Capitolo 3

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Non appena misi piede in quell'enorme villa. Non appena rimasi improvvisamente da sola. Capii che quella festa sarebbe stata peggio di quello che mi aspettassi. 

Guardai a destra ed a sinistra per vedere se riuscissi ad intercettare Emily ma fu tutto inutile.

Dopo circa mezz'ora che ero li il senso d'inadeguatezza e di disagio invece che scemare aumentò. Quando mi accorsi poi, di essere rimasta da sola, si aggiunse il terrore.

<<Dove cazzo sei Emily?!>> ringhiai afferrando il cellulare per tentare di chiamarla un'altra volta. 

Squillava a vuoto. 

Sospirai e cercai di mantenere il controllo. 

"Dove potrebbe essere andata?" mi domandai spremendo le meningi. 

Stando a quanto mi aveva detto, doveva essere a prendere da bere.

Mi aveva detto di aspettarla vicino alla porta finestra che dava sul giardino e che ci avrebbe messo un secondo. 

Si, come no...

Non andavo a molte feste, ma le poche volte che l'avevo accompagnata, Emily era sempre stata al mio fianco. Quindi, oltre ad essere a disagio perché ero da sola, mi ritrovai anche a chiedermi se le fosse successo qualcosa. 

Per prima cosa controllai se si trovasse nella cucina in cui si sarebbe dovuta trovare per "ricaricare l'energie" (come piaceva a lei definire l'ubriacarsi), ma non la trovai e fu a quel punto che andai in panico ed inizia a guardarmi intorno ed a chiamarla. 

Quando non la trovai ne al piano di sotto, ne nel giardino decisi di provare al piano superiore. 

In un certo senso ero felice di salire, almeno mi toglievo dalla calca che c'era al piano di sotto.

Mi diedi un'occhiata intorno. Il corridoio di fronte a me era lungo ed alla fine girava continuando sulla destra.  

Sospirai e presi il coraggio di bussare alla prima porta che mi trovai davanti. 


Mai stata baciataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora