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Ambientata nei mesi in cui Caitlin si era allontanata dal team per controllare Killer Frost.
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-E tu che ci fai qui?-Il vento gelido dell'inverno, che le tagliava il viso pallido, le portò all'orecchio quella domanda appena sussurrata. Voltandosi, Caitlin sapeva già che viso avrebbe incontrato; grandi occhi nocciola, sottili sopracciglia arcuate, ampia fronte aggrottata e una smorfia sprezzante sulle labbra. Ora, però, osservandola davvero, non con la sua mente, riconobbe non sprezzo, ma una scintilla di curioso divertimento sul volto, illuminato dalla flebile luce dei lampioni del centro. -Ciao, Laurel.- sbuffò, l'aria che si condensava attorno alla sua bocca. Come se il freddo potesse infastidirla, ora che lei stessa era ghiaccio e neve.Laurel era stesa a circa due metri sopra la sua testa, coricata su un vecchio cornicione bianco con la pigra tranquillità di una gatta dormiente. La vecchia Caitlin ne sarebbe stata spaventata.
La vecchia Caitlin era morta, però.
La donna si alzò e balzò giù dal tetto, aggrappandosi agilmente alle sbarre arrugginite della scala antincendio, si issò sul piano in ferro e si sedette sul quarto gradino, appena più in alto di lei. Caitlin non poté fare a meno di considerare che era nella miglior posizione per attaccarla.Caitlin Snow, brillante dottoressa, metaumana impazzita, morta sulle scale antincendio di un vecchio palazzo anni '40.
Pittoresco.
-Bella chioma.-
-Bel binocolo.- Lo sguardo, color ghiaccio, scese per un rapido istante, catturando l'oscillare del binocolo nero sul petto. Laurel se lo sfilò dal collo e lo poggiò sul gradino, sospirando -Volevo dare un'occhiata all'interno del museo, ma i vetri sono coperti dalla brina.-La scienziata alzò le sopracciglia -vuoi derubare il museo?--Vuoi unirti a me?- le chiese, un sorriso aperto, divertito, la malizia che le brillava negli occhi.Caitlin scoppiò a ridere.
Che direbbe Barry se mi vedesse ora?
-Sai con chi stai parlando, vero?-
Laurel allungò le gambe e lo sguardo di Caitlin scese sulla punta del suo stivale, coperta da acciaio nero. Come se non fosse già abbastanza letale.-Se devi fissarmi le gambe ancora a lungo abbi almeno la prontezza di chiedermi un appuntamento.- esclamò. Caitlin sentì il viso riscaldarsi rapidamente e si stupì, portandosi una mano alla guancia calda, perché credeva che arrossire fosse una di quelle capacità che le era stata portata via, un'altra parte di normalità perduta.
-Pensavo che la rapina fosse già un appuntamento.- si sorprese a rispondere, sicura, quasi entusiasmata sia dal gioco, sia dalla persona con cui stava giocando, sia dalla scoperta di avere ancora qualcosa di umano da tenersi stretto.Laurel sollevò una mano, scostando una ciocca bionda che le era finita sul viso -Mi è sempre piaciuto mescolare dovere e piacere.-
Piace anche a te, Caitlin. Del resto hai avuto relazioni solo coi tuoi colleghi, come Albert, per esempio.
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All the shades of femslash
FanfictionStorie femslash su fandom diversi. Paura di Volare- Supercorp Lei non era un eroe. Non più- QuickSyren Di schiuma e vetri appannati -Supercorp L'impronta dell'ultimo bacio- Clexa Egoista -Clexa Frosted Tongue- KillerSiren/BlackFrost