Janara

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Caratteristiche: Strega arcigna, essa è solitamente solitaria, ma, al suono della cantilena: "'Nguent' 'nguent', mannam' a lu noc' e' Benivient', sott' a l'acqua e sott' o vient', sott' a ogn' mal'tiempsi riunisce con le sue compagne sotto un grosso noce vicino al fiume Sabato dove tutte insieme invocano Satana o Diana, dea della luna. Le megere hanno poi il vizio di cavalcare i cavalli altrui, solitamente giumente, fino allo sfinimento, eventualmente letale, del povero animale. Un altra abitudine di questi esseri è quella di rapire i neonati passandoli sotto il treppiede da loro usato per sorreggere il calderone, causando loro infermità o deformità. La strega possiede una vasta conoscenza delle erbe, sia per scopi curativi che offensivi, delle Jannare è infatti il monopolio della ricetta del unguento capace di rendere una persona incorporea come il vento. Esse possiedono inoltre il potere di indurre la paralisi del sonno.

Diffusione: Italia, Benevento.

Contromisure: Pare che mettendo una scopa o un sacco di sale vicino ai luoghi che non si vuol lasciar visitare alla strega, essa si soffermi a contare le setole o i chicchi, finchè la luce del alba, sua nemica, la costringa a fuggire o a morir bruciata. Inoltre il suo punto debole sono i capelli: se essa viena afferrata per la sua capigliatura, domanderà al suo catturatore: "Ch' ttie' 'mman'?" ovvero: "Cos'hai in mano?". Se le si risponderà dicendo "Capelli" ella vi sfuggirà, ma con l'espressione: "fierr' e acciaij" ovvero: "Ferro e Acciaio", l'avrete catturata. Se presa mentre è in forma incorporea, potrebbe persino promettervi la protezione delle Jannare per sette generazioni pur di essere liberata.

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