Day Three Nocelle - Agerola

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Passata la notte in bianco in attesa di una rosea alba mancata, dopo aver celebrato messa, a cui la vista dei falchi pellegrini, re e cultori dei ripidi pendii costieri,  il cui modo di baciare l’aria dolcemente, ad ali spiegate, quasi come se volessero accarezzare l’atmosfera, senza osare un battito d’ali in più per  non sconfinare nel proprio regno, nella propria riuscita ed obbiettivo divino. Tutto quel vorticare sopra la radura attorno a noi che ci avvolgeva generosa mi distolse dalle parole delle sacre scritture. Dopo litri di amaro, tanto quanto amara è la vita, nettare bruno ci incamminammo ora più svegli, alla volta di Agerola.
Intercorre le due cittadine, si inerpica nella folta radura vorace della macchia mediterranea a cui neanche il volere della roccia arida e aguzza poteva fare niente per fermare la sua crescita ed espansione.
Segue la conformazione di montagne, delineando le proprie dolci curve in attimi di puro ed erotico sentimento che imperturbato agisce tra gli amanti; terra, roccia, montagna, e le profondità di quel vasto e salato bacino di acqua costantemente tenuta stretta e salda dall’abbraccio del golfo di Salerno, Napoli, Positano e di tutte le altre antiche e nuove città che volgono lo sguardo al mare, questo grande dono che fu fatto nella notte dei tempi quando in una perfetta ed armoniosa tempesta caotica tutto si formò nel proprio stadio primordiale e da quel lontano ricordo, leggenda cantata dallo scroscio del mare e del fruscio delle foglie sulle montagne. Per non dimenticare mai le proprie origini.
Il sentiero degli dei, così chiamato perché culla sola di esseri divini, unici veri talenti degni di tali paesaggi e vedute.
intercorre tra le stelle,  si inerpica nella folta radura vorace della macchia, neanche la forte scorza della roccia, aspra ed aguzza, può far niente per arrestare la sua crescita ed espansione; segue la conformazione delle montagne, delinea le proprie curve baciate dal sole, in attimi di puro ed erotico sentimento, che imperturbato unisce i due amanti: la terra, la roccia, montagna e le profondità di quel vasto e salato bacino di vita costantemente tenuto stretto dall'abbraccio dei golfi della costiera.
Questo grande dono che vi fu fatto nella notte dei tempi, quando in una perfetta ed armoniosa tempesta caotica tutto si formò, per volere della bellezza dominatrice, stadio primordiale ormai divenuto leggenda cantata dallo scroscio del mare tra gli scogli e dal fruscio delle foglie sulle montagne:
per non dimenticare mai dove gli Dei riposano: Qui.
In questa culla, nel bel mezzo del cuore.
La cosa che più mi ha colpito di questa esperienza a livello umano è stata la disponibilità al dialogo, la facilità di dare e ricevere un  sorriso da persone estranee, in molti sul sentiero, ma mai troppi da dover pensare di voler per se stessi quelle bellezze mozzafiato da condividere e valorizzare assolutamente, perché solo così riuscirà a risorgere il mezzogiorno italiano.
Ora ci troviamo in una chiesetta, in una stanza riservata per le attività dell’oratorio.
Tutti dormono, solo il rumore dolce e serpeggiante della penna che scorre su fogli di carta, fogli di questa storia risuonano nell’aria sovrastando il russare di Rocco, sta migliorando.
Sono le 00:00 e sono circa 40 ore che non dormo, non so se arriverò a domani ancora sveglio, scrivere mi prende tempo, l’inchiostro che segue le curve della mia mano mi esalta, mi fa sentire vivo, mi fa accorgere che sto facendo un’opera giusta, sicuramente non più giusta di quella che abbiamo fatto oggi, non comprare cibo per la cena e colazione, di domenica pomeriggio, con tutti i locali e i negozi chiusi.
I miei compagni di route usavano spesso il cellulare, molte volte per fare foto, per imprimere meglio dei momenti “io ci sono stato” sai, poterlo dire fa sempre effetto. Dico loro di godersi il momento con gli occhi e con il cuore perché non capiterà mai più di passare un’esperienza così nella nostra adolescenza, quindi carpe diem, come dicevano in tanti.
Stesso proverbio che, se usato a pennello in giornate senza cibo nè supermercati aperti ti permette poi di poter sfruttare il posto campano per poter mangiare 5 pizze in compagnia. Domani Amalfi.
Confido in te caffè, non ci abbandonare, ti voglio bene assaì signò.

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