Arrivati a casa prendo le chiavi coscenete del fatto che mia madre è a lavoro.
-Vieni Rose- la accolgo in casa mia
-Arrivvo- risponde energicamente.
-VATTENE DA CASA MIA- Sento mia madre urlare
-È ANCHE MIA FIGLI,LO CAPISCI?!- grida un uomo.
-Mamma cosa sta succedendo qui?- chiedo spaventata dalle loro urla.
-Nulla cara, vai in camera tua per favore- mi ordina mia madre indicando le scale.
- Si ma...in realtà avrei un'amica con me- spero che capisca che non deve urlare.
-Oh scusa non ti avevo vista, come ti chiami?- beh sempre meglio di sentire le loro urla.
-Mi chiamo Rose...Rose Smit- Si presenta la mia amica, amica, che bella questa parola.
-Piacere io sono la madre di Anna, mi chiamo Sofia Gentile- risponde sicura di se mia madre.
-Piacere mio- continua Rose.
-Bene ora che abbiamo fatto le presen- non faccio in tempo a finire la frase che subito l'uomo dietro di me mi interrompe.
-Piacere io sono Jack Obrien- che strana coincidenza abbiamo lo stesso cognome.
-Che buffo abbiamo lo stesso cognome- sorrido
-...Veramente,io sono tuo padre Anna-Cosa? No,non può essere,dev'essere solo uno scherzo, se non fosse così? Questo vorrebbe dire che mio padre dopo quattordici anni si è ricordato di avere una figlia.
-Tesoro io... mi dispiace volevo dirtelo, però,però non ho avuto il coraggio di farlo- Si scusa mia madre
Ma questo vuol dire che allora non era uno scherzo, ma è la pura e amara verità. E ora che faccio? Non lo so,non ne ho la più pallida idea.
-I-io non...- non riesco a parlare, e anche se vorrei non riesco a non essere sconvolta.
E le mie amiche che avevo deciso di togliere dalla mia vita, quelle che mi hanno accompagnato dai cinque fino ai dodici anni, oggi mi tradiscono le lacrime loro le conosco fin troppo bene,tante calde e salate lacrime solcano il mio viso.
Non c'è l'ho fatta a trattenerle purtroppo hanno vita propria.
-Perché?- dico quasi in un sussurro
-Come cara?- mi richiama mia madre
-Perché non me lo hai detto prima mamma!Forse l'avrei presa in un altro modo!- ripeto, questa volta quasi urlano.Ora sono la persona più triste e arrabbiata del intero universo.
-io volevo farlo,te lo avrei detto dopo un pò- non la lascio finire che corro via seguita da Rose che saluta e chiude la porta.
Sinceramente non c'è l'ho con mia madre, sono arrabbiattissima contro mio padr-... Jack, come farò...se mia madre e lui si stanno rimettendo insieme? E se quell'uomo la stesse ricattando? O forse sono io che mi sto facendo troppi film mentali.
-ANNA! ASPETTA!- mi supplica Rose.
Mi fermo e mi siedo per terra appoggiata ad un muretto, questo quartiere è completamente isolato ed è anche perfetto in casi come questi.Nessuno che ti guarda, che ti chiede cos'hai o come stai, è perfetto per me.
-Hey Anna? Senti lo so che è difficile,è successo anche a me solo con mia madre- cerca di consolarmi
-Davvero? Sai,per me è sempre stato difficile, senza una figura paterna, pensa che il ballo di fine anno alle medie ha fatto schifo,quello padre e figlia- mentre parlo accenno qualche sorriso e anche Rose, da lì inizia una discussione molto accesa e piano piano Rose mi convince a tornare a casa.Mezz'ora dopo
Alla fine ho ceduto e Rose mi ha convinto a tornare a casa. Tra sorrisi, qualche lacrima, un pò di risate, spintarelle qui e là siamo giunte davanti a casa mia.
Ho molta paura non voglio entrare, ma Rose mi da sostegno e mi incoraggia.
Apro la porta molto lentamente, e appena entro mia madre saltandomi addosso mi abbraccia.
-Senti Anna...- inizia Jack -... molto probabilmente non vorrai nemmeno vedermi in faccia, però ti chiedo non di perdonarmi ma almeno, rincomiciamo da zero,tutto qua- che strano,credevo mi avrebbe chiesto di perdonarlo e invece ha detto quello che stavo pensando di fare, "ma hai appena detto di odiarlo."Zitta coscienza! So quello che ho detto,ma è pur sempre mio padre e gli voglio dare una seconda chance.
-Ok,va bene- rispondo solo.Più tardi
-Anna,stasera viene Jack a cena,ok?-mi chiede mia madre con sguardo comprensivo.
-Certo che va bene, soprattutto se prepari la torta!- scherzo un pochino per alleviare la tensione di mia madre
-Va bene allora devo mettermi subito all'opera- sta al gioco lei
-E io ti aiuterò- continuo.All'ora di cena
Jack è arrivata da un'oretta circa,e appena è arrivato abbiamo iniziato a mangiare,e tra risate, qualche rimprovero verso mio padre, qualche frase poetica è quasi tutto finito.
Driiiin
-Oh, il telefono- mia madre si alza e va a rispondere, mentre noi continuiamo a mangiare.
-Scusate ha chiamato l'ospedale,è urgente e devo andare- Si scusa mia madre
-Non fa niente mamma,c'è Jack con me, ne possiamo approfittare per parlare un pò- la tranquillizzo.
-Già,non ti preoccupare Sofia,ci sono io con Anna- continua Jack, chissà, magari riuscirà ad essere più presente per farsi perdonare.
-Ok,allora grazie- mia madre si alza e se ne va.-Senti Anna...-
-Mh? Che c'è?-
-Volevo solo chiederti scusa per tutto, so che venire qui,piombare nella tua vita dopo ben quattordici lunghi anni può sembrare stupido ma... insomma volevo incontrarti da tre anni, solo che non sapevo dove abitavate tu e tua madre, quando ho scoperto dove alloggiavate mi hanno detto che vi stavate trasferendo,ho impiegato un bel po per sapere dove stavate andando.... però ciò non giustifica il fatto che comunque io non ci sono stato per molto tempo,perciò perdonami,ti supplico- sono senza parole perché questo vorrebbe dire che mio padre mi ha cercato per ben tre anni.Sono al settimo cielo!
-Ma ora sei qui, e come hai detto tu dobbiamo ricominciare da zero... quindi da oggi in poi il passato è passato?il futuro è futuro, e noi dobbiamo vivere il presente- un pò lenta ma comunque sorridendo e guardandolo negli occhi.
-Grazie figliola-
-prego papà-Angolo autrici
Sono Aki ed ecco qui un'altro capito, spero vi piaccia siccome sono 1034 parole ad un prossimo capitolo ciauuu
Ciao Volpini e micini!