Assedio

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Non si smette di vivere per la paura di morire...Non si smette di vivere per la paura di morire.
Brianna
Continuava a ripetersi queste parole mentre provava a reprimere il lungo brivido di paura che le attraversava il corpo,percorrendola tutta fino a morire nello stomaco.
Non sapeva spiegarsi perché quella brutta sensazione avesse messo radici in sé,radici così profonde da soffocarla. E ogni notte, da giorni e settimane si svegliava con il cuore ansante e il corpo coperto da un velo di sudore.
Scosse il capo e fece dei brevi sospiri al fine di calmarsi e tornare padrona di se.  
Fissò il soffitto della sua stanza,culla del suo corpo e dei suoi più intimi pensieri.
Sapeva che una volta abbandonato il sonno nulla le avrebbe permesso di chiudere gli occhi per tornare alla  riposare. Aveva provato a spiegare le emozioni che la tenevano sveglia e agitata al caro padre.
Le parole che egli le aveva rivolto quel pomeriggio l'avevano riempita di tristezza perché con i suoi modi gentili le aveva sbattuto in faccia una verità pesante quanto un macigno.  Re Bijorn le aveva agguantato le spalle in un presa ferrea ma delicata e con la sua voce rassicurante aveva asserito:
" Non puoi smettere di Vivere per la paura di morire! In quel caso sei già morta. Respiri. Ma vivere e altro.. "
Brianna Aveva sorriso con tristezza. E con reale curiosità gli aveva chiesto "Cos'è per te, vivere ?" La mano del re lenta e delicata le aveva accarezzato il viso soffermandosi sulla grossa cicatrice che le dedurpava la guancia. Brianna non aveva permesso mai a nessuno di toccarle la cicatrice se non al medico che l'aveva curata e le ci volle tutta la forza di volontà che possedeva nel suo piccolo corpo,per non sottrarsi dal quel gesto affettuoso.
"Vivere è amare come io ho amato tua madre, amare come amo te ... Quelle parole così intense ebbero il potere di farle chinare il capo,tutto pur di sfuggire al magone che presto le stava salendo alla gola. Ma suo padre voleva che gli occhi di Bria fossero ben ancorati ai suoi.  Le fece pressione con due dita sotto il mento riuscendo così, a riavere l'attenzione per poter continuare il suo concetto:
Vivere è ridere per le cose belle..  Vivere è piangere per le cose brutte .. Vivere è essere liberi.. tu sei libera Bria? " NO non lo era.
Era prigioniera di un incubo da cui non sapeva come uscirne. Non ci fu bisogno di risposta , il suo silenzio era molto eloquente. 
Re Bijorn si limitò a scuotere il capo.
" vivere è avere paura ma é anche avere coraggio! Coraggio di rischiare di farsi male!"  FARSI MALE..
Brianna deglutí più volte prima di trovare il coraggio di rispondere e minimizzare il tutto come era solita fare.
" Sto bene padre! La mia è solo una brutta sensazione, fai triplicare le guardie del castello.. questo potrebbe rendermi più sicura."
Con un sospiro carico di rassegnazione il re lasciò cadere l'argomento! Quali erano  le preoccupazioni che attanagliavano il petto del re di Demelza? la figlia naturalmente!  Futura e diretta discendente del suo trono. 
Aveva ampiamente superato l'età da matrimonio ma non aveva alcuna intenzione di concedere a chicchessia la possibilità di entrarle nel cuore  .  Non che non ci fossero stati pretendi interessati al potere e ai soldi che la corona porta con sè. Ma ogni uomo che aveva postato lo sguardo su Brianna aveva sgranato gli occhi alla vista della cicatrice,per poi celare la sorpresa dietro un  espressione di compatimento. Lei li aveva respinti uno ad uno. Chiudendosi ogni giorno di più in sé stessa.
" Regnerò da sola,padre! Non ho bisogno di un uomo". Era questa la risposta che gli veniva data a chiusura di ogni discussione sull'argomento. 
Brianna lo pensava davvero. Sbuffò odiando le coperte che le avvolgevano il corpo,non facevano che farla sentire incastrata. Avrebbe voluto poter dormire come tutte le ragazze,sognare l'amore che si vaneggia nelle favole. Invece quella notte più Delle altre il suo corpo sembrava stare sugli attenti. Nel silenzio notturno un urlo agghiacciante le penetrò le orecchie. " Ci Stanno attaccando!! Svegliate il re e Lady Brianna!"
Saltò giù dal letto svelta e scattante,  la leggera vestaglia le coprì il corpo, il cuore prese a martellarle il petto. Pian piano la paura la sopraffece mandandola in iperventilazione.
NO!NO!NO non poteva permettersi di comportarsi come una bimba senza spina dorsale.  Doveva muoversi e lo fece. Corse a  Spalancare la porta per correre dal padre, per essere protetta o per proteggerlo ? Non sapeva dirlo. Ma non avrebbe permesso a nessuno di portarglielo via.
Oh le sensazioni sono bastarde,ti strisciano sotto pelle e ti condizionano totalmente. Ma se si fosse fidata di più dei segnali che l'inconscio le stava inviando, forse avrebbe potuto fermare tutto questo. O quantomeno avrebbero potuto essere pronti e più protetti.
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