La perfezione è solamente immaginazione

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Okay, scusate per eventuali errori e vi giuro che aggiornerò le altre Frerard.

Amore mio, sei così bello.
Sei bellissimo, mi ricordo ancora quei tempi in cui ti amavo proprio come si amano i tramonti: in silenzio e da lontano.
Ho visto ogni tuo cambiamento nell'arco degli anni: a partire dai capelli e finire con il timbro di voce.
Poi piano piano ti sei avvicinato a me e io ho pensato fosse tutto frutto della mia testa.

Me la ricordo ancora la prima volta in cui ti ho visto.

Ero in quarta e stavo sistemando i miei libri nel mio armadietto, quando ad un certo punto uno dei soliti bulletti della scuola mi ha buttato a terra.
Niente di che, avevo solamente sbattuto la testa, ero abituato a molto peggio e come al solito nessuno si avvicinò a me per aiutarmi a raccogliere i libri inizialmente, quando ad un certo punto una mano fredda come il forte vento inventare, che irrompe nel paese verso gli inizi di Gennaio si posò sulla mia spalla, facendomi girare quasi spaventato, come se non fossi abituato a stare in contatto con la gente.

Sei bellissimo, Gerard.

La tua pelle mi ricordava molto la faccia della luna, sai? aveva quella stessa intima luce, tanto da farmi pensare quasi fossi fatto di neve.
La tua pigmentazione era in contrasto con i tuoi capelli, neri come le piume di un corvo ma quello che più mi lasciò di stucco furono gli occhi: verdi.
Ma non di un verde smeraldo, quello è banale... no, tu li avevi color dei pini, così belli e profondi.
Erano così perfetti.

《Posso darti una mano?》  Mi chiesi, chinandoti davanti a me.

《Ehm... okay》 Sussurrai io, timido e insicuro.

Tu mi sorrisi.
Cazzo, che bel sorriso...
Era così perfetto...

Comunque piacere,mi chiamo Gerard》

E da quel giorno il tuo nome per me suonava come una melodia, delle piccole note che pur essendo semplici possono far suscitare nelle persone sentimenti mai provati prima.
Ogni giorno venivi da me a farmi compagnia, nonostante tutti mi guardavano come se fossi un pazzo che parlava da solo.
Inizialmente pensavo che la loro fosse solo invidia, perché loro si accontentavano delle piccole cose e non riuscivano la vedere tale perfezione, come se fosse solo tutta una mia immaginazione.

Ma cos'è l'immaginazione?
È un modo di poter vivere la perfezione che in questo povero mondo non esiste, nonostante tutti cercano di raggiungerla.
Ma uno cosa si immagina di perfetto?
Beh, semplice... quello che desidera più ardentemente, e io desideravo amore Gerard.
Me l'hai dato, me ne hai dato tanto... certo, a modo tuo, ma me ne hai dato.

Piano piano abbiamo iniziato ad uscire insieme, parlando di musica e di quanto la società ci odiava per la musica che ascoltavamo.
Andavamo a mangiare la pizza, andavamo a fare un giro in centro, andavamo ovunque.

Poi un giorno, mi hai preso la mano.
Dio, quanto è stato bello.
Poi mi ricordo di come mi hai guardato negli occhi e di come mi hai accarezzato subito dopo, il tutto accompagnato da un dolce bacio finale.
Quella è stata la prima scintilla del nostro amore.
Ricordo ancora tutte quelle volte in cui i nostri corpi sono diventati una cosa sola, danzando insieme come se non ci fosse un domani, senza eseguire una coreografia prescritta da un qualcuno di esterno.

Era la nostra coreografia, il nostro amore.

Ti ricordi di tutti quei dialoghi che facevamo insieme? Una volta tu mi dissi:
Sai, secondo me quando si è in coma si vede la persona che si ama, sia morta che viva... Non è triste questo?

Io ti risposi:

Perché tutto quello che farete sarà solo parte della propria immaginazione.

E da lì iniziai a pensare quanto sia triste questa cosa, una cosa quasi crudele anche solo da immaginare.

Poi un bel giorno sei sparito dalla mia mente.
Quel giorno provai un forte bruciore al petto, come se un morto fosse sul punto di risvegliarsi a forza, contro la sua volontà.

Quel maledetto giorno mi svegliai in un lettino d'ospedale, circondato dai miei genitori con i volti saturi di lacrime.
《 Dov'è Gerard?》 Chiesi a loro, sentendo la mia voce più roca e ovattata del solito.
《Quale Gerard, tesoro?》Mi chiese mia madre, accarezzandomi lievemente il volto.
Mi sono mancate le sue carezze.
《Gerard Way, il mio Gerard》 le dissi, guardandola negli occhi.
《Frank, non te lo ricordi?》Mi chiese mio papà, avvicinandosi lievemente al lettino e unendo le proprie mani.
《Cosa non mi ricordo papà?》 Domandai leggermente preoccupato, temendo il peggio.
《Gerard è morto circa un anno e mezzo fa》

Mi ricordai tutto.
Tutto quello che avevo vissuto in coma l'avevano vissuto veramente quasi due anni fa, io e te.
Ci amavamo tantissimo, ma poi un giorno abbiamo litigato e tu sei uscito di casa.
Dopo una mezz'oretta l'ospedale mi chiamò e mi dissero che ti avevano investito.
Mi sono sentito morire.

Quel giorno in ospedale appena svegliato dal coma mi misi ad urlare.
Mia madre scoppiò di nuovo a piangere e i dottori mi fecero addormentare di nuovo.

Effettivamente tutto quello che avevo rivissuto era troppo perfetto per poter essere reale e l'unica cosa che rese imperfetta la nostra realtà è stata la nostra cattiveria che abbiamo provato di sfuggita in quel momento.

E dopo due anni sono qui, nella mia camera da letto a ripensare a tutti questi momenti.

Ti ricordi la frase in cui credo e credevo tanto?
Anche gli umani imparano a volare quando hanno una corda al collo.

Ecco, Gerard... tra qualche minuto imparerò a volare.

Frank Iero
Ora del decesso: 10:31 A.M.
Giorno del decesso: 22 Marzo 2013

Gerard Way
Ora del decesso: 16:09 P.M.
Giorno del decesso: 22 Marzo 2009

*angolo autrice*

Okay, scusatemi tanto ma avevo voglia di fare una OS così e l'ho fatta.

10:31
10= ottobre
31=31

31 ottobre= nascita di Frank

16:09

16= 4:00 P.M.

4= aprile

09= 9

9 aprile= nascita di Gerard .


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