Pairing: KillerSiren
Fandom: Arrow crossover Flash
Personaggi: Laurel Lance earth-2/Black Siren, Caitlin Snow/Killer Frost
Rating: rosso
Storia partecipante all'iniziativa Of sunshine, lesbians and multiverse: Femslash AU Edition indetta dal gruppo facebook LongLiveToTheFemslash
Prompt: Sweat: Così caldo che ti sudano le dita sui tasti del pc, obbligo: erotico, bonus: conchiglie
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Zzzzzzzz...
Laurel sollevò gli occhi dallo schermo del computer, voltandosi a fulminare il condizionatore rotto, che ronzava ad intermittenza, il viso illuminato da un fascio di luce lattiginosa. Sbuffando si portò le mani ai capelli e li intrecciò rapidamente, appuntandoli e liberando il collo arrossato. Con l'aria condizionata guasta, nell'ufficio del procuratore Lance si soffocava e macchie scure s'intravedevano sulla tastiera bianca, le sudavano persino le dita.
Abbassando lo sguardo sulla scrivania di mogano, notò aloni di sudore persino nei punti in cui aveva appoggiato i gomiti. Grugnì parolacce a denti stretti, afferrando una salvietta, e tentò di eliminarli.
Davanti agli occhi le vibrava ancora la schermata del computer, quasi le fosse rimasta impressa nelle retine, le tempie le pulsavano, aveva la sensazione che il ronzio del condizionatore le si fosse trasferito nel cervello e glielo stesse trapanando, non c'era differenza fra il suono reale e quello immaginario, la stavano uccidendo entrambi in egual misura. O forse era già morta. Forse quello era il suo inferno.
Per una vita passata come super-criminale, a rubare, uccidere e demolire edifici con le sue corde vocali mutate, pagava in un'eternità chiusa in ufficio senza aria condizionata. Equo.
Una fra le numerose pile di pratiche che teneva in bilico sulla scrivania traballava ogni volta che spostava la sedia e la luce giallognola dell'ufficio si rifletteva sul legno tingendolo di giallo. Se chiudo gli occhi sembra quasi sabbia, si disse, tentando disperatamente di illudersi. Era ovvio che quello fosse l'inferno. L'odore nell'aria era di chiuso, carta, inchiostro e muffa, un mix che la stordiva.Ruotò appena lo schermo del computer, tentando di eliminare la fastidiosa luce biancastra che questo emanava. Il fascio raggiunse il barattolo di vetro che teneva sulla scrivania e lo fece scintillare, era un regalo di Caitlin, una promessa di vacanza racchiusa in un pugno di sabbia e un mucchio di conchiglie dai colori tenui.
Dio, non vedo l'ora che arrivi domani.
La parola ferie le suonava all'orecchio come il canto di un angelo. Un angelo in carne ed ossa che squarciava la carta da parati beige macchiata d'umidità del suo ufficio, entrava dentro avvolto in una densa nube dorata, fulgido e bello, scuoteva la chioma riccioluta e le diceva "alzati ed esci. Vai dalla tua ragazza. Senti il sapore della libertà."
-Procuratore Lance.- una voce stridente, metallica, la richiamò dall'interfono. Sobbalzò, la pila di carte si inclinò a destra -si? Dimmi pure Rebecca.- la testa le doleva, si era addormentata chissà per quanto tempo, aveva perfino sognato qualcosa, ricordava tanta luce e il pensiero fisso di andare via.
-Il vice-commissario vuole sentirla per il caso Bertinelli, glielo passo sulla linea tre?- Laurel si guardò attorno, fra torri sbilenche di scartoffie che minacciavano di seppellirla da un momento all'altro, e sospirò, passandosi una mano sul viso stravolto, una doveva pur contenere il fascicolo in questione. Si alzò lentamente, osservando la pila a destra danzare avanti e indietro, adocchiò la pratica del caso e si piegò in avanti, afferrandola e gettandola davanti a sé. La sedia cigolò sotto i suoi movimenti e Laurel storse il naso, infastidita. La pila ballerina si era rovesciata sul pavimento, trascinando con sé un portapenne. Ci avrebbe pensato dopo.
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All the shades of femslash
FanfictionStorie femslash su fandom diversi. Paura di Volare- Supercorp Lei non era un eroe. Non più- QuickSyren Di schiuma e vetri appannati -Supercorp L'impronta dell'ultimo bacio- Clexa Egoista -Clexa Frosted Tongue- KillerSiren/BlackFrost