Q u a t t r o

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Ieri notte sono stata a parlare con Filippo fino alle cinque e mezza per cercare di aiutarlo a stare meglio. Ne è valsa la pena perché quando siamo tornati a dormire aveva il sorriso stampato in faccia, ma spero che smetta di fare quell'incubo.

Adesso sono nella mia stanza e mi sto sistemando, ma poi guardo il telefono e vedo 5 messaggi dall'unica persona che odio: James Dawson.
Questo ragazzo trova sempre il modo di rovinarmi le giornate, speravo non fosse più così quando mi sono trasferita qui a New York. Ogni anno trova il modo di venire nella città in cui mi trasferisco, solo per darmi fastidio. Ci conosciamo da quando siamo nati perché le nostre mamme sono amiche d'infanzia e sono rimaste incinte nello stesso periodo, ma io e lui non abbiamo mai avuto un bel rapporto.

"Ehy nanetta fastidiosa! Come va?"

"Lo sai che domani mi trasferisco?"

"E..."

"Indovina un ..."

"Esatto! Mi trasferisco a New York! E pure nella tua stessa scuola! Non sei felice?"

Lo odio. Lo odio. Lo odio.
Ma come ha fatto a sapere in che scuola vado? Io non gliel'ho detto. Sarà stata mia madre. È una tortura.

Non voglio nemmeno rispondere, che se ne vada pure a quel paese.

Scendo in cucina, ma non trovo affatto una bella situazione: James è qui e sta discutendo con Filippo.
Adesso si presenta anche a casa mia senza dire nulla, fantastico. Mia madre almeno l'indirizzo poteva risparmiarselo.

«James ma perchè cavolo ti permetti di presentarti a casa mia senza neanche dirmelo? Dovresti saperlo che qui non sei il benvenuto!»
Si avvicina e faccio per allontanarmi, ma mi afferra il polso.
«Cosa vuoi? Lasciami.»
In questo momento vorrei dargli uno schiaffo, ma non lo faccio perché conoscendolo so che potrebbe ricambiarlo, o fare peggio.
Filippo inizia ad avvicinarsi e stringe i pugni.
«Primo, allontanati. Secondo, invece di fare lo stupido, dimmi perché sei qui, e spero tu abbia una ragione valida.»
Mi lascia il polso e mi guarda negli occhi.
«Dobbiamo parlare.»
«E di cosa mi vorresti parlare?.»
«Lo sai già.»
«No. Non ho idea di che cosa tu stia parlando.»
«Non ne sarei così sicuro.»
Smettila di girarci intorno. Dimmi, a cosa ti riferisci?»
«Ti ricordi cosa ti ho detto prima che tu partissi?»
«No, cosa mi hai detto?»
«Abbiamo fatto una scommessa.»
«Una scommessa? Io con te? Mi sa che ti ricordi male.»
«No no, sei tu che hai perso la memoria.»
«Allora aiutami a ricordare.»
«La scommessa era che se tu ti fossi fidanzata, mi avresti dato qualcosa che io avrei voluto. Qualsiasi cosa, in qualsiasi circostanza.»
Mi guarda con malizia e mi fa venire il voltastomaco.
«Non abbiamo mai fatto questa scommessa. E menomale perché non se ne parla. E, in ogni caso, sicuramente non lo verrei a dire a te se mi fidanzassi. Adesso vai fuori da casa mia.»
«Direi che non c'è bisogno che tu lo dica. Si capisce, no?»
«Cosa intendi?»
«Questo ragazzo chi sarebbe?»
Indica Filippo.
«Perché dovrei dirtelo?»
«Hai ragione, lo capisco da solo.»
«Non c'è molto da capire. È un mio amico e non capisco dove sia il problema.»
«Mh, un tuo amico, certo. Allora perché è qui di prima mattina, a fare colazione, dopo aver dormito qui? Se è così che tratti i tuoi amici, allora anche io voglio esserlo.»
«Ma cosa dici? La vuoi smettere?»
«Perché dovrei?»
Sto per ribattere ma si avvicina Filippo e inizia a parlare.
«Ma mi spieghi che vuoi? Prima di tutto tu non hai il diritto di sapere cose che lei non vuole dirti. Poi, non puoi nemmeno definirti uomo se dici ad una ragazza certe cose. Hai mai sentito parlare di rispetto? Mi sa proprio di no.»
«Ma figurati, lei è una poco di buono.»
«Se dici questo di lei, non la conosci. Non permetterti mai più di parlare così di lei. Non sei nessuno per farlo.»
«Sicuramente la conosco meglio di te. Tu da quanto la conosci? Due giorni? Bene, io da diciassettenne anni. Comunque vale ciò che ho detto prima, Cass, non puoi dire di no. Se non accetti, non mi interessa, la scommessa è valida comunque.»
Filippo lo fulmina con lo sguardo e stringe forte i pugni.
«Sei davvero un pezzo di merda. Non ti prendo a pugni solo perché non ne vali la pena. Dimentica di poter fare ciò che hai detto.»
«Puoi dire ciò che vuoi. La decisione l'ho presa. Ci vediamo a scuola.»
Mi guarda facendo un ghigno, prima di uscire da casa mia.
Filippo scuote la testa e mi guarda, io tiro un sospiro e alzo gli occhi al cielo. Che razza di persona è se fa una minaccia del genere a una ragazza?
Filippo si avvicina e mi abbraccia.
«Cass, non preoccuparti, ci sono io. Non ti farà nulla.»

Spazio autrice:
Ciao!

Che impressione vi ha fatto James?

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(Sabato 23 luglio 2022)

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