Chat Noir, passando attraverso la finestra lasciata aperta una manciata di ore prima, atterrò sul pavimento della sua camera da letto.
"Plagg, ritrasformami!"
In pochi secondi, Adrien ritornò nei suoi abiti civili.
"Ragazzino, adesso mi spetta almeno una dose tripla di camembert!" disse il kwami nero, ponendosi di fronte alla sua faccia, le sue piccole braccia piegate ai lati del corpicino.
Il ragazzo si limitò a lanciargli una fetta di formaggio, poi camminò fino a raggiungere il letto. Si buttò a pancia in giù sul materasso, sospirando rumorosamente.
"Plagg...se solo conoscessi la sua vera identità."
L'esserino dagli occhietti verdi lo raggiunse volando, sedendosi sul cuscino accanto al suo viso.
"Ancora con questa storia?" si lamentò Plagg, aprendo la bocca per mangiare il camembert, ma si bloccò non appena vide l'espressione affranta del suo Portatore.
"So che non dobbiamo conoscere chi c'è dietro la maschera, ma certe volte...è davvero difficile." disse Adrien, girandosi e fissando il soffitto, braccia e gambe distese sul letto.
Il kwami non parlò: non poteva davvero rivelargli la ragazza che si nascondeva dietro la maschera di Ladybug, eppure in fondo gli dispiaceva...Adrien aveva sofferto abbastanza, e la cosa brutta era che quella sofferenza sembrava non cessare proprio. D'altro canto, il ragazzo aveva solo il kwami dalla sua. Non poteva parlare con nessuno di quella situazione, nemmeno con il suo migliore amico Nino.
Chiuse gli occhi, immaginando vari scenari che vedevano come protagonisti lui e Ladybug insieme.
"Potrei farla ridere..." mormorò, pensando alla sua dolce risata. Ogni volta che la sua Lady rideva, il suo cuore batteva all'impazzata. Se lei era felice, lo era anche lui.
"Oppure potrei farla emozionare!" continuò a fantasticare il biondo, immaginando di regalarle una rosa rossa, l'ennesima, magari sulla Tour Eiffel.
"Ed ecco qua, ci risiamo!" borbottò Plagg, allontanandosi per non sentire le sue solite romanticherie diabetiche: Adrien sapeva essere davvero fin troppo sentimentale certe volte!
Ma il biondo non gli diede ascolto, preferendo sognare ancora la sua Insettina e i suoi occhi magnetici.
Dio, i suoi occhi! Quando li guardava, non esisteva nient'altro: tutto il mondo circostante scompariva, lasciando posto a loro due, solo loro due.
Quegli occhi che ha visto così tante volte gioiosi, speranzosi, lucidi...la sua mente viaggiò indietro nel tempo, ripensando a quel giorno in cui la consolò durante la battaglia contro Papillon e Mayura.'Grazie Chat Noir, ci sei sempre per me.'
'Sempre, Ladybug.'Quel giorno era stato...strano. Aveva visto per la prima volta una Ladybug diversa dal solito, quasi come la prima volta che avevano combattuto contro il primo akumizzato per salvare Parigi. Però lui l'aveva sostenuta, come aveva fatto in passato e come avrebbe sempre fatto, nonostante tutto.
Sarebbe stato sempre al suo fianco, perché, al di là dei sentimenti che provava per l'eroina a pois, le voleva un gran bene. E non avrebbe permesso a nessuno di incrinare quel rapporto così bello tra loro due, quella magica intesa che avevano.Chissà com'era nella vita reale...forse aveva la sua stessa età? O forse abitavano addirittura vicini e non lo sapevano nemmeno! Magari aveva tanti amici che, come lui, erano sempre presenti nella sua vita quotidiana...oppure frequentava la sua stessa scuola!
Però...lei aveva confermato di non frequentare la Françoise Dupont.
Sbuffò, girandosi su un lato e stringendo nella propria mano il portafortuna regalatogli da Marinette: lo portava sempre con sé, ormai non riusciva a separarsene più. Si sentiva più sicuro con quel braccialetto. Gli emanava tranquillità e fiducia...un po' come la sua compagna di classe.
Quella ragazza era così goffa ed impacciata, ma allo stesso tempo forte e coraggiosa, non ci pensava due volte ad aiutare il prossimo. Sembrava davvero la Ladybug di tutti i giorni, si ritrovò a pensare.
In effetti le somigliava fisicamente, e di molto anche, lo notò ai provini per il videoclip di Clara Nightingale: stessa altezza, stessa acconciatura, stesso colore di capelli, stesso colore di occhi...wow, sarebbe stata una perfetta copia di Ladybug nel video!Poi, all'improvviso, una lampadina si accese nel suo cervello.
E se...Ladybug gli avesse mentito?
Dopotutto, non poteva sapere per certo che lei non frequentasse il suo stesso istituto: lui per primo le aveva mentito, dicendole di non andare in quella scuola. Magari poteva averlo fatto anche lei?
Okay, stava decisamente dando di matto quel giorno. Ma non era un'ipotesi da escludere, no? Insomma, avrebbe fatto di tutto per nascondere la sua identità! Non poche sono state infatti le volte in cui lo aveva rimproverato, dicendogli di non rivelare per nessuna ragione la propria identità, nemmeno a loro stessi...e quante volte Adrien aveva sbuffato a quell'odiosa consapevolezza? Tante, fin troppe.
Persino quel giorno l'aveva fatto, all'ulteriore rifiuto da parte della ragazza.
Sospirò abbattuto.Se solo conoscesse la sua vera identità...
Se solo sapesse...
Se solo...
Questa l'ho scritta di getto: mi è venuta l'ispirazione su Instagram, quando mi sono imbattuta in un video edit che aveva come sottofondo una canzone che ascoltavo tempo fa (infatti il titolo di questa one-shot è lo stesso della canzone, 'If only' di Maya Payne). L'ho scritta quasi un anno fa, ma solo adesso ho deciso di pubblicarla.
Ho immaginato davvero tante scene diverse su questa rivelazione, e non vedo l'ora che facciano cadere quelle dannate maschere!
Il finale della terza stagione mi ha lasciata con l'amaro in bocca (e questo non credo valga soltanto per me), solo io desidero la quarta stagione? Purtroppo bisogna aspettare. Intanto ci pensano le fanfiction a colmare quest'attesa!
Se questa one-shot vi è piaciuta lasciate un commento o cliccate la stellina alla fine della storia! Ci vediamo ad un prossimo aggiornamento, stay tuned!
//Lyoness
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Miraculous Ladybug: one-shots
Random|Miraculous Ladybug one-shots| Raccolta di one-shots inventate da me