Capitolo 1

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I TRASGRESSORI SARANNO PUNITI A NORMA DI LEGGE 22 Aprile 1941 n° 633

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Un senso di angoscia e d'inadeguatezza mi strinse lo stomaco in una morsa.

Erano le nove e venti e tra pochi minuti Emily sarebbe passata a prendermi.

Io ed Emily eravamo amiche da sempre. Ci conoscemmo il primo giorno d'asilo e non ci separammo mai. Era la sorella che non avevo mai avuto, ma che avevo sempre desiderato. Era la mia migliore amica. Era la mia ancora di salvezza. Era la ragione per la quale quella sera sarei dovuta uscire.

Non ero mai stata una ragazza molto socievole. Ero sempre stata quella timida, insicura. La ragazza rotondetta e un po' imbranata che stava sullo sfondo. Quella di cui nessuno si accorgeva mai, se non era per prenderla in giro. Quella di cui nessuno si era mai innamorato.

Già, nessuno si era mai innamorato di me. Ma come biasimarli? Avevo i fianchi larghi, la pancetta pronunciata e fino all'età di quattordici anni avevo portato l'apparecchio.

"Se non sei tu la prima ad amarti, nessuno potrà farlo." Diceva sempre mia nonna. Era una donna dolce, la quale mi aveva sempre aiutata con i miei disagi, ma che purtroppo ci aveva lasciato qualche anno fa.

Era facile a dirsi: "Devi amarti di più", "devi accettarti per quello che sei"; ma per me non era mai stato facile a farsi.

Mi sarebbe sempre piaciuto assomigliare ad Emily: sicura di se, caparbia, tenace, non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, e soprattutto era bellissima.

Alta, magra, bionda ed occhi azzurri. Era l'opposto di me.

"Sorridi, che qualcuno si innamorerà del tuo sorriso." Era un'altra frase che mi ripeteva sempre mia nonna. Di nuovo, era più facile a dirsi che a farsi.

Per cosa avrei dovuto sorridere?

Per le risatine che si facevano le mie coetanee alle mie spalle?

Per tutti i commenti poco velati sul mio aspetto fisico?

Per non essere mai stata baciata?

Già, un'altro piccolo problema dell'essere la ragazzina timida, insicura e rotondetta sullo sfondo.

Nessuno mi notava. Nessuno mi guardava. Nessuno mi voleva. Nessuno mi baciava. Semplice.

E così mi ritrovai, all'età di diciannove anni, ad non aver mai dato il mio primo bacio.

Da sfigati vero? La maggior parte delle mie coetanee a quell'età aveva già fatto più che baciarsi. Era già imbarazzante essere una vergine a diciannove anni, figurati non aver mai dato un bacio!

Un'altra cosa cosa che mi faceva voler bene ad Emily? Lei non mi aveva mia giudicato per questo. Non mi aveva mai presa in giro per il mio aspetto fisico o fatto commenti. Non mi aveva mai derisa perché non avevo un ragazzo o perché non ne avevo mai baciato uno.

Quando mi facevo dei pianti con lei per il mio aspetto fisico o perché non avessi mai conosciuto l'amore, lei mi ripeteva sempre che prima o poi sarebbe arrivato. Che prima o poi avrei conosciuto la mia anima gemella. Che avrei capito all'istante che era lui e che lui mi avrebbe amata per come sono interiormente e non esteriormente. Subito dopo aggiungeva anche che comunque ero una cogliona, perché ero bellissima così com'ero, e che dovevo amarmi di più.

Feci un sospiro mentre guardai il mio riflesso nello specchio a figura intera. Quello che vedevo non mi piaceva.

Feci una smorfia mentre mi toglievo per la centesima volta la maglietta che avevo indossato. La gettai sul letto e ripresi la felpa nera che ero solita indossare per coprire le mie curve pronunciate. Larga, comoda e sopratutto nera!

"Ti è morto il gatto?!" mi prendeva sempre in giro Emily. "Il nero sfina" le rispondevo io. Lei alzava gli occhi al cielo e borbottava: "Ti sfina il cervello".

Il cellulare sul mio comodino prese a squillare. Sbloccai lo schermo e lessi il messaggio da parte della mia migliore amica che mi informava di essere arrivata.

Sentii una stretta allo stomaco. Sospirai e diedi un'ultima occhiata alla mia figura.

Jean scuri, Convers bianche (per dare un tocco di colore) e felpa nera.

Alzai lo sguardo sul mio volto: niente trucco ed i capelli mori e lunghi raccolti in una crocchia.

Decisi di sciogliere almeno i capelli, per non sembrare proprio una fuggita di casa.

Mi ricaddero in morbide onde all'altezza delle spalle.

Sospirai un'altra volta. Non mi piaceva ancora quello che vedevo riflesso, ma mi feci forza ed uscii dal dormitorio per recarmi alla stupida festa a cui voleva andare Emily.

Mai stata baciataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora