Capitolo V

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- Tutto ciò è pura follia! - aveva esclamato Eleanor, dopo aver chiesto ad Aegon di poter parlare privatamente con Flint, Bones e Gates.
Gli altri presenti erano rimasti muti a tale commento, nessuno era in grado di pensare nitidamente a quale peso avesse la storia fantastica narrata da quella donna. - Come può esistere tutto questo? Divinità del mare, maledizioni, creature non morte ... mi sembra più una leggenda che Aegon sta cercando di rifilarci per proteggere i suoi interessi! - esclamò Billy, in preda ad un senso di ansia unito a un inspiegabile sentimento di rabbia. Lui odiava i bugiardi.
- E quali sarebbero gli interessi di un pirata maledetto nei confronti di Nassau? - chiese astutamente James, fissando il suo quartiermastro dritto negli occhi, e poi proseguì - Avete visto tutti cosa è accaduto dopo che si è volontariamente ferita: nulla. È rimasta in piedi a parlare come niente fosse accaduto.
Di certo non si è inventata una storia così affascinante per miseri interessi come i nostri soldi, i nostri bordelli o le nostre navi. Il suo galeone supera di gran lunga qualsiasi nave che io conosca, e per quanto riguarda i soldi non penso che abbiano problemi nel recuperarli. C'è qualcosa di vero nel suo racconto, ed è per quello che si trova qui. -
- Si ma, James, come possiamo veramente fidarci di Aegon e di pirati morti? Vuoi veramente aiutarla in questa avventura che come epilogo certo ha la morte di tutti quanti?! Quale possibilità avete voi contro la Dea del Mare? - chiese Eleanor preoccupata, fissando ad uno ad uno i suoi amici. Ne seguì il silenzio.
- Io sono d'accordo con il capitano. - disse Gates, rompendo il silenzio, - Aegon è estremamente impuntata in questa impresa, e ho paura che se le ostacoleremo la strada sarà la fine per l'isola e per tutti noi. A mio parere, dobbiamo accettare di aiutarli in questa impresa per la quale saremo, probabilmente, pure profumatamente pagati, e trarne profitto.
Intanto, provvederemo a capire un modo per tenere il coltello dalla parte del manico e fare sì che non siano una minaccia per la nostra sicurezza, in modo tale da sapere come poterli fermare se ci dovessero attaccare. -
- Sì. - accentuò infine James, osservando Eleanor e Billy con sguardo adulatore. Poi si risoffermò su Eleanor, accennando un sorriso malizioso, e le disse: - Eleanor, potremo guadagnare talmente tanti soldi da poter vivere in pace per il resto dei nostri giorni. Vedi l'impresa dalla parte del profitto! -. Dopo qualche secondo di esitazione, la giovane donna si arrese e allungando le braccia sui fianchi acconsentì: - E va bene, ma se distruggerà l'isola sarà colpa tua Flint! - e fece per riaprire la porta del suo studio. Sorridendo, James e gli altri rientrarono da Aegon, la quale era in piedi ad osservarsi attorno.
Vedendoli rientrare, la bella donna si era voltata verso di loro, incupendosi, e attese una loro risposta. Eleanor le si pose davanti e, guardandola con occhi seri, disse: - James e i suoi uomini ti aiuteranno a trovare questo Erk Forenger di cui ci hai tanto parlato, visto che nessuno dei qui presenti lo conosce. PERO': non dovranno esserci problemi sulla nostra isola, non so se mi intendi ... nessuna battaglia, nessun danneggiamento o saccheggio dovrà essere fatto a Nassau. I tuoi affari con Erk dovrai risolverli o in maniera tale da non creare disagio, oppure in mare aperto lontano da qui. È chiaro? -
- È chiaro. - disse Aegon con un sorriso compiaciuto. James, osservandola, aveva notato che era bella quando sorrideva, e la sua mente aveva subito memorizzato questa sua espressione.
- Ovviamente, poi, verrete tutti pagati in oro per il vostro aiuto. È il minimo che vi devo. - aggiunse poi, guardando anche i pirati dietro alle sue spalle.
Billy si stupì di questo e un po' anche Flint: non avrebbero mai pensato che decidesse di dargli una ricompensa di sua spontanea volontà. Guardando Gates, il capitano vide che l'uomo era sorridente e negli occhi gli leggeva la frase "Che vi avevo detto?".

Gli uomini di Flint si erano concessi un po' di tempo libero dopo il bizzarro incontro in mare, e si erano sparsi per i locali ed i bordelli di Nassau, ubriacandosi di rum e risate fra compagni di avventure. D'altro canto, non ci avevano capito molto della faccenda della nave fantasma ed avevano anche preferito starne alla larga, allontanandosi dall'altra ciurma non appena sbarcati sull'isola.
Gli uomini di Aegon, infatti, erano anch'essi sparsi per Nassau ad esplorare, osservare gli abitanti e rilassarsi a loro volta.
Eleanor Guthrie si era concessa un bicchiere di rum con James e i suoi compagni dopo la chiacchierata con Aegon, e stavano discutendo di come procedere ora: - Che farai adesso con lei? - chiese al capitano, rigirandosi il bicchiere tra le dita.
- Nulla. Ascolterò quale è il suo piano per scoprire dove si trova Erk e poi penserò a come muovermi. - disse James, non togliendo lo sguardo dal bancone degli alcolici. Solo uno scricchiolio ritmato del legno lo incuriosì alle sue spalle, così si voltò insieme alla Guthrie; Aegon stava scendendo le scale dal piano dello studio di Eleanor e scrutava il locale diffidente, come se l'atmosfera o i clienti la mettessero a disagio.
Stava per uscire verso l'esterno, quando un uomo ubriaco, probabilmente un pirata di qualche altra nave, esclamò arrogante: - Ehi bella signora! Perché non rimani qui ancora un po' a divertiti con noi? -, la donna si era fermata a metà strada tra i battenti del locale e il portico esterno, ma non si era voltata verso l'uomo. - Che c'è? Dai, bambolina, vieni qui che dopo facciamo un giretto di sopra! - ribadì ancora lui, e questa volta Aegon si mosse, girando il busto verso il pirata e guardandolo con aria di sfida. - Ti sembro una prostituta, pirata? - di nuovo, aveva marcato quella parola con un tono di disgusto.
- Se non sei qui per fare quello che devi, allora puoi andare a farti fottere! - esclamò sbiascicando l'uomo, alzando il boccale al cielo e ridacchiando tra sé. Nel locale le voci cominciavano a calare, e la scena tra Aegon e l'ubriacone stava andando al centro dell'attenzione. A quelle ultime parole, Aegon si era precipitata velocissima sul pirata, puntandogli, prima ancora che egli potesse muoversi, la spada alla gola, sussurrando: - Feccia come te non dovrebbe nemmeno essere in grado di parlare. L'unico che deve fottersi qui, sei tu.
E stai molto attento a come mi parli, feccia umana. -, erano bastate quelle semplici parole per pietrificare l'uomo, facendogli calare di colpo tutto l'alcol che aveva nel cervello. E lo sguardo di Aegon ... quello contribuiva in maniera spropositata a rendere ancora più terrificante ciò che aveva affermato. Due iridi rosse come il sangue e scintillanti come rubini fissavano ancora l'uomo, non muovendosi di un centimetro.
Nel locale, un'aria gelida ora girava per le stanze, e il sole pareva essere sparito per quei pochi secondi in cui Aegon aveva parlato.
L'atmosfera inquietante venne, tuttavia, interrotta da James, il quale l'aveva raggiunta e le aveva detto di andare fuori con lui per evitare una rissa. Aegon non aveva opposto resistenza.

- Sai, Aegon ... se dovremo collaborare, mi piacerebbe almeno essere sicuro del fatto che né io né i miei uomini verremo minacciati di morte così facilmente. - disse Flint, dopo che entrambi si erano seduti sul legno del porto. La donna lo guardò dapprima seria, ma poi si abbandonò in se stessa e rilasciò un sospiro di stanchezza: - Se non mi sarà fatto alcun torto, allora te lo prometto. Tuttavia non nego a nessuno che, se si mette in discussione il mio orgoglio o la mia determinazione, ci possano essere delle conseguenze.
Fino a prova contraria, comunque, non sembrate aver scelto questa strada. - e una breve risata raggiunse l'orecchio di James.
"Come può essere una donna tanto bella essere così terrificante nello stesso tempo?" si domandò il capitano. Quando si erano incontrati in mare, Aegon aveva dimostrato un carattere estremamente aggressivo e chiuso nei confronti di chiunque, sulle difensive e diffidente. Ora, invece, stava mostrando un lato di lei più docile, più aperto e quasi (sembrava) gentile.

E quindi: "Chi è veramente questa Aegon?"

Death's SailsWhere stories live. Discover now