Piacere

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Brianna sospirò di sconforto.  Alexander  l'aveva accompagnata in quella che a suo dire sarebbe stata la sua camera/prigione.
Ma beh ecco, era solo prigione! Un enorme letto era posizionato  nell'angolo sulla sinistra.. attaccate alle pareti Delle mura c'erano strumenti che lei poteva pensare solo come aggeggi di tortura. Non li riconobbe nemmeno tutti. C'erano molte fruste , diverse tra loro. Non immaginava che esistessero in così tante forme e dimensioni.
Alcune erano piccole, lunghe, lisce, intrecciate.
Per un momento fu assalita dalla curiosità di toccarle, vederle da vicino, sapere che funzionalità le differenziasse L'una dall'altra. Che tipo di dolore potevano infliggere.. quale era più dolorosa e quale meno. Certamente voleva saperlo tramite testimonianza altrui. Non voleva sottoporsi lei stessa a nessuna seduta conoscitiva. Alexander le sembrava proprio un ammiratore del dolore,l'aveva intuito nel momento esatto in cui il suo sguardo si era posato sulla sua cicatrice e non ne era stato turbato, schifato o inorridito. Aveva visto o procurato lui stesso molte cicatrici simili alla sua? Ne possedeva qualcuna su quel corpo mastodontico che si trovava?
Con la coda dell'occhio vide Alexander ghignare. Lo odiò profondamente. Di più odiò se stessa, per le stupidi e inutili curiosità morbose che si azzardava a provare. Non soltanto per quelle cose, ma per lui. Per quella bestia senza cuore che doveva provocargli solo disgusto e desiderio di ucciderlo.
" Che c'è, principessa? Qualcosa non è di tuo gradimento?" Domandò in maniera suadente..
Dei!! Ogni sua domanda era una provocazione continua. Il cuore le sbatté in petto, in segno di agitazione.
Cosa diamine doveva piacergli di quella maledetta stanza?
Niente! Non c'era nulla! Ne mobili o  tende. Cioè in effetti non c'erano neppure le finestre. Peggio! Dal soffitto penzolavano catene e manette con chiavi inseririte nel Cuneo costrittivo. Poteva tenere polsi piccoli quanto i suoi o grandi quanto quelli di un uomo. Questo la fece riflettere:
Quante persone aveva legato e torturato in quella stanza ? Quante donne? Lo stomaco le si rovesciò per il nervosismo che la stava sopraggiungendo. Era nervosismo misto a paura, giusto? Non gelosia per l'eventuale donna che era stata lì prima di lei!
Oh santo cielo! Qualcosa non andava nella sua testa se un dubbio di tale portata la stava assalendo! Decisamente! Lui le aveva incasinato i pensieri, questa poteva essere una spiegazione razionale. Gelosia per cosa? Gelosia perché? Archivió la faccenda non avendo risposte di senso logico a nessuno dei quesiti che le avvelenavano la mente.
Il bastardo la stava scrutando con attenzione , attento a non perdersi nessuna sua reazione. Quello sguardo di ghiaccio le percorreva ogni centimetro di volto e lei pareva percepirlo come carezze gelate sulla pelle. Sentiva i brividi scuoterla ogni volta.
Santi numi, quella ragazzina lo faceva proprio imbestialire! Perché cazzo non rispondeva alle sue domande? Lo ignorava con sufficienza. Pareva che neanche lo sentisse. Con questo atteggiamento lo costringeva a prenderla per i capelli, a tirarglieli brutalmente della radice. Così in preda alla sofferenza gli avrebbe prestato la giusta attenzione!
Ringhiò di frustrazione.
Lei finalmente gli rispose sprezzante:
" Oh no, tutte le principesse del mondo agognano di essere rinchiuse in una stanza Delle torture!direi che è tutto di mio MASSIMO gradimento!"
Ridacchiò. L'adorava quando sprizzava rabbia da ogni poro e parola. 
Aveva fatto davvero una faticaccia per ignorarla nei tre lunghi e noiosi giorni di viaggio. Aveva pensato che lasciarla sola a rimuginare su l'incertezza di quello che sarebbe stata la sua vita da quel momento in poi l'avrebbe portata sull'orlo di una crisi di nervi o di panico. Forse c'era stata, ad un passo dall'impazzire.  Oppure no, visto la compostezza regale con cui ora gli stava davanti! Un'altra cosa che non gli piaceva affatto! Vederla così calma e posata! Come se non gli fregasse assolutamente nulla! Né di lui, di quello che avrebbe dovuto o potuto fargli! L'unica cosa certa che a impazzire era stato lui! Il ricordo dei seni pieni di lei l'aveva tormentato anche di giorno. Continuava a vederla con la bocca semi aperta e nelle orecchie continuava ad udire il lievito gemito che si era lasciata sfuggire. Aveva goduto nella sua stessa mano immaginando Brianna che scoppiava in un orgasmo dirompente. Gli occhi verdi socchiusi per il piacere, le onde morbide dei capelli neri come la pece scarmagliati per la veemenza con cui si dimenava. Le labbra gonfie per i leggeri morsi che sì autoinfliggeva al solo scopo di non urlare il suo godimento...
Ora era stanco di accontentarsi di una mera fantasia. L'aveva portata nel suo regno per uno scopo ben preciso. E gli sembrava proprio l'ora giusta per dare inizio ai giochi! Chiuse la porta dietro di sé con più violenza del necessario, per puro effetto teatrale. Brianna sobbalzò nel momento in cui la porta si richiuse alle sue spalle imprigionandola insieme a quel mostro all'interno di quelle orrende quattro mura. Rimase a fissare lo stipite della porta neanche avesse potuto riaprirla con la telepatia. Non aveva alcun potere, la porta non si sarebbe riaperta, lei non sarebbe tornata libera. Ingoiò l'amaro che sentiva in bocca e lentamente si voltò verso Alexander. Meglio affrontarlo subito che rimandare di pochi inutili minuti e sembrare ancora più codarda di quanto era. Perché si, credeva di riuscire ad essere più coraggiosa. Di riuscire ad affrontare qualsiasi cosa lui avesse voluto farle... Ma ora le gambe le tremavano così tanto che ebbe il timore che presto avrebbero smesso di sostenerla. Il cuore pompava ad una velocità tale da sembrarle assurda. Ne sentiva i battiti nelle orecchie in maniera assordante.
"Spogliati!" Le ordinò in tono imperioso e secco.
Durante il viaggio le aveva dato più occasioni di lavarsi. E non avendo con lei nessun cambio di biancheria aveva deciso semplicemente di non indossare nulla. Indossava solo la camicia da notte con cui aveva lasciato Demelza.
Sarebbe finita completamente nuda. Non voleva! Negò con il capo. Poi con le mani provò a proteggere l'unico indumento che la faceva sentire un minimo a suo agio.
Alexander le fu addosso, non riuscì a sbattere nemmeno le ciglia. Né ad impedirgli niente.
Era 10 volte più forte di lei.
Il ragazzo le strinse i polsi in una morsa irremovibile portandoglieli sopra alla testa . Brianna protestò " No,NO, non farlo!"  Con l'altra mano le lacerò la stoffa che la copriva. Se ne disfece gettandola in un angolo della stanza.
Ora era nuda come lui la voleva. Per tutte le divinità! La realtà superava largamente ogni fantasia. 
Visto quanto era minuta non avrebbe mai immaginato un seno di quella portata sembrava creato apposta per la sua mano. I capezzoli le erano diventati duri ed erano leggermente più scuri della areola che era rosa pallido. Sobbalzavano ad ogni movimento.
Lei cercò di divincolarsi dalla stretta voleva coprirsi a tutti i costi. Questo lo eccitò allo stremo. Il cazzo gli divenne di marmo. La trascinò senza alcun riguardo verso il letto, e la spinse sopra. Brianna emise un verso strozzato, rimbalzò sulla morbidezza del materasso. 
Continuando a non lasciarle alcuna manovra di movimento. La schiacciò con il peso del suo corpo.
I capezzoli sempre più esporti erano un invito ad essere toccati, un invito troppo delizioso per essere rifiutato. Dovette accettarlo per forza! Li pizzicò forte facendola urlare,. Poi li accarezzò per compensare il dolore. Lei gridò ugualmente, mosse la testa all'indietro sul materasso, serrò le labbra per soffocare urla e gemiti.
Alexander sorrise soddisfatto. La principessa era vogliosa quanto lui, il suo corpo si risvegliava sotto le sue mani come animato da una potente magia. Dentro Brianna imperversava un sentimento che le era sconosciuto : un desiderio bruciante che le inibiva ogni razionalità. Disprezzava il suo corpo che sembrava non rispondere ai comandi della sua mente. Parerava liquefarsi al minimo sfioramento che quell'uomo le concedeva.
Lentamente lui Calò il capo, guizzò la lingua all'infuori, le leccò il collo lasciandole una scia calda e umida fino ad arrivare al seno lo strinse in una mano sollevandolo per portarselo alle labbra, aprì la bocca e le mordicchiò il capezzolo, lo leccò,lo succhiò con forza. Brianna poteva anche cucirsi le labbra se voleva, ma non poteva in alcun modo evitare i gemiti che le salivano alla gola.
Mai, mai mai... Aveva provato nulla del genere. Piacevole ? Si. Ma tanto da farle male. Lui non le dava abbastanza. Continuava ad alternare leggeri colpi di lingua a morsi e carezze. Passava da un seno all'altro . Non si era nemmeno accorta che le aveva lasciato i polsi liberi . Li aveva comunque bloccati all'insù come se una forza invisibile continuasse a trattenerli. Alexander doveva toccarla meglio, voleva palparle tutto. Le mani si muovevano frenetiche, curiose, bramose di scoprire ogni centimetro di pelle. Le tastò il sedere trovandolo sodo, morbido e liscio.
Non ne poteva più torturando lei stava anche frustando fisicamente se stesso. Le afferrò le ginocchia, le spalancò le gambe con un colpo deciso. Restò senza fiato alla vista del sesso nudo di lei. Coperto da una leggera peluria. Alexander aveva un tipo di sete che solo il desiderio femminile poteva placare.
L'avrebbe trovata bagnata tanto da abbeverarlo? 
Si fiondò a scoprirlo, raggiunse la vulva e la deliziò con un colpo di lingua.
Brianna rimase scioccata dalla scossa di violento piacere che l'aveva pervasa. santi numi! Cosa le stava facendo. Si alzò di scatto! Cercò di respingere via la testa di Alexander dalle sue gambe. Non lo smosse di un centimetro. E non voleva che quel piacere accecante finisse. Si arrese,alcune lacrime sfuggirono al suo controllo e le bagnarono le guance con un singhiozzo che non seppe trattenere gli chiese: " perché mi stai facendo questo ?"
Continuando a leccarla con gusto Alexander le rispose: " questo cosa? Cosa ti sto facendo?"
Smise quell'assalto erotico, le concesse una piccola tregua. Voleva che rispondesse . Sentire da quella vocetta sottile ammettere  candidamente che lui la stava facendo godere. Poiché l'unica cosa che le stava dando in quel momento era un po' di cazzo di piacere!
Lei scoppiò a piangere più forte, si coprì le guance con le mani celandosi al suo sguardo.  Leggermente incazzato per quella reazione  a suo parere esagerata, le spostò con forza le mani dal volto, voleva godere della vista della sua faccia e lei non doveva mai più azzardarsi a coprirsi la cicatrice. Faceva parte di lei doveva accettarla e accertarsi così com'era!  Le ringhiò contro:
" Andiamo principessa! Sembra che nessun uomo ti abbia mai leccato fino a farti venire"
Lei abbassò lo sguardo.  Mortificata e imbarazzata. Certo che nessun uomo l'aveva mai leccata! Nessuno l'aveva mai toccata se era per quello! Era una maledetta vergine. Desiderava che lui non lo scoprisse mai. Ne immaginava già la reazione: probabilmente spietato com'era le avrebbe riso in faccia.
" Che diamine hanno in testa gli uomini di Demelza? Sono degli idioti " asserì lui.
Non erano gli uomini di Demelza ad avere qualcosa di sbagliato. Quella sbagliata era lei! Cosa poteva dirgli ? Con la faccia che si ritrovava, sfregiata com'era nessun uomo l'avrebbe mai trovata attraente. O no? La verità era che la cicatrice l'aveva gettata in un mare di insicurezza, ci nuotava dentro a stento rischiando ogni volta di morire affogata.
Ansimò quando Alexander riprese ad accarezzarla languidamente. Completamente ignaro dei suoi pensieri.
Se gli uomini di Demelza erano tanto stolti da non scoparsela in ogni modo possibile,lui non lo era affatto ci avrebbe passato anche tutto il giorno a leccarle quel fiore delicato che aveva tra le gambe. Voleva sentirla venire e contorcersi sulla lingua. Le aprì meglio le labbra facendo fuoriuscire maggiormente il clitoride.  Gli ci volle veramente poco per farla scoppiare. Venne urlando invocazioni agli Dei. Quando gli spasmi si acquietarono lui le concesse un minimo di spazio per riprendere fiato.
Poi le sillabò all'orecchio: " principessa! Mi devi un orgasmo, e me lo devi ora!"

Amiche 🔝 questo capitolo non avrei dovuto pubblicarlo prima di venerdì. Solo che come mio solito, muoio dalla voglia di sapere cosa ne pensiate!
Se vi va, lasciatemi un commentino.
Accetto critiche, correzioni, suggerimenti....
Spero di aggiornare presto.
Visto che lavoro mi è difficilissimo scrivere in fretta.
I capitoli li finisco e li pubblico. Se ci sono errori non esitate a segnalarli. ⚛️

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