14.

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La stanza era disordinata, c'erano vestiti, libri e oggetti vari sparsi ovunque.
La confusione, però, veniva superata dalle emozioni che essa trasmetteva.

Sul comodino c'erano diverse fotografie, mentre le pareti erano tappezzate di poster e quadri. Notai delle cose che non mi sarei mai aspettata: per esempio, capii che era una grande appassionata di musica rock.

Ero contenta di aver intuito fin dall'inizio. Era una ragazza che dava l'impressione di essere superficiale, ma in realtà aveva un mondo dentro di lei.

Iniziammo a ripassare letteratura e percepii la sua intelligenza, che come il resto delle cose, nascondeva agli occhi degli altri. Non andava bene nella materia perché non si impegnava abbastanza, ma il cervello ce l'aveva. Eccome se ce l'aveva. Rimanevo stupita da alcuni ragionamenti che faceva, neanche io ci sarei arrivata.

Passarono due ore e arrivò per me l'ora di tornare.

"Ehi, ascolta, se vuoi.." iniziò lei.
La guardai, aspettando il continuo.
"No, niente. Ci vediamo in giro. Grazie per oggi." concluse infine.

La salutai e me ne andai.

Durante il tragitto, pensai a cosa avrebbe voluto dire con quella frase lasciata a metà.
L'unica opzione che mi veniva in mente era che mi volesse chiedere di restare da lei fino a più tardi.

Si, sicuramente era così.

Che strana quella ragazza.

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