Influenza

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"Ti prenderai un brutto raffreddore se continuerai ad uscire così, senza almeno un cappellino!" mi avvisò Alya una settimana fa.

Feci orecchie di mercante, come sempre d'altronde.

E così mi trovai a passare i giorni seguenti segregata in casa, bloccata tra le lenzuola del mio letto e circondata da fazzoletti di tutte le forme.

Aveva ragione Alya, pensai.

Presi tra le mani il blocchetto ove disegnavo di solito i miei schizzi e cominciai a liberare la mia immaginazione, creando un altro vestito. L'unica cosa che potevo fare in quel momento era disegnare, ma la cosa non mi dispiaceva affatto, anzi.

Tikki intanto stava tranquillamente accovacciata sui miei capelli, che in quel momento sembravano proprio un nido per uccelli. Se qualcuno mi avesse visto in quel momento, se la sarebbe sicuramente data a gambe a giudicare dal mio stato: occhi rossissimi, lucidi e gonfi, capelli spettinati al massimo, viso completamente pallido e naso altrettanto rosso. Non solo avevo il raffreddore, ma quel giorno mi era salita anche la febbre...a 39. Per essere la Portatrice del Miraculous della Coccinella, ero stata proprio fortunata quel giorno, eh!

Continuai a disegnare, non distogliendo nemmeno per un attimo lo sguardo dal foglio, ma all'improvviso ebbi un giramento di testa, costringendomi a sdraiarmi e a tenermi la testa tra le mani. Come se questo potesse contribuire ad alleviare il dolore...

Chiamai Tikki con voce strozzata e le chiesi di prendermi gentilmente il termometro. Lei obbedì e me lo diede. Dopo aver misurato la febbre guardai -con non poca difficoltà- il termometro: la febbre era salita a 40. Benissimo!

Sbuffai rumorosamente e ritornai a sdraiarmi sul materasso, chiamando mia mamma e nascondendo Tikki sotto il cuscino. La donna dai capelli corti arrivò velocemente, mettendomi una pezza bagnata sulla fronte e accarezzandomi la guancia, sorridendo comprensiva.
"Rilassati, è normale avere la febbre, specialmente alla tua età, tesoro" sorrise Sabine "Passerà, bisogna semplicemente pazientare."
Mi sistemò per bene le coperte e, finito di prepararmi un bel tè caldo, scese al piano inferiore, augurandomi prima la buonanotte.
Piano piano i miei occhi si chiusero e cominciai a dormire.

Mi alzai lentamente, guardandomi intorno spaventata.
Dove mi trovavo? E...perché ero trasformata in Ladybug? Non ricordavo di essermi trasformata, né che c'era qualche akumizzazione...
Ricordavo solo di essere nel letto con la febbre...come ci ero arrivata qui?
Cercai con lo sguardo una via di fuga, un modo per ritornare a casa, ma non lo trovai. Anzi, ad un certo punto gli alberi incastrarono addirittura i loro rami per bene in modo da intrappolarmi lì e non farmi uscire più. Cosa stava succedendo? E perché Chat Noir non era con me? Dopotutto, se ero trasformata io, voleva dire che c'era stata veramente un'emergenza, e questo stava a significare che anche Chat Noir era trasformato. Uno di quei rami strinse la presa attorno alla mia vita, facendomi urlare dal dolore: mi stava stritolando letteralmente. E senza un valido motivo! Strizzai gli occhi e strinsi i pugni fino a far diventare le nocche bianche, anche se queste non si potevano vedere, poiché il vestito copriva anche le mani. Mi morsi il labbro dal nervosismo, ma appena la stretta si accentuò urlai sempre più forte, facendo ridere qualcuno.
"C-chi è?" sussurrai con voce strozzata.
"Buonasera Ladybug. Sono colui che vuole i Miraculous, non mi riconosci?"
A quel punto persi un battito. Lui...lui mi aveva catturata? Come? Quando?
"P-Papillon...?"
"Esatto Ladybug, o meglio dire Marinette Dupain-Cheng?"
Un'altra risata malvagia uscì dalla sua bocca, mentre un altro ramo cominciò ad avvicinarsi pericolosamente al mio orecchio, cercando di prendermi un orecchino.
"Beh, mia cara Ladybug, sembra che il gioco finisca qui. Game over, ragazzina."
Il ramo mi prese prima un orecchino, poi l'altro. Cercai di muovermi per sfuggirlo, ma lui fu più veloce di me.
"Ciao ciao, Marinette."
Lui scomparve e l'unione tra i rami finalmente si sciolse. Caddi per terra, ormai prova di forze, e infine urlai.

Mi svegliai di soprassalto, spalancando gli occhi e respirando affannosamente. Qualche lacrima mi rigò la guancia. Poi due, tre, quattro, fino a piangere direttamente. Aspetta...stavo piangendo per un incubo? Sul serio?

Ad un tratto sentii una presa attorno al polso. Chi c'era nel letto con me?

"M'Lady...tutto okay?"

Non ci potevo credere. Adrien era venuto a trovarmi. Di notte.

Mi girai e incontrai due occhi verde smeraldo che mi fissavano preoccupati.

Lo abbracciai forte. In quel momento l'unica cosa di cui avevo bisogno era stare tra le braccia del mio ragazzo.

Lui sorrise e mi baciò la fronte, cantandomi una melodia rilassante e sussurrandomi che andava tutto bene, che era stato solo un brutto sogno, mentre intrecciava una delle sue mani nelle mie sottili ciocche di capelli.
Mi strinsi di più a lui, mormorandogli un grazie per essere venuto a trovarmi anche in quelle condizioni e incrociando le mie dita alle sue.

Mi sentivo più tranquilla, mi sentivo veramente felice. Grazie a lui.

Dopotutto, chi non vorrebbe essere coccolata dal proprio ragazzo dopo un brutto sogno?










•Okay, non mi piace tanto, ma dato che era da molto tempo che non scrivevo qualcosa qui, ho deciso di partorire questa roba...ihihihih! :3
Spero vi piaccia, anche se, come ho già detto prima, non è che mi piaccia tanto...mi scuso per eventuali errori, è notte e non riesco a tenere bene gli occhi aperti...coooomunque vi ricordo di seguirmi sul mio profilo Instagram @miraculousladybug.ita, dove ci sarà un post ogni giorno (o quasi)! Detto questo buonanotte (o buongiorno/buon pomeriggio/buonasera ahahah) a tutti!•
//Lyoness

Miraculous Ladybug: one-shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora