0.1★

275 13 2
                                    

"ʏᴏᴜ ɢᴀᴠᴇ ᴍᴇ ᴘᴀɴɪᴄ ᴀᴛᴛᴀᴄᴋ ᴀɴᴅ ɪ ᴄᴀʟʟᴇᴅ ɪᴛ ʟᴏᴠᴇ."

Taehyung prese svogliato il suo zaino

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.



Taehyung prese svogliato il suo zaino.

Non gli piaceva andare a scuola, soprattutto se nevicava e la madre lo mandava a piedi.

«Tae, prendi un ombrello!» Urlò la donna, che stava facendo chissà cosa in cucina.

Si sentì il rumore di una pentola cadere e la madre borbottare.

Il ragazzo storse il naso: Quanto casino poteva fare quella donna da sola?!

Ignorò il suo ordine e, mettendosi le auricolari alle orecchie, uscì.

Lui e sua madre abitavano soli da quando lui aveva sette anni ed erano sempre in buoni rapporti.

Il padre abitava dall'altra parte di Seoul con la compagna.

Taehyung sorrise. Si riteneva alquanto fortunato.

I genitori erano ancora in buoni rapporti e ridevano e scherzavano come se fossero grandi amici.

Si erano lasciati di comune accordo, anche se la madre non ne sembrava molto felice.

«Certo che sei in un mondo tutto tuo!» Urlò qualcuno, spingendo il ragazzo.

Quest'ultimo si spaventò, cadendo sulle ginocchia.

Si girò, guardando male chiunque avesse fatto in modo che i suoi pantaloni neri si inzuppassero d'acqua.

«Yoongi... vaffanculo!» Urlò guardando il ragazzo dai capelli color puffo.

L'altro sorrise «Ti voglio bene anche io- ci ripensò un pò- No, non è vero».

Kim si alzò, scrollandosi la neve di dosso.

Un brivido di freddo gli percorse la schiena e fulminò Min con lo sguardo «Come iniziare male la giornata».

Raggiunsero l'enorme edificio chiamato scuola, o come lo chiamava Yoongi: Le porte dell'inferno.

Taehyung si fermò nel cortile, guardandosi intorno.

Nel frattempo Min, che aveva avvistato Namjoon, mise una mano nei capelli biondo cenere dell'altro, arruffandoglieli «Ci vediamo all'uscita»

«Si si, ciao» Rispose assente Kim.

I suoi occhi si bloccarono su una figura poco distante.

Il ragazzo dei suoi pensieri stava aspettando impaziente il suo hyung.

Era avvolto in un giubbotto enorme, sulla testa un berretto nero, dei jeans chiari gli fasciavano perfettamente le gambe e ai piedi degli scarponcini.

Dalle sue labbra usciva costantemente una nuvoletta di condensa, causata dal freddo.

Un brivido di freddo risvegliò il biondo, il quale scosse la testa e entrò nei corridoi della scuola, fino alla sua classe.

My boy★ VkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora