Capitolo 1

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Gemo. E un dolore insopportabile. Vorrei alzarmi per guardare allo specchio come mi ha conciata e forse darmi una sistemata, ma non ci riesco. Ogni parte del mio corpo e dolorante.

E andato via meno di due minuti fa, lasciandomi stesa sul pavimento, ma sento ancora le sue mani su di me.

I suoi schiaffi che mi colpiscono forte il viso, i suoi calci che colpiscono dai fianchi in giù.

Mi fa male tutto. Ma nonostante questo, cerco di reggermi sui gomiti per potermi alzare dal sudicio pavimento del bagno.

Finalmente riesco ad alzare il busto e, ignorando il dolore che sento sul fianco, mi appoggio al muro stanca.

Mi toccò il labbro spaccato e gemo, fa male.

Mi alzo e lentamente mi appoggio al lavandino guardando di fronte a me.

Deglutisco e, con occhi lucidi, osservo la mia patetica figura.

Capelli scompigliati, livido sullo zigomo, guance rosse (segno degli schiaffi subiti) e labbro inferiore spaccato.

Faccio un enorme sospiro e alzando le maniche del felpa azzurra, mi dò una sciaquata sul viso.

Dopo un po, vado verso la porta del bagno ed emettendo un'ultimo sospiro mi decido ad uscire dal bagno.

Non c'è nessuno nei corridoi, meglio così.

Vado spedita verso la mia classe, ma prima che apra la porta sento dei passi dietro di miei.

Mi affretto ad aprire la porta ed entrando, la richiudo svelta, lo scampata.

Vado a passo veloce verso il mio banco e sedendomi chino la testa, coprendo con i capelli il mio viso pallido, cercando di seguire la lezione.

Noto alcuni compagni che mi guardando con compassione, ma ignorando le loro occhiate faccio piccoli cerchi sul banco con la matita.

***

Suona la campanella, senza perdere tempo, alzo il cappuccio della felpa, afferro lo zaino e mi dirigo fuori dalla classe.

Vado verso l'armadietto e, inserendo la combinazione, lo apro mettendo dentro i libri.

Chiudo e a passi felpati esco fuori dall'istituto.

Penso, solo per un'istante, di potercela fare.

Ma prima che possa girare l'angolo sento afferrarmi il braccio con forza.

Deglutisco a forza. Sento un respiro caldo sul collo.

"Dove pensavi di andare?" mormora con voce roca.

Mi irrigidisco e tento di scostarlo da me, ma prima che possa fare un passo, mi sbatte con forza al muro.

Mette un ginocchio in mezzo al mie gambe, segno che sono in trappola.

Con una mano mi afferra il viso a coppe, avvicinandolo al suo.

"Voglio una risposta, non amo ripetermi"

Stringe la presa sul mio viso, e gli occhi mi diventano lucidi.

"A casa" mormoro piano, chiudendo gli occhi.

Sento un risata femminile e, aprendo gli occhi, guardo dietro di lui.

Ci mancava solo lei.

"Andiamo Luke lasciala, non vedi come trema? povera"

Sposto lo sguardo su di lui e vedo che mi osserva con attenzione.

"Vattene Tiff, non ho finito qui. Aspettami in macchina"

Non sposta lo sguardo dal mio.

Tiffany ridacchia e va via.

"Quando capirai che da me non puoi scappare?" mormora stringendo di più la presa.

Le lacrime iniziano a scendere, ed emetto un singhiozzo.

"Lasciami" sussurro

Scuote la testa divertito e togliendo la gamba, mi tira un forte schiaffo facendomi cadere cadere terra.

I singhiozzi aumento e le lacrime scendono.

"Dovrei lasciarti?" mi tira un forte calcio allo stomaco, e sussulto

Si piega e mi afferra i capelli, strillo.

Mi tira un'altro schiaffo, capace di farmi vedere le stelle.

Mi guarda freddamente negli occhi, mi ammutolisco. Si avvicina sfiorandomi le labbra screpolate.

"Spera" Si alza e pulendosi i jeans scuri, mi schiocca un'occhiata

"Spera." va verso la macchina lasciandomi lì, stesa per terra, con le lacrime agli occhi.

Bullo || Weasley TuckerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora