Marinette si avvicinò con fare suadente all'amica "come ci si sente ad essere la futura signora Lahiffe?" le bisbigliò in un orecchio. Alya dal canto suo si voltò rispondendo "non so, dimmelo tu, Madame Agreste" stampandole un bacio sulle labbra, poi fu tutto in discesa, la vodka parlò per loro e quando i due futuri mariti rientrarono in camera rimasero sconvolti nel vedere le ragazze limonare profondamente, completamente nude, sdraiate sulla chaise-longue. Si guardarono in un'esplosione di sessualità, slacciarono l'accappatoio e si portarono nella mischia. Adrien non si era mai tirato indietro e ricordava molto bene la serata bollente di anni prima nelle vesti del supereroe parigino, un segreto che lui e Marinette avevano gelosamente conservato per anni, in cui era stata coinvolta Alya, ma si sentiva leggermente spaventato dalla presenza "ingombrante" di Nino che sinceramente visto nudo adesso gli metteva un po' paura. Le ragazze videro i fidanzati arrivare, si staccarono leggermente per accoglierli e lasciarono che l'eccitazione prendesse il sopravvento, baciando l'erezione dei due alternandosi a baci tra loro, massaggiandosi i seni mentre con la bocca davano piacere ai ragazzi. Poi venne il loro turno di avere piacere e si sdraiarono sulla chaise-longue, le facce una a lato dell'altra continuando a baciarsi, mentre i maschi si adoperavano con la lingua sulle parti intime ormai completamente fradice delle compagne. Marinette, al terzo giro nelle otto ore fu più lenta mentre Alya, eccitata dall'atmosfera venne quasi subito e desiderosa di ben altro si girò, posizionandosi a quattro zampe sul morbido mobile facendo in modo di facilitare a Ninó la penetrazione, ma mantenendo un contatto visivo con l'amica. Il piacere che entrambe provavano ormai aveva cancellato ogni vergogna, si guardavano negli occhi mentre Alya veniva presa in maniera quasi animalesca dal ragazzo e Marinette era ancora girata supina con Adrien che si adoperava tra le sue gambe. Quando il biondo si ritenne soddisfatto del lavoro di lingua si inginocchiò, posizionando l'erezione davanti a Marinette e con facilità inizio a penetrarla, facendola sussultare di piacere ad ogni spinta; le ragazze ripresero a baciarsi, eccitando notevolmente i due maschi già parecchio sovraccarichi che esaurirono nel giro di una decina di minuti le forze, venendo quasi contemporaneamente l'uno sulla pancia della mora, l'altro sulla schiena della castana. 

Sfruttando la scusa dell'alcool le ragazze si scambiarono uno sguardo malizioso, poi invertirono le posizioni e in un istante i due amici si ritrovarono a guardarsi negli occhi, prima leggermente sconvolti, poi eccitati della piega che aveva preso la nottata. Fu molto difficile per i maschi difendere l'orgoglio, erano si sovreccitati, ma stanchi, accaldati e ancora intontiti dalla vodka, inoltre a questo si aggiungeva il leggero senso del pudore di essersi scambiati le ragazze. Capendo la situazione le due amiche passarono all'azione, dandosi da fare tra loro, trascinando i due ragazzi nei loro giochi, utilizzando le mani e le bocche, saggiando nuovi umori e nuovi profumi, lasciandosi andare senza inibizioni, provando sensazioni nuove, diverse e appaganti. Sapevano che era sbagliato, tutti e quattro ne erano profondamente consapevoli, ma avrebbero fatto i conti in un altro momento con la coscienza semmai se ne fosse presentata l'occasione. In quel preciso momento tutto quello che volevano era solo assaggiarsi, scottarsi, bruciarsi in un'orgia che sarebbe stato l'ennesimo segreto gelosamente conservato tra le mura di quella piccola casa. La loro amicizia era un legame profondo, andava oltre la normale conoscenza, erano legati da forze magiche e superiori, nulla li avrebbe mai divisi, le ferite che si sarebbero fatti quel giorno sarebbero state il loro marchio di riconoscimento nelle vite future, negli universi futuri, per l'eternità.

La trasgressione di quella notte rimase l'unica che i quattro si concessero e fino al giorno del fatidico sì, non accadde più nulla del genere, ma agli occhi dei parigini più attenti e curiosi non mancò di apparire sempre più intima la collaborazione tra quattro dei cinque supereroi che ancora oggi ogni tanto salvano Parigi dal male e i più nottambuli non mancano certo di sentire ogni tanto, come portati dal vento, i rochi versi di piacere di due giovani coppie che si divertono sui tetti all'insaputa del resto del mondo.


Con questo concludo l'avventura nel mondo hardcore, ringrazio tutti quelli che mi hanno letto, supportato e spinto a prolungare questa storia fino al suo inevitabile epilogo.

Grazie a tutti!

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