The show must go on

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  POV di Rose.

Apro gli occhi e la luce proveniente dalla finestra mi investe costringendomi a chiuderli quasi subito.
Sbuffo e nascondo il viso nel cuscino.
La sveglia sul comodino inizia a suonare prima lentamente, poi sempre più forte.
Il rumore è così martellante che la testa rischia di esplodere.
La prendo in mano e la scaravento contro la porta.
Emette gli ultimi bip e poi...
La pace
Il silenzio assoluto
E vorrei poterlo avere per sempre
Forse tu mamma puoi dirmi che cosa si prova...
A non sentire più niente
A non vedere più niente oltre il buio
A non vivere più
Gli occhi mi bruciano per tutte le lacrime versate ieri, ma devo rimanere lucida.
Il piano è di mostrarmi felice,spensierata tutto il contrario di quello che sono in realtà.
Devo mostrare la vecchia Rose,quella che ero prima che TU te ne andassi.
Mi alzo dal letto ed apro la porta della mia camera.
L'aroma del caffè,il rumore provocato dalle tazze,la voce di mio padre e Giona hanno il potere di riportarmi alla cruda realtà
Si va in scena
<< buongiorno >> esclamo raggiante
Mio padre mi guarda esterrefatto mentre Giona mi sorride e basta
<< è andata bene la seduta di ieri? >> domanda cauto papà
<< è andata benissimo >>
Mio fratello si avvicina e inizia a toccarmi ripetutamente il viso << siamo sicuri che sei mia sorella? >>
Rido
O almeno ci provo
Mio padre lo guarda corrucciato << Giona lasciala in pace >>
<< oggi è una fantastica giornata non credete? >>
Continuo a recitare sperando che nessuno si accorga di niente
Mio padre mi guarda e finalmente sorride << si, era da tanto che non era cosi... >>
Colgo l'allusione.
Era da molto tempo che non vedevo mio padre fare un vero e proprio sorriso
Li accennava, ma manteneva sempre un sopracciglio alzato,come se dovesse sempre mantenere il controllo,osservare attentamente la situazione
Per la prima volta lo vedo rilassato
E mi sento in colpa
Se mio padre avesse una figlia normale tutto questo non sarebbe solo una sceneggiatura,ma la realtà di una famiglia che dopo il buio ha ritrovato finalmente la luce.
Invece eccomi...
Rose White,la pecora nera della famiglia
La ragazza avvolta dalle tenebre, dal buio
Inizio a sentirmi soffocare dalla situazione e con la scusa di essere in ritardo ritorno al sicuro nella mia camera.
Mi guardo allo specchio
Le mie scarpe da ginnastica preferite ai piedi
I miei immancabili jeans
La mia maglietta rigorosamente a maniche lunghe...
Guardo la collana di mia madre e la prendo in mano per poi tornare a guardare lo specchio
I miei occhi verdi  sono leggermente arrossati
I miei capelli scuri ricadono sulle spalle con delle leggere onde sulle punte
Più mi guardo e più mi ricordo lei
Siamo molto simili e anche se io non mi sento, e mai mi sentirò alla sua altezza,riconosco la somiglianza
Mi tocco il polso da sopra la maglia e la sento...
Non so se la percepisco perché realmente la mia mano riesce a sentirla oppure solo perché sono consapevole della sua esistenza
Alzo la manica quel tanto che basta e la vedo
E ancora lì
A ricordarmi quanto sono rotta
La cicatrice è lunga come tutta la parte interna del polso
Più la guardo più mi ricordo di quel giorno...
Dopo il funerale di mia madre mi sentivo così apatica
Volevo provare qualcosa
Volevo morire quel giorno? Forse...
Ho preso una lametta dal bagno e ho iniziato a fare pressione sul polso
La lama ha subito tagliato la pelle e le prime gocce di sangue sono iniziate a gocciolare nel lavandino praticamente all'istante
Mi sono dovuta fermare un attimo, perché il dolore era insopportabile, ma allo stesso tempo in quel momento mi sono sentita viva
Era come se prima fossi stata anestetizzata
Non provavo più nulla
Ma il dolore fisico mi ha ricordato che esistevo anche io
Che ero ancora viva
Poi però il sangue non si decideva a fermarsi e ho iniziato ad agitarmi
Ho curato la ferita,l'ho disinfettata e ho applicato una garza
L'ho fatto per altre volte dopo il primo episodio,sempre sullo stesso punto, ma un giorno Giona stava per scoprirmi e mi sono decisa a smettere
Ora che ci penso e proprio quando ho smesso di tagliarmi che sono iniziate le crisi
E per questo che sono andata in ospedale e le persone che mi vogliono bene si sono accorte che non stavo bene.
Riabbasso la maglietta stando bene attenta a coprire la cicatrice
Rilasso le spalle ed espiro, continuo a guardare la mia figura riflessa
Devo resistere

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 05, 2018 ⏰

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